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conoscenza e consapevolezza nella popolazione rispetto alle proprie scelte, dall’altro a orientare le istituzioni e gli stakeholder a creare ambienti favorevoli alla salute. L’approccio adottato è multi componente, per ciclo di vita (life course) e per setting (scuole, ambienti di lavoro, comunità lo- cali, servizio sanitario). Evidenze di letteratura e buone pratiche testimoniano l’efficacia di tale im- postazione per promuovere l’adozione di stili di vita rendendo “facili” le scelte salutari, in partico- lare il setting “Ambienti scolastici”, “Ambiente di lavoro”e di “Comunità”. Tale approccio è alla base degli obiettivi del Piano Regionale della Prevenzio- ne ( PRP )2014-2018, le cui azioni sono promosse e realizzate attraverso le Aziende Usl.
Fondamentale come già detto è l’intersettoria- lità ed il coinvolgimento di tutti i livelli interessa- ti, dai policy makers alle communities, anche in coerenza con quanto affermato nel documento OMS Health 2020, presentato alla Conferenza mi- nisteriale europea di Vienna del 4-5 luglio 2013 sulla nutrizione e le malattie non trasmissibili, in cui si invita a promuovere e favorire una sana ali- mentazione, il consumo di frutta e verdura e ad incoraggiare l’attività fisica in tutte le fasce di età, ma soprattutto si ribadisce l’importanza di rico- noscere e sostenere alleanze e reti attivate con attori della comunità locale impegnati in azioni di prevenzione e di promozione di stili alimentari e di vita salutari.
Gli attori della comunità locale, in particola- re afferenti al volontariato e al terzo settore sono partner fondamentali nei percorsi di prevenzione e promozione di sani stili di vita; sono portavoce delle istanze e dei bisogni del territorio e rappre- sentano patrimoni culturali ed educativi fonda- mentali che possono essere messi a disposizione della comunità stessa, della scuola e delle istitu- zioni locali per tutti i target, dai bambini, ai ra- gazzi agli anziani e alle persone con difficoltà (si pensi alle azioni realizzate da UISP e AUSER). In quest’ottica è fondamentale l’unione dei concetti di solidarietà e coesione sociale.
Molti sono comunque i partner, che possono essere alleati eccellenti nelle azioni per favorire l’adozione di stili alimentari e di vita nei cittadi- ni, soprattutto nella società contemporanea. La modificazione dello stile alimentare rispetto al passato, determinata dai cambiamenti sociali e nell’organizzazione dei tempi di vita e di lavoro e dunque dall’accelerazione dei ritmi giornalieri, vede una riduzione del tempo da dedicare al pa- sto e determina un aumento dei soggetti che per motivi di lavoro e studio consuma il pasto fuori casa, dovendo spesso scegliere tra piatti calori- ci, poveri in vitamine e minerali, ovvero con uno scarso valore nutritivo, ma eccessivamente ricchi in sodio e grassi.
E’ da sottolineare inoltre l’allontanamento da quella che è la tradizione alimentare e culinaria dei territori, con offerte e consumi alimentari che non valorizzano la freschezza e tipicità degli ali- menti e delle produzioni. I cambiamenti negli stili alimentari osservati soprattutto nei contesti ur- bani, delineano un possibile nuovo ruolo sociale
per gli operatori della ristorazione professionale, che possono infatti divenire attori fondamentali per promuovere l’acquisizione da parte dei con- sumatori, di comportamenti alimentari corretti, attraverso l’offerta ai clienti di proposte culinarie sane e varie.
In questa direzione sono orientati due impor- tanti progetti regionali: “Pranzo sano fuori casa” realizzato in collaborazione con le Ausl della To- scana, Confcommercio e Confesercenti e Centro Tecnico per il Consumo, che coinvolge una rete di ristoratori toscani impegnati nel rispetto di linee guida per la sana alimentazione e il progetto “Gli Istituti alberghieri ed agrari per la salute”, promos- so dalla Ausl di Arezzo e volto a sensibilizzare gli studenti come futuri produttori ed esercenti nel campo dell’alimentazione, con un’attenzione par- ticolare anche al consumo consapevole dell’alcol e alla sostenibilità delle produzioni e dei consumi.
La sostenibilità del consumo e la cultura del non spreco alimentare sono anche alla base del progetto “MA.RI.SA mangio e risparmio in salu- te”, promosso dalla Ausl di Empoli.
Si segnala l’esperienza del “Laboratorio per Guadagnare salute in 4 mosse”, promosso dalla Ausl di Viareggio per promuovere i sani stili di vita nei bambini e negli adulti. Non meno importante è la collaborazione con la scuola, anche attraver- so il raccordo con l’Ufficio Scolastico Regionale. La collaborazione è volta a favorire e radicare nel percorso scolastico, di tutti gli ordini e gradi, gli stili di vita salutari.
L’Expo è stata occasione per alcuni territori, ad esempio quello dei Comuni pratesi, in collabora- zione con la Ausl di Prato, per coinvolgere molto proficuamente le scuole in un percorso di scoperta delle produzioni alimentari sane e di filiera corta. Le abitudini apprese da piccoli e da giovani risul- tano nell’adulto radicate e difficilmente modifica- bili, la volontà regionale è quindi quella di andare ad incidere sui comportamenti dei bambini e dei ragazzi in modo da orientarli verso scelte positive e si sviluppa nella direzione della promozione di stili di vita sani e consapevoli e nel favorire il loro benessere.
In questo contesto si inserisce inoltre la stra- tegia regionale “Toscana da Ragazzi”, una lettura integrata delle attività promosse dai diversi settori regionali (sanità, turismo, agricoltura, ambiente ecc.) che è rivolta alla popolazione dai 6 ai 18 anni. “Toscana da Ragazzi”, inserita nel Docu- mento di Programmazione Economica e Finan- ziaria (DPEF) 2014 e nel Documento annuale di Programmazione (DAP) 2015 sviluppa azioni che favoriscono il benessere dei bambini e dei ragazzi tramite esperienze scolastiche ed extrascolastiche che promuovono i corretti stili di vita, in parti- colare la sana alimentazione e l’attività fisica, la conoscenza e fruizione del territorio toscano, che promuovono attività artistiche e culturali e che favoriscono l’integrazione sociale e la diffusione della cultura della legalità. Si ricordano le espe- rienze sulla Via Francigena Toscana, nei Parchi e Aree verdi toscani (progetti “E... state nei Parchi”e “Ragazzinsieme”).
A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
Toscana Medica 6|2015


































































































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