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36 RICERCA E CLINICA
ISABELLE FINI STORCHI
L’HPV: un’epidemia tumorale anche nel distretto ORL?
Isabelle Fini Storchi, specializzata in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-faciale e in Audiologia. Ha lavorato a Padova in Chirurgia Endoscopica delle Vie Aeree Superiori. Dirigente Medico Ospedaliero di I livello fino al 2011 nella Clinica Otorinolaringoiatrica dell’AOU Careggi. Attualmente è
libero professionista Otorinolaringoiatra e Audiologo in Firenze
L’HPV è un virus a DNA senza enveloppe che dimostra uno spiccato tropismo per la cute e le mucose, replicandosi nell’epitelio squamoso. Il 75-85% circa della popolazione entra in con- tatto con HPV almeno una volta nella vita ma, grazie all’immunosorveglianza, solo in una per- centuale ben minore di persone, l’HPV porta a lesioni conclamate. Le modalità di trasmissione possono essere il contatto diretto, i rapporti ses- suali genitali, oro-genitali o oro-orali. A questo proposito, è utile specificare che nel 90% circa dei pazienti con HPV genitale, si può riscontra- re l’HPV nella saliva. Inoltre, oltre al passaggio attraverso il canale del parto infetto da HPV è stata documentata la trasmissione transplacen- tare durante la vita intrauterina. Esistono tutta- via casi in cui è difficile stabilire con esattezza le modalità di trasmissione; sono dunque ipotizza- bili anche altre vie di contagio alternative.
L’HPV può infettare la cute (HPV1, 2, 6, 11, 42, 43, 44, ...) e per effetto delle sue proteine precoci, stimola le cellule infettate dello strato
basale a replicarsi determinando le verruche vol- gari a livello delle mani (HPV 1), dei piedi (HPV 2). La maggioranza delle verruche sono benigne e guariscono spontaneamente e gli HPV che colpiscono la cute sono generalmente a basso rischio di cancerizzazione; solo in individui ge- neticamente predisposti, le lesioni da HPV pos- sono evolvere a epidermodisplasia e carcinoma a cellule squamose. Viceversa, gli HPV che han- no tropismo per le mucose hanno un maggiore potenziale oncogenico. L’HPV si integra nel DNA cellulare e determina la produzione di proteine (E6 e E7) che, inattivando i geni oncosoppres- sori (tumor suppressor genes p53 e Rb), pro- muovono un’intensa replicazione cellulare con formazione di papillomi o condilomi acuminati e a questo punto, le cellule infette, senza più controllo antitumorale, possono andare incon- tro alla trasformazione maligna con possibile insorgenza di carcinomi. L’HPV colpisce il tratto genitale provocando sia lesioni benigne quali i condilomi acuminati o le lesioni piane maschili
Toscana Medica 5|2015


































































































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