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QUALITÀ E PROFESSIONE 7
L’organizzazione delle prove a livello locale compete alle Istituzioni universitarie presenti sul territorio. Tenuto anche conto di quanto specificato all’articolo 2, comma 3, in ordine all’utilizzo dei contributi di iscrizione versati dai candidati per la partecipazione al concorso, il rimborso agli Atenei delle spese sostenute per le attività’ inerenti lo svolgimento in sede locale delle prove di ammissione è effettuato in rap- porto al numero di candidati assegnati all’Ate- neo per lo svolgimento della prova d’esame.”
In calce a queste osservazioni che concer- nono gli aspetti organizzativi, continuiamo a sostenere che debba essere prevista una so- stanziale revisione della proporzione dei pun- teggi attribuiti, in graduatoria, tra il curriculum di studi e la prova di esame, il quale rappor- to continua a discriminare tra Atenei di pro- venienza e non tra candidati e, come già si é verificato nella scorsa edizione del concorso, stronca candidati con migliore vocazione, e preparazione, specialistica (fa fede il punteg- gio delle prove) in favore di un criterio che é impari nei fatti. L’autonomia universitaria ren- de i parametri computati, in graduatoria, dei punteggi del curriculum non comparabili: dalla distribuzione degli SSD fondamentali e carat- terizzanti nella rosa degli esami da inserire nel curriculum, all’attribuzione del voto di laurea. Solo diminuendo i 15 punti attribuiti al curri- culum e/o modificandone i criteri di assegna- zione, il Concorso Nazionale riuscirà a raggiun- gere al meglio lo scopo di valorizzazione della meritocrazia che si prefigge.
Chiediamo, quindi, l’adozione imme- diata, per ciò che potrà essere regolamen- tato nel bando, di tutti quei provvedimen- ti utili e necessari a garantire l’ottimale svolgimento delle selezioni per l’anno ac- cademico 2014/2015.
Riteniamo opportuno elencare nuovamen- te, in maniera schematica, alcune delle critici- tà gestionali riportate dai candidati nel primo Concorso nazionale (2013-2014), al netto delle ricostruzioni non comprovate da riscontri og- gettivi:
• eccessiva parcellizzazione delle sedi di svolgimento delle selezioni;
• sedi e strumenti non adeguati al corret- to svolgimento della prova: postazioni vicine e senza separatori;
• non ottimale preparazione di molti dei commissari vigilanti, con conseguenti incertez- ze e difformità nella gestione delle situazioni critiche che si è tradotta, in molte sedi, in:
a) una distribuzione dei candidati nelle postazioni legata alla libera scelta indivi- duale;
b) l’uscita ed il rientro nell’aula, durante lo svolgimento delle prove;
c) la mancata rilevazione e/o punizione, con l’annullamento della prova, della collaborazioni tra candidati;
d la mancata rilevazione della presenza di dispositivi elettronici all’ingresso delle aule;
e) la ripetizione delle prove in caso di dis- servizio tecnico informatico lasciata al libero arbitrio dei commissari d’aula e non prevista dal software d’esame (do- vuto alla grave mancanza, da parte di chi ha organizzato le prove, di non avere previsto analoghe situazioni di emergen- za e conseguente adeguato codice di comportamento);
• presenza di commissari vigilanti spesso non afferenti al MIUR e frequentemente interni all’amministrazione delle sedi ospitanti le selezio- ni, venendo meno alle stesse indicazioni all’art. 5 del DM n.105 del 30 giugno 2014 n. 105;
• distribuzione dei candidati su base regio- nale in funzione della residenza che, in aggiunta al criterio della distribuzione per età anagrafica, ha in talune occasioni favorito eventuali colla- borazioni durante lo svolgimento delle prove;
• l’errore gravissimo e inescusabile del Ci- neca, con l’inversione delle domande di Area clinica e dei servizi;
• tardiva assunzione della comunicazione delle informazioni relative alle sedi di svolgi- mento delle prove, alla distribuzione dei can- didati nelle sedi e di ogni altra scadenza orga- nizzativa;
• quesiti in buona parte meramente nozio- nistici basati sul triennio preclinico e con ambi- guità delle risposte.
In relazione alle criticità sopra descritte, che potrebbero esitare, laddove trovassero riscon- tro oggettivo in sede di giustizia amministra- tiva, in un’invalidazione dell’intera selezione aprendo un contenzioso infinito, vorremmo sollecitare il MIUR a considerare e recepire le seguenti proposte:
• creazione di una task-force ministeriale dedicata alle procedure organizzative del con- corso nazionale;
• aggregazione delle sedi concorsuali in poche e grandi aule, in modo da garantire un adeguato controllo ed omogeneità delle con- dizioni ambientali per lo svolgimento delle se- lezioni;
• utilizzo di sistemi di rilevazione di even- tuali dispositivi elettronici in possesso dei candi- dati posizionati all’ingresso delle aule;
• assegnazione dei candidati fra le aule in maniera casuale destinando, se possibile, i can- didati fra le aule secondo la Regione di domici- lio o nelle Regioni limitrofe;
• distribuzione dei candidati nelle singole postazioni all’interno di ogni aula secondo un
Toscana Medica 6|2015


































































































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