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10 OPINIONI A CONFRONTO
EMMI – Ritengo che il rapporto tra medico e pa- ziente abbia anche in questo caso la massima im- portanza. Generalmente un paziente iperteso non si chiede il perché della comparsa di ipertensione. mentre quello affetto da orticaria chiede di cono- scere con esattezza il/i responsabile/i della propria condizione, nonostante entrambe le patologie risul- tino nella stragrande maggioranza dei casi “idiopa- tiche”, anche dopo l’esecuzione di estensive inda- gini. Responsabile di questa discrepanza potrebbe essere la diffusione nella popolazione del pensiero comune che l’orticaria abbia un’origine allergica, in particolare alimentare. Compito del medico è spie- gare adeguatamente la situazione, chiarendo che nel caso dell’orticaria spesso non si riesce ad identi- ficare una causa di malattia. Risulta invece essenzia- le focalizzarsi sul trattamento ed in particolare sul controllo dei sintomi (prurito e pomfi), che spesso alterano in modo considerevole la qualità della vita dei pazienti.
TOSCANA MEDICA – In linea di principio e par- tendo dalla considerazione che siamo in un campo oggettivamente assai mal definito, quali sono le forme di orticaria la cui gestione potrebbe essere affidata esclusivamente ai medici di famiglia e quali quelle invece che sarebbe più opportuno indirizzare allo specialista? E poi, a quale specialista, il derma- tologo, l’allergologo, l’immunologo?
ROSSI – In fase acuta la gestione è senza dubbio del medico di base che, come già detto, con una buona anamnesi nel 90% dei casi risolve il pro- blema, visto che in genere il fattore scatenante è l’assunzione di un farmaco piuttosto che di un ali- mento. La questione, superata la fase acuta, però si amplia nel senso che potrebbe essere opportuno
identificare con precisione quale sia il principio at- tivo verosimilmente responsabile, al fine di evitare il possibile ripetersi di nuovi episodi. Tra l’altro va ricordato che un episodio acuto di orticaria può essere premonitore di future reazioni anche di maggiore gravità con interessamento sistemico. A questo punto credo che debba entrare in gioco lo specialista, che necessariamente deve essere inter- pellato anche in caso di orticaria cronica resistente alle comuni terapie gestibili a livello di medicina ge- nerale come la somministrazione di antistaminici e cortisonici.
FLORI – Indubbiamente anche se la gestione dell’orticaria acuta dovrebbe senz’altro essere so- prattutto di competenza del medico di medicina generale, in una discreta percentuale di casi il pa- ziente accede direttamente al pronto soccorso dove inevitabilmente questi quadri vengono trattati con steroidi endovena associati ad anti-istaminici di vec- chia generazione e questa associazione non sem- pre rappresenta la terapia migliore. In particolare, il cortisone, a mio avviso, dovrebbe essere utilizzato, in casi selezionati e soprattutto in presenza di coin- volgimento respiratorio.
GALLI – Il medico di medicina generale spesso si trova a dovere essenzialmente rassicurare i propri pazienti piuttosto che curarli in senso stretto. Que- sto è il caso dell’orticaria che molte volte spaventa le persone al punto di farle immediatamente pen- sare allo shock anafilattico dopo avere assunto un farmaco o ingerito un alimento più o meno a torto considerato “pericoloso”. Per questo il compor- tamento del medico generalista deve essere il più possibile rassicurante, considerando anche che la stragrande maggioranza delle forme acute guarisce
Toscana Medica 2|2015

