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QUALITÀ E PROFESSIONE 25
Maria Grazia Petronio, Direttore UOS Ambiente e Salute Asl 11 di Empoli. Professore a contratto in Igiene Ambientale presso la Fac. di Medicina Università
di Pisa ed il Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione Ambienti
di vita e di Lavoro dell’Università di Firenze. Esperta in Ambiente e Salute, ha pubblicato numerosi articoli in riviste di rilievo nazionale e internazionale.
MARIA GRAZIA PETRONIO
Due position paper nazionali su abitato, mobilità e salute
Nel 2013 si è costituito su proposta della So- cietà Internazionale medici per l’Ambiente (ISDE) un gruppo di lavoro nazionale con l’obiettivo di redigere un documento condiviso su ambiente abitato/urbanistica/mobilità e salute.
All’iniziativa hanno aderito numerosi enti, università, società scientifiche, istituti di ricerca, associazioni e il risultato del lavoro sono due position paper che sono stati presentati ai rap- presentanti dei Ministeri Ambiente e Salute il 16 Maggio u.s. nella sede della Federazione na- zionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli odontoiatri di Roma e a Firenze il 10 giugno in un convegno organizzato dal Consiglio Sanitario Regionale.
Proponiamo una sintesi dei documenti la cui versione integrale può essere scaricata dal sito dell’ENEA http://www.enea.it/it/produzione- scientifica/edizioni-enea.
La sostenibilità dell’ambiente abitato1
La stretta correlazione tra salute e qualità de- gli ambienti abitati è stata riconosciuta da tempi molto antichi. Le professionalità ed i settori da coinvolgere sono molteplici e vanno dalle istitu- zioni competenti, ai tecnici, alle associazioni me-
diche professionali.
La sede dei processi decisionali in materia di
sostenibilità dell’ambiente abitato si deve allarga- re sempre di più e bisogna stabilizzare strumenti di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni. Strumenti che l’Unione Europea propone da molti anni, e non possono più essere ignorati o aggirati nelle pratiche decisionali locali e regionali.
Fenomeni recenti di impoverimento vedono le metropoli del nord e del sud del mondo asso- migliarsi sempre più e alcune “patologie” urbane sono ormai fattori riconoscibili, che abbassano la qualità di vita di intere comunità che abitano le nostre città. Molte città sono soggette alla mi- naccia di malattie infettive, malattie non trasmis- sibili e incidenti, compresi violenza e crimine.
Dunque le aree urbane se da un lato offrono l’opportunità di vivere in un contesto salutare per le maggiori possibilità di accesso ad una molte- plicità di servizi, tra cui anche quelli destinati alla cultura ed alla ricreazione, dall’altro presentano rischi per la salute e nuove sfide sanitarie.
Il gruppo di lavoro convocato da ISDE, facen- do tesoro delle diverse professionalità e dell’e- sperienza maturata in tanti campi disciplinari, ha provato ad evidenziare i principali fattori che minacciano la qualità dell’habitat e la salute delle persone e ha elaborato una lista di linee di indi- rizzo concrete, che possono essere adottate da una pluralità di attori locali, nella consapevolezza che mancano interventi coerenti e di ampio re- spiro che affrontano le questioni dell’ambiente abitato dando loro adeguata rilevanza.
Si propone un’accezione di sostenibilità aper- ta, ospitale, attenta alla dimensione ambientale, ma anche a quella umana, legata agli ecosistemi e alla cultura, come espressione tipica di una co- munità vicina alle persone ma anche sensibile ai modi in cui queste si associano, prendono deci- sioni, interagiscono con le istituzioni, si assumo- no responsabilità.
Le proposte operative. L’abitato sostenibile come:
1) progetto di sistema;
1 Petronio MG, Dipartimento di Prevenzione ASL 11 di Empoli e Faggioli A, Università di Bologna (Coordinatori).
Forni A, Baldissara B, Fidanza A, ENEA; Bertolucci G, Istituto Nazionale Bioarchitettura -INBAR; Patrizio C, Appollo- ni L, Università La Sapienza di Roma Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale; Pileri P, Granata E, Politecnico di Milano Dipartimento di Architettura e Studi Urbani; Capolongo S, Buffoli M, Rebecchi A, Concilio M G, Nachiero D, Politecnico di Milano Department of Architecture, Built Environment and Construction Engineering; Fanfani D, Università di Firenze Facoltà di Architettura; Rognini P, Università Pisa Corso di Laurea in Scienze Ambientali; Battisti F, Università di Pisa Scuola Specializzazione Igiene e Medicina preventiva; Settimo G, Istituto Superiore di Sanità; Cori L, Leo C G, Mincarone P, CNR Istituto Fisiologia Clinica - IFC e Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali - IRPPS; Pagliani T, Consorzio Mario Negri Sud; Pala G, Associazione Italiana di Agrobiologia e Fondazione Maugeri Istituto Scientifico di Pavia; Todesco L, Associazione Culturale Pediatri; Raimondi E, Camana S, Associazione Nazionale Architettura Bioecologica-ANAB; Bauleo FA, Centro Sperimentale per l’Educazione Sanitaria Università di Perugina; Masciello E, Società Italiana Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata; Zanchini E, Legambiente; Ficorilli S, Pirovano C, WWF; Amoroso R, Provincia di Firenze- Unione Comuni del Circondario Empolese Valdelsa; Manetti R, Comune di Montelupo Fiorentino; Geddes M, medico esperto in programmazione sanitaria.
Toscana Medica 2|2015


































































































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