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12 OPINIONI A CONFRONTO
FLORI – Per quanto riguarda la ciclosporina vorrei aggiungere che, a mio avviso, è un farmaco estre- mamente utile soprattutto in quei pazienti che richiedono, per il quadro clinico, frequenti tratta- menti con il cortisone che notoriamente espone a violenti rimbalzi al momento della sospensione. L’azione del farmaco è in genere veloce anche nei confronti del prurito. Non dimentichiamo inoltre che numerosi pazienti inizialmente non responsivi agli antistaminici, dopo un trattamento con ciclo- sporina, possono nuovamente utilizzare gli antiH1 in monoterapia con una risposta efficace.
PIMPINELLI – Secondo la mia esperienza nell’or- ticaria cronica l’associazione dell’antistaminico H1 con quello H2 riesce a garantire in almeno nella metà dei casi una buona risposta terapeutica.
TOSCANA MEDICA – Quale è il vero target di im- piego dell’Omalizumab? Parlando in termini di costi il suo impiego è giustificato a fronte della sosteni- bilità attuale dei sistemi sanitari sia nazionali che regionali?
MAGGI – Avendo partecipato alla riunione di Ber- lino del 2012 durante la quale sono state prodotte le linee-guida di cui stiamo parlando, ricordo che il concetto di fondo che ha guidato il nostro lavoro è stato quello di affrontare le forme croniche gravi con il più basso dosaggio possibile di anti H1, even- tualmente incrementandolo ogni due-tre settimane fino ad una posologia quadruplicata. Esiste poi una via alternativa che consiste nella somministrazione di un anti H1 in associazione con un antileucotrie- nico oppure un anti H2. In caso di acuzie o esacer-
bazioni della malattia si può ricorrere agli steroidi, però per un periodo di tempo non superiore a 7 giorni e con un ritorno quanto prima possibile alla somministrazione di antistaminici.
Dopo questo primo step, il passo successivo è stato quello di definire la sostanziale uguaglianza tra l’impiego della ciclosporina e dell’Omalizumab, a differenza di quando stabilito dalle precedenti linee-guida.
Il grande vantaggio dell’anticorpo monoclona- le è rappresentato soprattutto dalla sua capacità, finché assunto, di fare praticamente scomparire la sintomatologia, a fronte di modeste ed assai rare reazioni avverse imputabili per lo più alla presenza di sostanze eccipienti come i polisorbati. Nella mia esperienza altri effetti indesiderati sono stati spora- dici casi di cefalea, epilessia e dolorabilità a livello gastrico.
La risposta alla domanda di Toscana Medica a proposito di quali soggetti possano realmente be- neficiare dall’assunzione dell’anticorpo monoclona- le può essere introdotta da alcuni dati epidemiolo- gici. I dati della Letteratura in particolare dicono che il 50% dei pazienti con orticaria cronica dopo tre anni di terapia con farmaci antistaminici sono anco- ra sintomatici e che nel 20% dei casi la sintomatolo- gia arriva a durare anche 10 anni. Fortunatamente i soggetti che rientrano in questa classi, afflitti da una qualità di vita veramente scadente, rappre- sentano una nicchia di circa lo 0.4%. Ecco solo in questi pazienti, costretti ad andare ogni anno 5-6 volte al Pronto Soccorso per ricevere dosi massicce di cortisonici endovena, credo che il costo sostenu- to per le terapie con Omalizumab sia ampiamente giustificato.
Toscana Medica 2|2015

