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OPINIONI A CONFRONTO 9
di ribattere in maniera scientificamente corretta alle istanze spesso assurde dei propri pazienti.
FLORI – Concordo con quanto riferito dal dott. Gal- li e a questo proposito non dobbiamo dimenticare che i pazienti vanno informati che sia la medicina basata sull’evidenza, che le esperienze dei clinici, di- mostrano chiaramente che indagini a tappeto non aumentano in maniera significativa la probabilità di individuare la causa dell’orticaria. Inoltre i pazienti vanno rassicurati sulla prognosi generalmente fa- vorevole della malattia anche in mancanza di una diagnosi eziologica.
TOSCANA MEDICA – Dottor Gemmi i numerosi Centri che un pò dappertutto propongono terapie personalizzate e diete specifiche in senso general- mente “antiallergico” sono accreditati dalla Regione oppure sono il frutto del libero mercato oggi impe- rante anche in sanità?
Ed ancora esistono ad oggi dei percorsi che fa- voriscano una corretta collaborazione tra medici di famiglia e specialisti?
GEMMI – La patologia di cui stiamo parlando cau- sa ovviamente molta ansia e preoccupazione nei pazienti che, a fronte di una scarsa propensione a rivolgersi ai Centri di riferimento, preferiscono spes- so ricorrere all’automedicazione oppure alle medici- ne alternative. La situazione è inoltre complicata dal fatto che le terapie disponibili a livello di medicina generale non sono poi così numerose e che, come detto, poco si ricorre a quelle strutture in grado in- vece di proporre schemi di terapia con farmaci in- novativi ed altamente selettivi.
Penso pertanto che la migliore soluzione per cercare di limitare il ricorso ai Centri “antiallergici” prima ricordati sia davvero quella della migliore col- laborazione possibile tra medici di base e specialisti in maniera che i primi possano avere un riscontro certo è rapido da parte dei secondi sia per quanto riguarda il momento diagnostico che quello tera- peutico.
ROSSI – Purtroppo ormai assistiamo ad un pullu- lare di centri che promettono soluzioni a “fanto- matiche” allergie/intolleranze alimentari . Vengono proposti test non validati scientificamente anche su “internet” spesso, offerti a caro prezzo ma che at- tirano un numero sempre crescente di sprovvedute persone in assenza di qualsiasi attività regolatoria.
GEMMI – Questo genere di lucrose prestazioni, è bene ricordarlo, non sono certo vietate e, se esegui- te in farmacia, godono senza dubbio dl crisma del “camice bianco” che tanto impressiona certe clas- si di pazienti. Ancora sottolineo che l’unica strada da percorrere è quella della maggiore integrazione possibili tra tutti i professionisti che si occupano di queste tematiche, coinvolgendo anche gli specialisti pediatri, visto che i pazienti molte volte rientrano nelle classi di età di loro competenza specifica.
MAGGI – Non dimentichiamo inoltre che queste prestazioni possono anche essere potenzialmente pericolose per la salute dei pazienti come abbiamo osservato in alcuni nostri pazienti che, sulla scorta dei risultati di questa diagnostica assolutamente di- scutibile, sono stati ad esempio sottoposti a schemi dietetici del tutto sbilanciati.
Toscana Medica 2|2015


































































































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