Page 10 - Toscana Medica
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10 QUALITÀ E PROFESSIONE
ex INAM) dove un ambiente che ogni mattina ospita circa 250 persone per altrettanti pre- lievi ematici poteva garantire alcuni parametri che coniugassero la velocità di esecuzione con i requisiti minimi per la sicurezza della pratica vaccinale.
Pertanto è stato creato un numero di telefo- no dedicato alla emergenza meningo estrema- mente pubblicizzato alla popolazione, gestito dal CUP. Ogni giorno venivano effettuate alme- no 300 vaccinazioni suddivise in 5 liste CUP. Il servizio era aperto tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì dalle 13.30 fino a tarda sera. La Figura 1 mostra l’organizzazione del “percorso vaccina- le” e la suddivisione degli spazi ambientali.
Il team organizzativo vaccinale era compo- sto da personale di accoglienza (sanitario e/o amministrativo), 5 medici di comunità in altret- tante postazioni con computer per registrazioni online dell’evento, 5 infermieri vaccinatori, 1-2 infermieri in sala per controllo ragazzi, verifica eventuali reazioni ecc. A disposizione due am- bulatori per visita pre-vaccinale di cui uno dota- to di tutti i presidi necessari a fronteggiare even- tuali reazioni post vaccinali anche gravi. Nessu- na reazione grave si è verificata sul momento.
Conclusioni
A ben pensarci l’attivazione di questi servizi, così come descritta, può a pieno titolo essere inserita nella sanità di iniziativa (SDI) (quella che
non aspetta il cittadino (sanità di attesa), ma gli “va incontro” prima che le patologie insorgano o si aggravino. Piano sanitario regionale 2008- 2010).
Infatti una nuova visione più ampia può di- stinguere la sanità di iniziativa con l’offerta atti- va di servizi in tre fasi basate sulla tipologia del target di popolazione:
1. sanità di iniziativa rivolta alla popolazio- ne sana: offerta attiva degli interventi vaccinali e modifica di stili di vita;
2. sanità di iniziativa rivolta alla popolazio- ne presunta sana, ma con fattori di rischio per età o abitudini: screening oncologici, prevenzio- ne cardiovascolare ecc.;
3. sanità di iniziativa rivolta alla popolazio- ne con malattia (parte alta piramide chronic care model).
Per queste attività dirette all’individuo ed alla comunità è opportuna ed auspicabile una unica regia sul territorio, che riesca, mettendo insieme medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medicina di comunità, oltre alla indispensabile parte infermieristica, ad omoge- nizzare e sistematizzare gli interventi necessa- ri, permettendo al contempo una economia di scala. La nuova legge di riassetto della sanità toscana sembra procedere in questa direzione.
Info: p.salvadori@usl11.toscana.it
TM
Figure 1 - Percorso vaccinale e suddivisione spazi. Toscana Medica 6|2015


































































































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