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QUALITÀ E PROFESSIONE 15
• ottimizzazione delle risorse economiche;
• prevenzione dei contenziosi giuridici e della medicina difensiva.
Il processo decisionale condiviso è quello che risulta essere associato ai risultati migliori. Ciò deve essere inteso anche nel senso che le diverse professioni si incontrano regolarmente per con- dividere le decisioni che riguardano il percorso di cura del paziente (esempio riunione di team o di reparto) e che c’è costante comunicazione tra diversi curanti dello stesso malato (condizione necessaria per le malattie complesse). La NBM propone l’uso di strumenti qualitativi accreditati che possano facilitare questo processo e l’ac- quisizione delle informazioni non solo sul ver- sante della malattia intesa in senso biomedico (disease) ma anche come vissuto (illness) tra cui le interviste, la raccolta di storie brevi, l’analisi dei reclami.
Una proposta molto interessante è la “car- tella clinica integrata” nella quale far confluire
le parole dei malati per accogliere l’esigenza di raccontarsi e non sentirsi solo un numero. L’o- biettivo sarebbe quello di valorizzare il doppio punto di vista, anche per migliorare la pratica clinica, poiché la cura migliore passa dal coin- volgimento diretto e attivo del paziente. Met- terlo al centro, ascoltandolo per sapere che cosa pensa e come si sente davvero, aiuta a creare percorsi di cura condivisi, ridurre le pratiche inu- tili, migliorare le terapie.
L’applicazione della medicina narrativa ha avuto un consistente sviluppo in Italia negli ul- timi 10 anni e si sta ancora espandendo, dimo- strando che l’utilizzo e la valorizzazione delle storie di malattia e di cura consente diagnosi più approfondite; favorisce le relazioni fra pa- ziente, famiglia e medici; ottimizza la qualità del servizio ed ha anche un impatto sull’esito delle cure, perché i malati le seguono meglio e si ri- duce la loro sofferenza. TM
Info: m.dalmaso.@libero.it
Emanuele Crocetti, responsabile del Registro Tumori della Regione Toscana - Ispo; Segretario nazionale dell’Associazione italiana Registri Tumori - Airtum
Le continue emergenze ambientali che si manifestano nel nostro Paese, generano allarme nella popolazione e la legittima richiesta di dati oggettivi sulla frequenza di tumori nelle aree in- teressate.
Spesso i cittadini credono che il Sistema Sa- nitario Regionale e/o Nazionale effettui abitual- mente quest’attività di sorveglianza e quindi si stupiscono quando le loro domande non rice- vono risposta.
In Italia non esiste un sistema nazionale di registrazione dei tumori come in altri Pae- si europei. Nel nostro Paese questa attività si è sviluppata a livello locale a seguito dell’iniziati- va e della capacità di singoli operatori. I primi Registri Tumori (RT) italiani, fra quelli ancora in attività, sono stati attivati in provincia di Varese e di Parma nel 1976, l’esperienze si sono mol- tiplicate nel tempo e, nel 1996, si sono conso- ciate nell’Associazione italiana Registri Tumori (Airtum). Airtum attualmente conta 45 Registri Tumori con una copertura complessiva del 53% della popolazione italiana. Questa crescita è stata resa possibile anche dal supporto del Cen- tro per il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute.
Oltre ai Registri Tumori Airtum, che, supe-
rato un processo di accreditamento che ne ha verificata la qualità, contribuiscono alla banca dati centralizzata, ve ne sono altri che stanno lavorando per entrare in Airtum; questi, nel complesso, riguardano circa il 20% della popo- lazione. È quindi, ora, possibile immaginare una futura copertura nazionale.
Airtum svolge funzioni di formazione, di accreditamento, gestisce un banca dati centra- lizzata, ha un sito web dove tutte le iniziative e i prodotti sono descritti e disponibili (www. registri-tumori.it) e svolge una ricca attività edi- toriale spesso in collaborazione con Istituzioni e altre associazioni scientifiche (es. ISS, AIOM, ecc.).
Che i Registri Tumori italiani svolgano un buon lavoro, e che Airtum lo verifichi con serie- tà, lo conferma il fatto che l’Agenzia internazio- nale per la ricerca sul cancro di Lione (IARC) ha accettato i dati di tutti i Registri Tumori italiani nell’ultima edizione della pubblicazione interna- zionale più famosa del settore: il Cancro nei 5 continenti.
Ma come funziona
un Registro Tumori?
Un Registro Tumori riesce a identificare i casi diagnosticati in una popolazione utilizzando
EMANUELE CROCETTI
La misura dei tumori: perché i Registri?
Toscana Medica 7|2015

