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QUALITÀ E PROFESSIONE 19
Emanuele Ceccherini, Direttore UOS Nutrizione Clinica, AUSL 8 Arezzo
La gestione interdisciplinare e multiprofessionale
del paziente con disfagia nel percorso territorio- ospedale-territorio
EMANUELE CECCHERINI, GRAZIA CAMPANILE1, PATRIZIA CASTELLUCCI2, BRANKA VUJOVIC3
1 Direttore Presidio Ospedaliero San Donato- Arezzo, AUSL 8 Arezzo
2 Direttore Zona/Distretto Aretina, AUSL 8 Arezzo
3 Direttore Sanitario, AUSL 8 Arezzo
Uno dei principali obiettivi dell’Azienda Sa- nitaria USL 8 di Arezzo è quello di promuovere l’integrazione organizzativa e clinica tra i diversi setting assistenziali e i diversi livelli di erogazione allo scopo di promuovere il miglioramento conti- nuo della qualità dei servizi. A tal fine, il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) rap- presenta lo strumento che, attraverso un approc- cio per processi, consente di strutturare le atti- vità e gli interventi in un contesto in cui diverse specialità, professioni e aree di azione (territorio, ospedale, ecc.) sono coinvolte nella presa in cari- co del cittadino che manifesta un bisogno di sa- lute. Il PDTA consente inoltre di valutare e quindi misurare la congruità delle attività svolte rispetto agli obiettivi, alle linee guida di riferimento, alle risorse disponibili.
L’utilità di elaborare un PDTA relativo alla di- sfagia è sostenuta da considerazioni epidemio- logiche. L’incidenza della malattia è in costante aumento, in relazione soprattutto all’aumento dell’età media della popolazione, all’aumento delle patologie cerebrovascolari, degli incidenti stradali, al maggior utilizzo della chirurgia de- molitiva cervico-encefalica. Inoltre la disfagia è caratterizzata da elevata incidenza di complican- ze, spesso causa di accessi multipli al Pronto Soc- corso e ospedalizzazioni ripetute, con riduzione della qualità della vita (tale da richiedere spesso un supporto psicologico), elevato impatto socia- le, sanitario ed economico derivante dal tratta- mento, disomogeneità di diagnosi, trattamento e assistenza.
Il gruppo di lavoro multidisciplinare e multi- professionale, individuato ad hoc dalla Direzione dell’Azienda, ha definito i principali obiettivi del percorso:
1. consolidare ed adottare comportamenti uniformi per la diagnosi della disfagia;
2. prevenire o correggere la malnutrizione e le sue complicanze;
3. prevenire le complicanze della disfagia;
4. valutare la possibilità di riabilitazione at- traverso l’intervento del logopedista;
5. ritardare, attraverso la modifica della die-
ta, il ricorso a supplementi artificiali e successi- vamente ritardare e/o evitare il posizionamento di Gastrostomia Endoscopica Percutanea (PEG);
6. ridurreilposizionamentodiPEGinpazien- ti con attesa di vita < 30 gg;
7. migliorare, quando possibile, la qualità di vita dei pazienti e garantire il sostegno psicologi- co al paziente e alla famiglia;
8. ridurre le ospedalizzazioni per malnutri- zione, disidratazione, insufficienza renale acuta, ab ingestis con insufficienza respiratoria;
9. contenere i costi attraverso scelte terapeu- tiche, riabilitative e nutrizionali appropriate e utili. Operativamente il percorso viene attivato di- rettamente (tramite prenotazione di visita presso la U.O.S. Nutrizione Clinica dove è presente un ambulatorio dedicato per le valutazioni multidi- sciplinari) da parte del medico di medicina gene- rale, degli specialisti ospedalieri, del day service/ day hospital ospedaliero, dei medici specialisti territoriali, dei reparti ospedalieri (per i pazienti ricoverati con consulenza durante la degenza o differita), del Pronto Soccorso che, in caso di so- spetta disfagia, attiva il medico nutrizionista per
una prima valutazione a cui seguono:
• rinvio ad una successiva valutazione multi-
dimensionale presso ambulatorio dedicato;
• proposta di ricovero nel caso si renda ne- cessario inserimento di accesso nutrizionale sta-
bile.
La prima visita multidisciplinare (nutrizionista,
logopedista, dietista) prevede:
• valutazione dello stato nutrizionale (inda-
gine clinica-alimentare, esami strumentali);
• valutazione della deglutizione (Disphagia
Risck Score - DRS);
• valutazione clinica delle comorbilità;
• nei casi in cui si ritiene necessario appro-
fondimento diagnostico, esame radiologico (vi- deofluoroscopia).
Nei casi complessi e con comorbilità possono essere coinvolti contestualmente o in modo pro- grammato:
• geriatra/internista (per la valutazione geria- trica/internistica e condivisione dell’opportunità
Toscana Medica 2|2015


































































































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