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8 OPINIONI A CONFRONTO
cune sindromi autoinfiammatorie, ed in particolare la sindrome di Schnitzler e di Muckle-Wells. Tuttavia in questi casi, oltre all’orticaria, sono presenti altre manifestazioni cliniche come gli episodi di febbre periodica, l’artrite, l’ipoacusia neurosensoriale e la polineuropatia. L’orticaria pertanto in alcuni rari casi può essere il primo segno clinico di una condizione assai severa ad eziopatogenesi del tutto differente.
TOSCANA MEDICA – Orticaria ed allergie alimen- tari. Il RAST conserva ancora la sua utilità ed in caso affermativo, quale è il suo costo?
ROSSI – Nel gruppo delle orticarie croniche la com- ponente allergica IgE mediata nei confronti degli alimenti rappresenta una percentuale molto bassa, circa il 2-3% della casistica. Anche in questo caso comunque l’anamnesi accurata viene facilmente in aiuto: se un paziente riferisce la comparsa di ortica- ria dopo l’assunzione di un determinato alimento non è ovviamente necessario indagare oltre per ca- pire che siamo di fronte ad una forma Ig E mediata. E quindi la conferma diagnostica può essere fatta anche con la ricerca delle IgE specifiche per partico- lari allergeni alimentari.
I casi di orticaria acuta più comunemente ri- conoscono ana patogenesi IgE mediata pertanto in questi casi il RAST può risultare particolarmente utile.
FLORI – Riguardo al costo del RAST non è semplice districarsi tra le varie voci, comunque in linea ge- nerale per un pannello di IgE specifiche fino a 12 allergeni, la regione Toscana rimborsa 102 euro. Se viene utilizzata anche la biologia molecolare, riser- vata ovviamente a casi selezionati, il rimborso della
regione è di 18 euro per singolo allergene. Invece il ticket a carico del paziente è di 38 euro per il pan- nello di 12 allergeni e di 18 euro per singolo aller- gene ricombinante.
TOSCANA MEDICA – Dottor Galli quale è il punto di vista della medicina generale e quali sono i colle- gamenti esistenti in Toscana tra i medici di famiglia e gli specialisti?
GALLI – Per esperienza personale posso dire che in linea di massima il rapporto dei medici di famiglia con i pazienti affetti da orticaria sia acuta che croni- ca è per lo più deludente.
Infatti nonostante tutte le condivisibili osserva- zioni fatte in precedenza dai Colleghi circa l’anam- nesi e la diagnosi di queste condizioni, in medicina generale ancora oggi molti pazienti non sono riu- sciti a superare l’idea che il proprio stato di malat- tia debba necessariamente venire in qualche modo certificato, oltre che dalla visita e dall’esame clinico per quanto accurato, anche da qualche ulteriore ac- certamento diagnostico.
Dopo questo sconfortante approccio alla pato- logia in questione e sempre secondo la mia espe- rienza, vorrei dire che la maggioranza dei soggetti con orticaria cronica sono fermamente convinti che si tratti esclusivamente di forme di allergia alimen- tare, richiedendo pertanto esami come il già citato RAST (per lo più inutile), o sottoponendosi a fanto- matiche e non validate prove di intolleranza e come diretta conseguenza a regimi dietetici più o meno assurdi.
A mio parere sarebbe pertanto assai utile co- struire dei percorsi condivisi tra medici di famiglia e specialisti, perché i primi siano messi in condizioni
Toscana Medica 2|2015


































































































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