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34 RICERCA E CLINICA
anni, il coaching ha ricevuto particolare attenzio- ne come metodo per migliorare i comportamenti e gli stili di vita dei pazienti, ricevendo attenzione crescente in pubblicazioni scientifiche in differenti ambiti riabilitativi acuti o cronici. In letteratura vie- ne adottato ormai da tempo la figura del coach ri- volto al paziente con problematiche principalmen- te cardiologiche, diabetiche e oncologiche al fine di promuovere una consapevolezza della malattia e di stimolare la ricerca di aspetti motivazionali che possano far migliorare lo stato psico-emozionale del paziente.
In ambito ortopedico, l’attenzione all’educazio- ne e alla motivazione del malato, ma soprattutto del contesto familiare che lo circonda, si sposa per- fettamente con i percorsi di recupero rapido che rientrano sotto il nome di Fast-Track.
Il nostro approccio nella preparazione del paziente all’intervento di protesi di anca e ginocchio
Selezione del paziente
e indicazione chirurgica
Il tempo zero è costituito dal momento in cui il chirurgo pone l’indicazione all’intervento di protesi articolare. Tale indicazione viene posta sulla base dell’entità dell’artrosi alla radiografia sotto carico (grado 2/5 della classificazione di Albach modifica- ta in almeno una proiezione) combinata alla grave compromissione funzionale del paziente resistente ad una terapia conservativa multimodale adeguata al tipo di paziente.
In questa sede il chirurgo decide quale sia il percorso che il paziente dovrà seguire: per pazienti fino a 75 anni senza comorbidità maggiori verrà proposto un percorso accelerato (fast track) men- tre sarà seguito un recupero tradizionale per tutti gli altri pazienti.
Stratificazione del rischio e lezione pre-operatoria
Tutti i pazienti sono chiamati a una visita preo- peratoria 2 mesi prima dell’intervento programma- to. In tale sede vengono eseguiti tutti gli accerta- menti per verificare l’operabilità e la classe di rischio del paziente. Allo stesso tempo tutti i pazienti sono convocati per una lezione collettiva preoperatoria generale che illustra le caratteristiche dell’inter- vento, i principali fattori di rischio e come vengo- no controllate, le principali tappe per il recupero funzionale fino al completo ritorno alla normalità. Nella stessa sede il fisioterapista illustra gli esercizi che saranno la base del recupero riabilitativo nelle prime fasi post-operatorie invitando i pazienti ad eseguire al domicilio gli stessi esercizi. Viene conse- gnato al paziente un opuscolo contenente tutte le informazioni illustrate durante la lezione.
Preparazione specifica per il Fast Track
I pazienti candidati a un percorso riabilitativo rapido vengono convocati per una seconda lezio- ne personalizzata con il fisioterapista interamente dedicata agli aspetti riabilitativi accelerati. Viene
inoltre spiegata la gestione della ferita chirurgica. In questa specifica sede si insiste in particolare sulla motivazione del paziente e di chi lo accompa- gna: il parente diventa dunque non più spettatore, ma allenatore. Entrambi diventano consapevoli che
l’intervento è solo l’inizio di un percorso che viene stimolato dalle figure sanitarie che ruotano attorno al protocollo (medico-fisioterapista-infermiere) ma che ha un riscontro positivo solo tramite l’impegno del paziente e la stimolazione a seguire il percorso da parte del familiare. Il parente o amico che ac- compagna il paziente, avverte e prende in pugno il ruolo che l’équipe sanitaria gli affida, ossia quello di coach, e fin dal primo periodo postoperatorio è presente e collabora con il fisioterapista per trovare le strategie più adatte e ottimali per il paziente.
Tra le principali conseguenze del coaching che sono state riscontrate nell’esperienza presso l’isti- tuto IFCA, sono da riferirsi la riduzione dell’ansia preoperatoria, lo stimolo ad affrontare l’intervento conoscendo le tappe principali del ricovero e la col- laborazione tra pazienti e i rispettivi familiari per far fronte alle problematiche comuni.
Pre-abilitazione all’intervento chirurgico
In pratica tutti i pazienti a prescindere dal per- corso che seguiranno, prima dell’intervento hanno già appreso: come eseguire i passaggi posturali su- pino-seduto e seduto-in piedi in autonomia, come utilizzare le stampelle con schema a due e tre tem- pi, come eseguire gli esercizi di rinforzo muscolare isometrico degli arti inferiori in sicurezza, come sa- lire e scendere le scale, come eseguire in sicurezza le comuni attività quotidiane.
Discussione
Il percorso di recupero funzionale in seguito a un intervento di sostituzione protesica dell’arto inferiore è stato migliorato sotto molteplici aspet- ti che vanno dal miglioramento della tecnica chi- rurgica e dei materiali protesici, alla gestione delle perdite ematiche e il controllo del dolore. Nono- stante tutto questo un’attenzione particolare alla preparazione del paziente alla chirurgia non deve a nostro parere essere trascurato. La conoscenza del percorso chirurgico-riabilitativo del paziente permette di controllare l’ansia, gestire il dolore e recuperare più precocemente la funzione.
L’aspetto chiave in tutto questo consiste nel fare diventare il paziente protagonista del suo stes- so recupero: un paziente motivato e cosciente è molto più facile da gestire nel percorso riabilitativo, ha delle aspettative commisurate correttamente rispetto al gesto chirurgico ed ha un livello di sod-
Lezione personalizzata per fast track
Toscana Medica 5|2015


































































































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