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A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
dotta (stunting) tra i bambini minori di 5 anni nei TOP è incrementato dal 7,2% nel 1996 al 10,2% nel 2006.3 Questa crescita ridotta nell’infanzia è un indicatore della malnutrizione cronica ed è associata a una maggiore mortalità e ad un aumentato carico di malattie, compresi un com- promesso sviluppo cognitivo ed un decadimento delle performance scolastiche.
Il progetto che verrà presentato durante la giornata vede impegnati gli operatori sanitari pa- lestinesi ed israeliani dell’Associazione Physicians for Human Rights, attori che possono giocare un ruolo importante come cittadini attivi che si im- pegnano per un futuro migliore di pace, dialogo e collaborazione.
Ci sposteremo poi in Burkina Faso, più con- cretamente dall’ospedale di Nanoro, villaggio situato a 100 km dalla capitale Ouagadougou.
La sfavorevole situazione geografica, l’estre- ma povertà del suolo, le avverse condizioni cli- matiche e l’eccessiva crescita demografica fan- no del Burkina Faso uno dei paesi più poveri del mondo con un indice di sviluppo umano che lo colloca al 181° posto (UNDP 2014)4. L’elevato tasso di natalità (43,59‰) è in gran parte do- vuto al consistente tasso di mortalità infantile (81,4‰) che induce le famiglie ad incrementare il numero di figli per aumentare la forza lavoro. Il grande numero di nascite determina un’ecces- siva pressione demografica su un territorio già povero di risorse e rende l’approvvigionamento di cibo il problema cruciale per la maggior parte della popolazione. Questo, aggravato dall’effet- tiva mancanza di adeguate risorse alimentari per le sfavorevoli condizioni climatiche e la scarsità di acqua, rende la malnutrizione una delle prime concause della mortalità infantile.
Il progetto prevede vari ambiti di intervento, in particolare la gestione del reparto di pediatria dove vengono ricoverati anche i bambini mal- nutriti severi che non presentano comorbilità; i malnutriti lievi/moderati senza comorbilità sono seguiti invece in regime ambulatoriale presso l’ambulatorio del CREN (Centro di Recupero ed Educazione Nutrizionale). La fascia di età più col- pita va dai 6 mesi ai 5 anni. L’attività clinica in pediatria viene portata avanti da infermieri de- dicati, affiancati dai medici espatriati (senior e specialisti in formazione).
Un’altra importante componente del pro- getto è l’empowerment delle donne, a cui vie- ne insegnata la corretta preparazione di farine arricchite partendo da ingredienti locali (miglio, mais, soia, arachidi, zucchero e sale iodato) che hanno l’obiettivo di combattere la malnutrizione e creare una piccola fonte di reddito attraverso la
vendita delle stesse presso la comunità.
L’ultima del viaggio nella cooperazione sa- nitaria toscana sarà il Senegal, dove la nostra Regione, attraverso il supporto delle Aziende Sanitarie, è impegnata da anni in varie iniziative che hanno come obiettivo il rafforzamento del sistema sanitario pubblico senegalese, in parti- colare in ambito materno-infantile. Il Senegal è classificato tra i Paesi Meno Avanzati (PMA) e nel Rapporto Mondiale sullo Sviluppo Umano occu- pa il 163° posto su 187. La mortalità infantile è di 65 su 1000 nati vivi. Tra le cause più comuni malaria e polmonite. La mortalità materna è di 370 su 100mila nati vivi, più del triplo dell’O- biettivo del Millennio per il 2015. Esiste un gra- ve problema di accessibilità delle prestazioni: le donne che hanno difficoltà ad accedere alle cure sono il 60%. Ma anche gli aspetti culturali pe- sano: il 17% delle donne non ha il “permesso” per andare a curarsi. La situazione è aggravata da mutilazioni genitali, matrimoni precoci, mol-
teplici gravidanze ravvicinate, aborti clandestini. Il progetto prevede svariate attività che com- prendono la costruzione e l’equipaggiamento del reparto di maternità e la ristrutturazione del- la farmacia dell’Ospedale regionale di Thies, il lavoro di integrazione tra medicina occidentale e guaritori tradizionali nell’area di Louga, la pro- mozione della primary health care nella Comuni-
tà di Touba.
In un momento storico di crisi economica,
sempre più spesso ci si interroga sul significato e il valore dell’investimento in iniziative che il Centro di Salute Globale implementa, supporta, affianca e sostiene. Ci si pone delle domande circa l’opportunità di occuparsi delle problema- tiche di paesi lontani e di fasce marginali della popolazione, in particolare stranieri, quando vi sono sempre più problemi sociali e di salute che affliggono i cittadini toscani. Come spiegare alla cittadinanza che le risorse investite in attività che appaiono lontane dalla propria quotidianità han- no in realtà una ricaduta sulle nostre vite, sulle nostre coscienze, sulla responsabilità che abbia- mo verso le generazioni future?
Adottare uno sguardo “globale” verso la sa- lute significa dare importanza ad una maggiore equità nella distribuzione delle risorse e dei servi- zi; significa guardare alla salute come un fattore correlato ad un’infinità di elementi che la con- dizionano; significa aprire lo sguardo a nuove culture che sono ormai qui, vicino a noi, e che rappresentano la sfida per ripensare i nostri ser- vizi, per renderli più accessibili, più funzionali, in definitiva più umani.
3 Report of the Special Rapporteur on the situation of human rights in the Palestinian territories occupied since 1967,John Dugard, UN Human Rights Council, 2007..
4 http://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_indice_di_sviluppo_umano#Africa.
Toscana Medica 6|2015

