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16 AMBIENTE E SALUTE
tuite con altro materiale idoneo, ma non si ritiene che allo stato attuale la presenza delle condutture in CA per il trasporto dell’acqua po- tabile rappresenti un problema rilevante di sani- tà pubblica.
FAQ – Asl Modena
Quali sono i parametri ricercati per de- finire la potabilità dell’acqua, quali le nor- mative e fra i parametri è prevista la ricer- ca delle fibre di amianto?
La potabilità dell’acqua è valutata attra- verso la determinazione dei parametri elencati nell’Allegato I al Decreto Legislativo 31/2001, attuazione della Direttiva Comunitaria 98/83 CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano. Tra questi parametri non è prevista la ricerca delle fibre di amianto in quan- to, sulla base delle attuali conoscenze scienti- fiche, non esiste alcuna prova seria che l’inge- stione di amianto sia pericolosa per la salute. Questo concetto è contenuto nelle “Linee guida sulla qualità dell’acqua potabile” dell’Organiz- zazione Mondiale della Sanità (2011); pertanto né l’OMS né l’Unione Europea hanno ritenuto necessario fissare limiti di concentrazione per le fibre di amianto nell’acqua potabile.
2) L’acqua che contiene fibre di amian- to è potabile?
L’acqua potabile, oltre a rispettare i limiti previsti per i parametri elencati nell’Allegato I al Decreto Legislativo 31/2001, non deve con- tenere sostanze in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. Sebbene l’amianto inge- rito con l’acqua non costituisca un pericolo, è stata valutata la possibilità che l’amianto,
eventualmente contenuto nell’acqua, possa contribuire ad aumentare il livello di fondo delle fibre aerodisperse e quindi il rischio le- gato alla possibile assunzione per via inalato- ria. A questo proposito, esistono indicazioni americane (EPA, Environmental Protection Agency, 2012) che prevedono di non supera- re il valore di 7 milioni di fibre/litro. In questo ambito di concentrazione l’acqua è potabile.
3) Acqua che contiene fibre di amianto può costituire un problema quando si fa la doccia o si lavano i piatti per la disper- sione nell’aria di queste fibre?
Alle concentrazioni comunemente rilevate le fibre di amianto eventualmente contenute nell’ac- qua non rappresentano un pericolo. Il pericolo di assunzione per via inalatoria potrebbe essere con- siderato in caso di concentrazioni particolarmente elevate, oltre i 7 milioni di fibre/litro.
4) Le tubature per l’acqua potabile in cemento amianto vanno sostituite obbli- gatoriamente?
Con l’entrata in vigore della Legge n. 257 del 27/3/92, che detta le norme per la cessazione dell’impiego dell’amianto e per il suo smalti- mento controllato, è stato vietato l’utilizzo del cemento-amianto per le nuove strutture senza prevedere l’obbligo di rimozione o sostituzio- ne di quelle esistenti. Il DM 14/5/96 richiama la necessità di valutare lo stato di conservazione dei manufatti in cemento-amianto, per decidere sulla opportunità della loro sostituzione.
TM
Info: maria.grazia.santini@uslcentro.toscana.it
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Il dottorino
Giampiero Ciampi
Sarnus Editore
Non sono pochissimi i colleghi che, giunti alla pensione, si decidono a prendere in mano la penna (oggi il computer) per raccontare la loro vita personale e professionale. Lo ha fatto, con mano leggera e convincente, anche Giampiero Ciampi, già direttore del laboratorio dell’ospedale di Ponte a Niccheri, che ha pubblicato per l’editore Sarnus un libro dal titolo accattivante “Il Dottorino”. Il motivo di queste scelte è chiaro. Tutti questi colleghi appartengono a una generazione che ha vissuto sulla propria pelle, assumendosene le difficoltà e le responsabilità, il passaggio da una medicina che a noi pare addirittura arcaica, organizzata con semplicità, poco costosa e scarsamente tecnologica, in cui il paziente era ubbidiente al dottore che, a sua volta, si poteva permettere una certa approssimazione scientifica in cambio, però, di un afflato umano ora assai carente. E questa storia racconta Giampiero, con semplicità e forza; ci riporta la narrazione di una vita in cui il “dottorino”, ormai anziano e sti- mato professionista, non solo ha partecipato all’innovazione tecnica ma ha dato un apporto non secondario a quella scientifica. Non manca, nel racconto, l’intreccio con le vicende personali e politiche, viste da un uomo che si è speso anche per la società. Un libro che i meno giovani leggeranno con piacere riconoscendovi le ansie e le aspirazioni della giovinezza e che i giovani dovrebbero conoscere per comprendere come è nata la medicina moderna e la sanità di oggi.
Antonio Panti
ToscanaMedica5|2016 S O M M A R I O


































































































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