Page 26 - Toscana Medica
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26 QUALITÀ E PROFESSIONE
2) progetto di tutela del suolo; 3) progetto locale di territorio; 4) progetto partecipato;
5) progetto energetico;
6) progetto di riduzione dell’inquinamento; 7) patto tra città e campagna;
8) progetto di ottimizzazione delle risorse; 9) progetto di rilancio delle piccole imprese e
dell’edilizia pubblica;
10) progetto per la valorizzazione e rivitaliz-
zazione delle periferie;
11) progetto per la sicurezza dell’abitato; 12) progetto di conservazione dei beni pae-
saggistici e culturali.
Principi e linee di indirizzo per un sistema della mobilità sostenibile2
Il sistema di mobilità del nostro Paese, pur es- sendo estremamente costoso a causa del so- vradimensionamento del parco veicoli individuali e del complementare sottodimensionamento del traffico non motorizzato e su trasporto pubblico:
• da un lato, non riesce a garantire in modo efficace l’esercizio del diritto alla libera circolazio- ne a tutti i cittadini in analoga misura, con pre- giudizio per la coesione sociale;
• dall’altro, è configurato in modo tale che l’esercizio della mobilità limita e danneggia for- temente altri diritti fondamentali della persona, come quello alla sicurezza, ad un ambiente inte- gro, alla salute, al lavoro e allo sviluppo sociale e culturale.
La maggior parte dei Paesi della UE15 ha af- frontato l’evoluzione del sistema della mobilità
negli ultimi venti anni dotandosi di nuove nor- mative, di nuove discipline del traffico, adottan- do nuovi strumenti di pianificazione e program- mazione.
Su questo versante il nostro Paese registra un forte ritardo che costituisce la causa strutturale dei limiti schematicamente richiamati sopra.
Il gruppo di lavoro propone quindi:
• un sistema integrato di analisi e valutazio- ni dell’impatto della mobilità sull’ambiente, sulla salute dei cittadini, sulla loro sicurezza personale, sulla coesione sociale e sulla qualità/vivibilità ur- bana.
• linee di azione più promettenti per favorire la migrazione dei cittadini da modelli di mobilità ad alto impatto (caratterizzati da una sovrauti- lizzazione di vettori individuali motorizzati anche per spostamenti su distanze minime) verso mo- delli di mobilità a basso impatto (caratterizzati da una maggiore quota di spostamenti a piedi, in bicicletta e su trasporto pubblico, da una netta riduzione dei costi complessivi del trasporto e da un deciso miglioramento della sua efficienza complessiva).
È intenzione dell’ISDE (a questo scopo sono state sottoscritte convenzioni con ENEA, ANAB e in via di definizione con INBAR) continuare a sup- portare questa attività di promozione di gruppi di lavoro transdisciplinari con l’obiettivo di rea- lizzare strumenti operativi per azioni concrete a supporto delle amministrazioni, dei tecnici e dei cittadini. TM
Info: mg.petronio@usl11.toscana.it
2 Coppo M, RST Ricerche e Servizi per il Territorio e Pedone A, ISDE sez. di Arezzo (coordinatori) Biagioni D, Rete Città Sane; Buffoni R, Regione Toscana; Cirinei G, Centro Franco Basaglia; Giuliano MC, Società Italiana di Omeopatia e Medici- na Integrata (SIOMI); Lenzi S,WWF; Maggioli M, Università La Sapienza Roma; Messina G, ENEA; Occhini L, Dipartimento di Scienze della Formazione Università di Arezzo; Porcile G, ISDE Liguria; Toffol G e Reali L, Associazione Culturale Pediatri (ACP); Rubbo R, Agenzia della Mobilità Provincia di Bolzano; Tonacci A, CNR – IFC.
Toscana Medica 2|2015
Tratto da
“A sirene spiegate”, C.G. Edizioni Medico Scientifiche


































































































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