Page 13 - Toscana Medica
P. 13

OPINIONI A CONFRONTO 13
GEMMI – Anche io credo che l’alto grado di inva- lidità causato dalle forme gravi e di lunga durata di orticaria giustifichi in gruppi selezionati di pazienti l’impiego di farmaci ad alto costo, purché sia sem- pre mantenuto un canale adeguato di comunica- zione reciproca tra i clinici che li prescrivono, le far- macie ospedaliere che li dispensano e le Direzioni sanitarie aziendali che ne autorizzano l’impiego.
TOSCANA MEDICA – Nei soggetti anziani, no- toriamente spesso costretti ad impegnative polite- rapie, il trattamento prolungato con antistaminici richiede un timing particolare per quanto riguarda, ad esempio, il monitoraggio della funzionalità car- diaca?
EMMI – Con gli antistaminici di ultima generazione
il problema dell’interferenza con l’attività cardiaca, ed in particolare l’allungamento del QT, pratica- mente non sussiste. Nel soggetto anziano potrebbe tuttavia essere utile, e soprattutto in casi di tratta- menti prolungati, una valutazione cardiologica.
TOSCANA MEDICA – Una domanda di natura estremamente pratica. Il prurito, talvolta insop- portabile, rappresenta un grosso problema per i pazienti con orticaria cronica. Oltre ai farmaci fino ad ora citati, è necessario ricorrere ad altre classi di molecole farmacologicamente attive?
MAGGI – L’azione dell’Omalizumab sul prurito è veramente notevole con la sua scomparsa nel giro di una, due settimane. In questo senso non appare necessario alcun altro supporto terapeutico.
ANTONIO PANTI
Un problema rilevante: l’orticaria grave
“I medici gente grandiosa: prima quando si aveva il prurito ci si grattava, ora ci danno dieci pomate e nessuna serve” Oggi Gottfried Benn non avrebbe potuto scrivere questa battuta. I progressi della medicina ci consentono di af- frontare, e spesso risolvere, anche i casi più gravi di orticaria, quelli che realmente incidono sulla vita dei pazienti e sulle loro capacità relazionali e di lavoro.
L’orticaria è una malattia immunitaria che tutti conoscono e che si presenta spessissimo in forma lieve, idiopatica oppure legata a moltissimi stimo- li esterni. Se l’orticaria grave colpisce per fortuna un numero minimo di persone, moltissime altre possono presentare durante la vita un episodio che, spesso, si risolve autonomamente. In genere quando vi è un episodio di orticaria si pensa o a un contatto con un qualsivoglia materiale o ad un alimento. Per inciso la preoccupazione che il fenomeno possa ripresentarsi ha creato la moda di tanti Centri dove si propongono accertamenti diagnostici del tutto inutili o diete le più fantasio- se. Purtroppo è difficile opporsi a queste pseudo medicine, sta al medico, in particolare a quello di famiglia, tentare di rassicurare il paziente e di spiegare che la diagnosi è prevalentemente clini- ca ed anamnestica.
Comunque l’orticaria è vissuta come un se- gnale di allarme nella previsione di un possibile shock e come tale il medico deve prenderla se- riamente in considerazione. Se poi la malattia prosegue e si aggrava in forme pruriginose sem-
pre più invalidanti, allora bisogna ricorrere allo specialista. I nostri esperti hanno notato come un vero percorso diagnostico non sia stato in- dividuato finora nella nostra Regione e come la comunicazione tra medici e con il paziente su un tema così delicato debba essere implementata. Le linee guida europee indicano una scalarità nella terapia partendo dagli antistaminici (tutti cono- scono i vantaggi di quelli di nuova generazione) che in certi casi possono essere usati a dosaggio off label ma con grandissima cautela a causa del- le possibili reazioni avverse. Il secondo gradino, quando l’orticaria non è controllabile, è rappre- sentato dalla ciclosporina o, nei casi più gravi, da un anticorpo monoclonale, l’Omalizumab. La novità è importante perché questo fatto riesce, nella quasi totalità dei casi, a controllare il prurito ed ad ottenere miglioramenti sufficientemente duraturi nel tempo. Certamente l’uso di questo farmaco comporta il solito problema di costi ele- vati, estremamente più alti di quelli degli antista- minici o del cortisone, ma più alti anche di quelli della ciclosporina. Tuttavia i risultati ci sono e la possibilità di dare un così grande vantaggio ai pochi casi veramente gravi rappresenta un segno positivo nel rapporto costi/benefici. In conclusio- ne, una patologia frequente e di pertinenza del medico di medicina generale può diventare ve- ramente grave e richiedere l’intervento dello spe- cialista che oggi è senz’altro in grado di condurre a risultati più soddisfacenti a causa dei progressi della tecnologia farmacologica. TM
Si ringrazia Novartis
per aver contribuito alla realizzazione della presente pubblicazione
Toscana Medica 2|2015


































































































   11   12   13   14   15