Page 12 - Toscana Medica
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12 QUALITÀ E PROFESSIONE
evidenziava differenze nella morbilità e morta- lità, confermava la riduzione della degenza in terapia intensiva ottenuta con l’estubazione pre- coce, ma la durata totale della degenza risultava invariata. Nel nostro Paese non vi sono dati che permettano una correlazione tra durata della degenza, tra l’altro in controtendenza rispetto agli altri Paesi industrializzati, e gli effetti medici. Lo stesso può dirsi per l’attività delle case di cura accreditate; per quest’ultima si può ritenere che la ridotta durata sia dovuta a molteplici fattori essendo probabilmente quello principale la se- lezione di pazienti con minori complicazioni ri- spetto a quelli afferenti alle strutture pubbliche.
Effetti economici
L’impatto economico della riduzione del- la durata della degenza sulla spesa sanitaria è ancora oggetto di valutazione: per quanto ri- guarda l’attività cardiochirurgica voci autorevoli di oltre Atlantico si sono chieste se la dimissione precoce sia un risparmio o uno “spostamento” di spesa. Nel 2013 sono stati pubblicati i risulta- ti di un riesame accurato delle spese sostenute per interventi di bypass aortocoronarico effet- tuati negli Stati Uniti dal 1994 al 2005, riesame che dimostra una crescente utilizzazione delle risorse sanitarie al di fuori dell’ospedale. È indi- spensabile quindi secondo gli Autori di questo studio valutare questi costi rispetto a quelli ot- tenuti con la riduzione della degenza. Anche i dati sulle riammissioni in ospedale dopo una de- genza breve sono contrastanti: alcuni hanno os- servato che un quinto dei loro pazienti andava incontro ad un nuovo ricovero dopo l’interven- to, che per metà di essi la riammissione avveniva in altri ospedali e l’incidenza delle riammissioni aumentava con l’aumentare dell’età. Altri han- no sottolineato che le riammissioni in ospedale non si verificano se la dimissione precoce viene effettuata in modo controllato. Un recente stu- dio pubblicato su JAMA nel 2013 mostra infine un rapporto intrigante tra partecipazione dei pazienti ospedalizzati alle decisioni, durata del- la degenza e costi economici: la partecipazione aumenterebbe sia la durata che i costi! Gli stessi Autori sottolineano la necessità di ulteriori ap- profondimenti sull’argomento.
La soddisfazione dei pazienti
In un articolo pubblicato su Toscana Medica nel 2005 “Degenza breve e soddisfazione del paziente” il grado di soddisfazione espressa dai pazienti e dalle loro famiglie per la riduzione del tempo di degenza risultava generalmente un parametro poco valutato, e spesso non elevato. Per quanto riguarda l’attività cardiochirurgica i dati riferiti alla soddisfazione rispetto alla dura- ta della degenza sono scarsi e provenienti da studi stranieri: alcuni Autori riferiscono che più del 50% dei pazienti e dei loro familiari espri- mevano un certo grado d’insoddisfazione per la durata breve, altri sono riusciti ad evitarla con adeguate misure peri- e post-operatorie.
Conclusioni
È impossibile, e sarebbe certamente danno- so per ovvi motivi tornare alle degenze prolun- gate del passato. In cardiochirurgia una indica- zione precisa sul modo di procedere rispetto alla degenza breve proviene dagli stessi pazienti che testualmente “chiedono a medici ed infermieri (che) venga assicurato un passaggio tranquil- lo (dall’ospedale) a casa, di essere riconosciuti come individui, preparati onestamente con una specifica informazione a quello che andranno in- contro e come trattare sia il dolore ed il sonno”. Anche l’American Heart Association sostiene nel 2013 che il metodo “fast track” intraospedalie- ro dovrebbe essere integrato con un “tracking system” extra-ospedaliero. Il rapporto dell’ospe- dale con le istituzioni sanitarie territoriali (medi- co di famiglia, specialista, struttura riabilitativa, ecc.) è pertanto fondamentale, ma non facile e comunque attualmente inadeguato data anche la direzione “ospedalocentrica” su cui si è mos- sa finora la politica sanitaria. Esistono tuttavia iniziative in controtendenza nel nostro Paese come l’organizzazione delle Case della Salute, strutture polivalenti territoriali che potrebbero permettere un rafforzamento dell’assistenza sa- nitaria territoriale ed una migliore integrazione con le funzioni ospedaliere. Case della Salute funzionanti esistono nella Regione Toscana e con la delibera del maggio 2013 sono ben 90 quelle previste con finanziamenti adeguati. TM
Info: elisa.dolara@tin.it
Tabella 2 - Ricovero per acuti in regime ordinario in Italia per la cardiochirurgia. Attività per DRG (versione 24). Rapporto
Annuale-Ministero della Salute. Dati SDO 2009.
Diagnosi
Durata degenza (giorni)
Bypass aorto coronarico senza cateterismo cardiaco con diagnosi cardiovascolare maggiore
14.5
Bypass coronarico senza cateterismo cardiaco con diagnosi cardiovascolare maggiore
11.9
Interventi sulle valvole cardiache ed altri interventi maggiori cardiotoracici senza cateterismo cardiaco
14.7
Bypass coronarico con PTCA
17.6
Interventi maggiori sul sistema cardiovascolare senza cateterismo cardiaco
9.4
Toscana Medica 6|2015


































































































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