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12 OPINIONI A CONFRONTO
trebbe in qualche modo delegare a livello re- gionale alcuni parti di queste trattative, adesso gestite a livello nazionale da AIFA, scegliendo ad esempio, in collaborazione con i clinici, quali molecole simili di diversi produttori impiegare localmente in determinate classi di pazienti.
GEPPETTI – Pensare di garantire a tutti i malati le nuove terapie contro l’infezione da HCV mi sembra al momento una tra le maggiori sfide del sistema sanitario che necessita di un pro- getto che su basi sia razionali che etiche co- niughi le istanze della clinica con quella della sostenibilità economica. Si deve scegliere, ad esempio, se investire più risorse adesso per ri- sparmiarne in futuro in termini di riduzione di ricoveri in ospedale e complicanze, oppure se dedicarsi maggiormente alla prevenzione a sca- pito dei problemi nell’immediato clinicamente più gravi. Per fare queste scelte dobbiamo ne- cessariamente dotarci di un sistema di governo clinico efficace ed efficiente, capace di operare a livello internazionale.
ZIGNEGO – Il governo clinico serve anche a pianificare gli interventi quando la progressio- ne dell’infezione da virus C, decorsa magari per anni in maniera del tutto silente senza provoca- re al paziente grossi problemi, ad un certo pun- to si scompensa ed inizia ad aprire falle su falle nell’organismo con la necessità di un aumento esponenziale dei costi sia diretti che indiretti.
BRUNETTO – Oggi si parla sempre più spesso di “disease management” e ciò vale anche per l’infezione da HCV: la terapia del paziente affet- to da epatite C non dovrebbe essere affrontata in termini di costo di un mese o di un anno di terapia ma secondo la logica del costo com- plessivo della guarigione di un singolo pazien- te. Questa impostazione, che ribalta la corrente logica del mercato del farmaco e potrebbe apri- re nuove prospettive di cura.
PESTELLI – Io credo che molti dei temi finora esposti possano essere riassunti nel modo se- guente: quantifichiamo i benefici che ci aspet-
tiamo da un determinato intervento, calcolia- mo gli investimenti necessari per raggiungere il risultato che ci siamo preposti ed agiamo in maniera che la sanità in futuro venga a costare sempre di meno.
MESSORI – È stato calcolato che se sofosbuvir costa fino a 11mila Euro a paziente, il rapporto costo/beneficio del suo impiego è complessiva- mente del tutto favorevole. Se il suo costo au- menta fino a 71mila Euro per paziente sarem- mo, in teoria, ancora ai limiti di una accettabile sostenibilità economica, almeno secondo gli standard attuali riferiti al nostro Paese. Ciò pre- messo, l’elemento che contraddistingue questo problema sta nella grande dimensione della casistica trattabile e nel conseguente enorme impatto in termini economici. Questo spiega perché, a detta di tutti, la strada degli accordi prezzo-volume con i produttori (oppure quella delle gare competitive) è l’unica possibile solu- zione.
DE LUCA – A proposito della riduzione dei costi e dell’incremento dei benefici mi sembra utile sottolineare la buona notizia dell’approva- zione di ulteriori farmaci per la cura dell’epatite C. In termini di beneficio, le immissioni in com- mercio di simeprevir (inibitore della proteasi di seconda generazione, da usare con sofosbuvir o con Peginterferone e ribavirina), daclatasvir e ledipasvir (entrambi inibitori del complesso di replicazione NS5A, da impiegare con sofosbu- vir, il secondo ad esso co-formulato), incremen- tano le nostre possibilità di cura al 90% o anche oltre, in quasi tutte le categorie di pazienti, an- che le più difficili. Di imminente registrazione inoltre il primo regime di nuovi farmaci HCV alternativo alle associazioni farmacologiche ba- sate su sofosbuvir (vedi Tabella 1), efficace in oltre il 95% dei genotipi virali 1 e 4 impiegando associazioni di 2 o 3 farmaci con o senza riba- virina per un periodo di 12 o 24 settimane, a seconda delle condizioni cliniche e del genotipo virale. La presenza di competizione tra diversi farmaci alternativi potrà necessariamente con- durre anche alla riduzione dei loro costi.
Dal giorno della registrazione di questo forum alla data di pubblicazione della rivista sono accaduti fatti importanti intorno alla possibilità di eradicare l’infezione da HCV. La Regione Toscana ha emanato una delibera per estendere l’e- radicazione ad altri 27 mila pazienti affetti da HCV ma non inseribili nelle fasce di trattamento predisposte dall’AIFA ed è in corso una gara d’acquisto per i farmaci necessari.
A livello internazionale si è sviluppato un grande dibattito sui costi rilevantissimi di questa terapia e, infine, il Ministe- ro della Salute sta per emanare il Piano Nazionale contro l’Epatite B e C al fine di predisporre screening di popolazione,
percorsi terapeutici e possibili trattamenti.
Toscana Medica 7|2015
NDR

