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A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
• Strutture funzionalmente o totalmente autonome.
La distinzione di tali strutture sarà fatta sul- la base della modalità utilizzate per pianificare il percorso del paziente, per gestire l’accoglienza dei pazienti e la degenza (letti tradizionali e letti ambulatoriali). Un elemento importante è rap- presentato dalla modalità di gestione della sala operatoria (Sala Operatoria indipendente o co- mune all’interno del blocco operatorio).
Strutture Extraospedaliere
Strutture indipendenti (Free Standing Center).
Tali strutture si caratterizzano per avere per- corsi e spazi dedicati alla chirurgia programmata diurna (Chirurgia ambulatoriale da sola o asso- ciata alla Day Surgery) con Letti tradizionali e/o ambulatoriali e Sale Operatorie dedicate).
La necessità di prolungare l’osservazione post-operatoria o la conversione in ricovero verrà gestita mediante specifici accordi con strutture di ricovero tradizionale.
Regime Ambulatoriale
In regime ambulatoriale potranno essere effet- tuati interventi di diversa complessità, distinti in:
• chirurgia ambulatoriale tradizionale (Offi- ce-based Surgery);
• chirurgia ambulatoriale complessa o avan- zata (Advanced Ambulatory Surgery).
Day Surgery
Il ricovero diurno potrà essere limitato alle sole ore del giorno.
Ricovero in regime ordinario
Il ricovero in regime ordinario potrà essere riorganizzato tra:
1. Week Surgery (Short Stay); 2. ricovero tradizionale.
L’individuazione del setting assistenziale più appropriato si dovrebbe basare sulla fattibilità della procedura nei diversi setting assistenziali (Day Surgery, Chirurgia ambulatoriale, Week Sur- gery) sulla base del tempo di osservazione posto- peratoria, conseguente a due elementi:
1. tipologia di possibili eventuali complicanze;
2. tempo di insorgenza della possibile com- plicanza dal momento dell’atto chirurgico (Time from surgery).
A tale proposito è necessario ricercare eviden- ze per supportare la scelta del setting assisten- ziale in termini di efficienza, efficacia, outcome e costi.
La scelta del setting assistenziale non può prescindere dalle condizioni del paziente (Criteri clinici di selezione).
Poiché in sanità le scelte decisionali passano attraverso la responsabilità professionale del me- dico che ha in cura il paziente, il quale decide come utilizzare le risorse in base al percorso clini-
co assistenziale ritenuto ottimale per ogni specifi- co paziente, è necessario ricercare il consenso dei professionisti con un forte coinvolgimento delle società scientifiche:
• liste di procedure (codice ICD9CM) fattibili nei diversi setting assistenziali;
• possibili percentuali di fattibilità nei diversi setting.
La Chirurgia Ambulatoriale Complessa risponde alle seguenti caratteristiche:
• si tratta di una chirurgia programmata;
• deve essere realizzata in condizioni tecni- che che necessitano della sicurezza di un blocco operatorio;
• può prevedere tecniche anestesiologiche variabili;
• necessita di un periodo di osservazione post-operatorio, tale da consentire, senza rischi aggiuntivi, il ritorno del paziente al proprio do- micilio, il giorno stesso dell’intervento chirurgico.
Nel momento in cui si ridefinisce il concetto di chirurgia ambulatoriale è necessario chiarire tre aspetti:
1. nonesistealcunadifferenzatraunaproce- dura chirurgica eseguita in regime ambulatoriale e la stessa procedura eseguita in regime di rico- vero tradizionale;
2. non esistono differenze significative per la conduzione dell’anestesia. A tale proposito dovremmo prevedere più tipologie di anestesia, indispensabili per estendere la tipologia delle procedure chirurgiche effettuabili.
Nel concetto di complessità vengono erronea- mente inclusi due aspetti che invece dovrebbero essere analizzati separatamente: la complessità del quadro clinico e della procedura chirurgica con l’intensità assistenziale.
La ridefinizione della chirurgia ambulatoria- le deve garantire la sicurezza del percorso assi- stenziale e deve prevedere un percorso di con- divisione con i professionisti, senza i quali non è possibile migliorare i livelli di appropriatezza clinico-organizzativa ed incrementare la qualità delle prestazioni.
Requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi e di clinical governance
I requisiti della Chirurgia Ambulatoriale in par- te sono sovrapponibili a quelli della Day Surgery. Una buona base di partenza sono le indicazioni contenute nell’Accordo della Conferenza Stato- Regioni dell’1/8/2002.
Il percorso standard del paziente deve essere garantito con diverse modalità di “Presa in carico”.
La chirurgia a ciclo diurno deve quindi essere intesa come un processo trasversale che attra- versa le singole Unità Operative afferenti e che preveda una responsabilità di linea di produzione intesa come capacità di coordinamento tra dif- ferenti setting assistenziali e differenti discipline
Toscana Medica 2|2015


































































































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