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OPINIONI A CONFRONTO 11
spontaneamente e che circa il 30-40% di quelle cro- niche rimane senza una causa chiaramente identi- ficata. Il ricorso allo specialista credo sia fondamen- talmente da riservarsi a quei relativamente rari casi in cui sia da approfondire una situazione clinica ad eziopatogenesi particolarmente complessa.
ROSSI – Recentemente sono state pubblicate le linee-guida europee sulla diagnosi e sul trattamen- to dell’orticaria cronica non rispondente al tratta- mento antistaminico che hanno cercato proprio di limitare al massimo gli accertamenti iniziali neces- sari per inquadrare correttamente la situazione. Si tratta in buona sostanza di un panel di esami ema- tici abbastanza limitato e di comune esecuzione, integrato dal test del siero o del plasma autologo per valutare la presenza di una eventuale compo- nente autoimmune.Un corretto inquadramento del paziente consente anche di proporre soluzioni terapeutiche nuove come l’impiego di “terapia bio- logiche” nei pazienti non responsivi al trattamento antistaminico protratto.
TOSCANA MEDICA – Parliamo adesso di terapia. Oltre ai farmaci ormai “storici” come i già ricordati antistaminici e cortisonici, esistono delle novità tera- peutiche di particolare rilievo?
DAL CANTO – Le linee-guida che citava prima il dottor Rossi si basano su tre livelli di intervento. Nel primo troviamo gli antistaminici classici e quelli di ultima generazione che, altamente selettivi per il recettore H1, non presentano più i ben noti effet- ti anticolinergici prima riscontrati nelle molecole di più “vecchia” concezione.
Il passo successivo è rappresentato, in assenza di risultato dopo 2-3 settimane di terapia, dall’au- mento della posologia che nei casi di maggiore gra- vità può addirittura venire quadruplicata ed a que- sto punto siamo ovviamente nel campo dell’utilizzo
off label di questi farmaci.
Qualora anche dopo questo approccio la sinto-
matologia continui a non presentare miglioramenti si ricorre ad altre opzioni di cura ed in particola- re alla ciclosporina il cui uso off label nella nostra Regione con apposita delibera viene consentito, tra l’altro, anche in caso di orticaria autoimmune. Ov- viamente non bisogna dimenticare che la ciclospo- rina nonostante il buon livello di efficacia presenta numerosi effetti indesiderati ed interazioni con altri farmaci che ne consigliano un impiego particolar- mente oculato.
Nelle linee-guida ricordate in precedenza viene inoltre ricordato come opzione di cura anche un farmaco di più recente introduzione, l’Omalizumab.
Si tratta di un anticorpo monoclonale impiega- to anche in Italia da diversi anni nella terapia delle forme più gravi di asma allergico e che recenti studi di fase 3 hanno dimostrato essere particolarmen- te efficace anche nella terapia dell’orticaria cronica spontanea. Questo anticorpo agisce legandosi se- lettivamente e con alta affinità alle IgE libere, pre- venendo la loro interazione con mastociti e basofili, e dunque interrompendo la cascata allergica. Alle dosi normalmente impiegato riduce i livelli di IgE di circa il 90% determinando una rapida riduzione della sintomatologia, entro due settimane.
La posologia indicata negli studi prevede la somministrazione di 300 mg sottocute ogni quat- tro settimane x 24 settimane.
Il profilo di efficacia dell’Omalizumab, gravato da effetti collaterali tutto sommato ben controlla- bili, appare quindi molto soddisfacente, mancano tuttavia studi - di follow-up di lunga durata ed in classi di popolazione di età avanzata. L’impiego del farmaco é riservato all’uso ospedaliero o sotto la diretta sorveglianza di un operatore sanitario. I co- sti sono abbastanza rilevanti con una spesa media mensile di circa 610 Euro.
Toscana Medica 2|2015

