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OPINIONI A CONFRONTO 9
Da non medico però io mi domando: è eti- camente accettabile che questi nuovi farmaci in grado realmente di cambiare la storia clinica di tanti pazienti debbano presentare costi così elevati? Da profano mi riesce difficile inoltre capire fino in fondo come mai questi farmaci, ovviamente fatte salve le spese sostenute dalle aziende per la loro progettazione e messa in commercio, dopo qualche anno dalla compar- sa sul mercato vedono drasticamente ridursi il proprio costo?
Un’altra considerazione riguarda il fatto che i sistemi sanitari probabilmente devono affron- tare queste situazioni in maniera strutturata ed in chiave preventiva, senza semplicemente demandarle alle sole autorizzazioni da parte delle competenti autorità e lasciando poi le singole aziende sanitarie responsabili dei pro- pri autonomi comportamenti. Credo pertanto sia necessario un intervento condotto a livello centrale che consideri ed organizzi in modo complessivo le istanze della ricerca scientifica, quelle della farmacoeconomia ed anche quelle più che legittime dei pazienti.
BRUNETTO – Anche secondo me con la dispo- nibilità di molecole realmente innovative quali quelle di cui stiamo parlando sarebbe molto importante disporre di un percorso condiviso per garantirne appropriatezza prescrittiva ed uso ottimale.
Una criticità percepita al momento da molti epatologi è la limitazione d’utilizzo con rimbor- sabilità dei nuovi farmaci solo ai pazienti con malattia in stadio avanzato oppure complicata da severe manifestazioni extraepatiche. Dal pun- to di vista clinico vi sarebbe infatti indicazione a trattare anche i pazienti con malattia meno avanzata, ciò garantirebbe un reale impatto sul- la morbilità e mortalità associate a tale infezione.
Diventa quindi fondamentale che i clinici
Tabella 1 - Il nuovo regime “3 DAA” (“2 DAA” nel genotipo 4) basato sull’associazione Raccomandazioni EASL 2015 per pazienti naive ai DAA. NB il regime non va utilizzato in
diano ai decisori stime e cifre che permettano loro di allocare al meglio le risorse disponibili, a maggior ragione quando ci troviamo di fronte a molecole che in proiezione futura potrebbe- ro davvero portare al controllo della malattia e forse all’eliminazione dell’infezione.
BELLINO – Se è vero che l’allocazione delle ri- sorse è una questione principalmente di scelte politiche, penso che l’approccio più corretto dovrebbe essere quello basato sulla valutazio- ne del rapporto costo-opportunità, come ben descrive l’esempio dei nuovi farmaci oncologici, estremamente costosi, ma in grado di garantire risultati sostanzialmente non rilevanti su classi molto limitate di popolazione.
TOSCANA MEDICA – Accantoniamo per un attimo le questioni di farmacoeconomia e tor- niamo alla clinica. I nuovi farmaci contro l’infe- zione da virus C a quale categoria farmacologi- ca appartengono, quale è il target al quale gli epatologi vorrebbero destinarli e quali sono i loro principali effetti avversi?
ZIGNEGO – Si tratta di molecole che, a diffe- renza di quelle utilizzate in passato (l’interfe- rone e la ribavirina) agiscono direttamente sul virus andando ad inibire tappe chiave del suo ciclo replicativo; per questo si parla di DAA (Di- rect-Acting Antiviral). Pur considerando possi- bili interazioni con altri farmaci assunti contem- poraneamente e le caratteristiche diversificate per i vari DAA disponibili oggi o nel prossimo futuro, la tollerabilità di tali nuovi farmaci è si- curamente molto migliore rispetto a quelli che li hanno preceduti. In quanto alle indicazioni, si è già accennato al fatto che, pur essendo da ri- tenere utili per le varie categorie di soggetti con infezione cronica da HCV, con ovvi vantaggi in termini sia di cura che di prevenzione, a causa
di tre nuovi farmaci di altrettante classi di molecole anti-HCV. genotipi diversi da quelli indicati.
Farmaco
Classe
Caratteristiche
Regimi terapeutici
Genotipo 1a*
Genotipo 1b*
Genotipo 4*
Paritaprevir potenziato con ritonavir
Inibitore della proteasi
Il ritonavir funziona come “booster” farma- cocinetico di paritapre- vir. Co-formulato con ritonavir ed ombitasvir; somministrazione QD
Paritaprevir/ ritonavir, ombitasvir e dasabuvir + ribavirina x 12 sett (senza cirrosi) o 24 set- timane (con cirrosi)
Paritaprevir/ ritonavir, ombitasvir e dasabuvir x 12 sett (senza cirrosi) + ribavirina (con cirrosi)
Paritaprevir/ ritonavir e ombitasvir x 12 sett (senza cirrosi) o 24 set- timane (con cirrosi)
Ombitasvir
Inibitore di NS5A
Farmaco co-formulato con ritonavir e paritapre- vir; somministrato QD
Dasabuvir
Inibitore della polimerasi non-nucleosidico
Separato dai precedenti; somministrato BID
* adattato da “EASL Recommendations on Treatment of Hepatitis C 2015”, J Hepatol 2015.
Toscana Medica 7|2015

