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24 RICERCA E CLINICA
ALESSANDRO BANI, MARINA MINIATI1
Lo spettro autistico
Un ponte tra NPI e Psichiatria adulti
Introduzione. Questioni aperte
Cosa succede ai bambini autistici quando di- ventano grandi? Qual è il loro destino?
Cosa possiamo ragionevolmente progettare in base alle conoscenze esistenti?
Lo studio dell’autismo può inoltre ricevere qualche luce, retroattivamente, dallo studio del- la sua evoluzione?
È possibile individuare predittori dell’evolu- zione o fattori che incidano su di essa?
È relativamente recente la stretta collabora- zione tra due branche della medicina quali la Neuropsichiatria infantile e la Psichiatria adulti. I corsi universitari hanno valorizzato i due indi- rizzi di studio in maniera autonoma, due per- corsi differenziati, spesso non tendenti ad una visione più globale dei disturbi psichici, come in realtà alcune patologie oggi necessitano, con pochi rimandi della patologia infantile a quella adulta e viceversa. Tuttavia recentemen- te sempre più frequente è la collaborazione tra psichiatri infantili e adulti. La patologia autistica potrebbe essere presa a modello della necessi- tà di una visione integrata tra le patologie del- le due branche. Il neuropsichiatra infantile in questa ottica di collaborazione deve affrontare l’onere del passaggio di responsabilità e di trat- tamento del piccolo paziente ad un’altra équipe e ad altro professionista, mettendo in atto tutte le potenzialità professionali per non determina- re un lutto nel bambino, che verrà poi seguito al compimento della maggiore età da un’altra équipe. Sarà quindi necessario un periodo di accavallamento tra le due discipline per cono- scere da parte dello psichiatra adulti il caso da seguire. L’Autismo è una patologia che si presta ad esempio di questo passaggio. I bambini au- tistici, da grandi infatti, non diventano persone con patologie diverse (psicosi, disturbi di per- sonalità, ritardo mentale semplice). L’Autismo è patologia cronica, life time.
Lo spettro autistico e la psichiatria adulti
La patologia autistica è un disordine del neurosviluppo caratterizzato dalla classica tria- de di Wing-Gould (1979) che consta di sviluppo anomalo o deficitario dell’interazione sociale, alterazione o compromissione nella comuni- cazione, nei modelli di comportamento ed associato ad interessi limitati, stereotipati e ri- petitivi.
Da tenere presente come nel recente DSM-5 (APA, 2013) la categoria Disturbo Autistico (au- tismo), sia stato incluso nei Disturbi dello Spet- tro Autistico, che include inoltre la Sindrome di Asperger, Disturbo disintegrativo dell’infanzia e Disturbi Pervasivi dello Sviluppo non altrimenti specificati1.
Tale spettro è comprensivo quindi di una vasta gamma di manifestazioni, che vanno da forme più gravi di autismo in cui gli individui possono essere socialmente isolati, gravati da comportamenti stereotipati con profonda disa- bilità intellettiva e assenza totale del linguaggio a forme più leggere in cui gli individui manife- stano problemi nella comunicazione e interazio- ne sociale, mostrano scarsa flessibilità o interessi ristretti, ma hanno capacità intellettive e di lin- guaggio tali da rendere possibile l’adattamento in contesti protetti.
La concettualizzazione in spettro, d’altra parte, ci fa capire con maggiore enfasi come la patologia evolva, si sovrapponga in quadri sintomatologici, si presenti su forme di gravità diverse, ma soprattutto ci fa capire come tale patologia abbia una sua presentazione eteroge- nea anche nella età adulta.
Come si presenta allo psichiatra?
Lo psichiatra adulti si trova quindi davanti ad un paziente che può presentare:
• deficit comunicativi: dal mutismo a pattern
Alessandro Bani, Medico Chirurgo, specializzato
in Psichiatria presso l’Università di Pisa, ha pubblicato oltre 100 lavori scientifici, ed è coautore, assieme alla dott.ssa Marina Miniati, anch’ella Psichiatra, di libri tra i quali: Il Disagio Giovanile, La Paura, La Misura dell’Aggressività. Lavora presso il Servizio di Psichiatria dell’ASL 12 di Viareggio, Direttore M. Di Fiorino.
1 La Sindrome di Rett, che nel DSM IV è una categoria nosografica ben precisa (F84.2) (299.80), nel DSM 5 può rien- trare nei Disturbi dello Spettro Autistico solo in alcune fasi evolutive, quando la Sindrome soddisfa tutti i criteri diagnostici dello Spettro.
1 Psichiatra, Asl 12 di Viareggio
Toscana Medica 1|2015


































































































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