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8 OPINIONI A CONFRONTO
Nelle donne fumatrici questo tipo di tumore presenta delle caratteristiche istologiche simili a quelle dell’uomo, cosa che invece non si ri- scontra nelle non fumatrici, in cui il tipo istolo- gico piu frequente è l’adenocarcinoma. Inoltre esistono differenze tra i due sessi anche per quanto riguarda le caratteristiche molecolari del tumore, rappresentate ad esempio da alcune mutazioni presenti nelle donne non fumatrici attivanti del gene EGFR.
In sostanza si può concludere che nella donna è presente una condizione di base che, a parità di condizione, favorisce maggiormen- te lo sviluppo del tumore polmonare rispet- to all’uomo; in questo senso, seppure ancora senza conferme definitive, un ruolo importante potrebbe essere sostenuto dalla differente si- tuazione ormonale.
TOSCANA MEDICA – Modernamente si parla oggi di Reti oncologiche all’interno delle quali è possibile gestire al meglio la malattia neopla- stica in tutta la sua complessità diagnostica e terapeutica.
LANINI – In Toscana il percorso diagnostico- terapeutico del tumore polmonare è presente praticamente dappertutto, seppure con diffe- renze relative alle varie realtà.
Nella ASL fiorentina è stata individuata una serie di figure professionali tra oncologi, ra- dioterapisti, chirurghi, pneumologi, radiologi, anatomopatologi ed internisti, che lavorano nei cinque presidi ospedalieri disseminati su un territorio estremamente vasto ed articolato e che rappresentano le figure di riferimento per il tumore del polmone. Questo pool di professio- nisti costituisce il cosiddetto Gruppo Multidisci- plinare Oncologico che regolarmente si riunisce per discutere i casi clinici e per aggiornare le linee guida interne, alla luce dei dati più recen- ti della letteratura. Questa organizzazione del lavoro dei medici ospedalieri da una parte, il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale e del DEA dall’altra e la formazione di una stretta rete di comunicazione tra i vari specialisti ha permesso una globale presa in ca- rico del paziente con neoplasia polmonare con l’abbattimento delle liste di attesa dalla fase della diagnosi alla cura. Praticamente tutti gli ospedali della ASL sono coinvolti a vario tito- lo nella gestione di questi pazienti: al Serristori di Figline Valdarno, per esempio, riguardo alla fase diagnostica, eseguiamo ogni anno circa 40 biopsie polmonari con percentuali di inade- guatezza inferiori al 3% e modeste complican- ze periprocedurali; abbiamo risposte istologi- che e citologiche piuttosto rapide da parte del- le nostre anatomie patologiche (7-10 giorni),
con una corrispondenza tra la diagnosi della biopsia e del pezzo operatorio, nei pazienti che vengono operati, intorno al 100%.
Si tratta quindi di una situazione professio- nalmente molto valida, che tuttavia potrebbe essere ulteriormente migliorata introducendo, ad esempio, le procedure di citoassistenza du- rante la fase bioptica, allo scopo di ridurre ul- teriormente i tempi di refertazione anatomopa- tologica ed i rischi periprocedurali e soprattutto creando dei percorsi rapidi con l’anatomopato- logia di Careggi, dove vengono eseguite le inda- gini genetiche (mutazione dell’EGFR e trasloca- zione ALK), che per noi oncologi rappresentano oggi un’esigenza fondamentale per la pianifica- zione terapeutica.
AMUNNI – Il modello strutturato a rete è quel- lo che permette la miglior presa in carico del pa- ziente in tutte le fasi della malattia oncologica, coinvolgendo tutti i nodi della rete in base alle specifiche expertises dei professionisti. Da non trascurare che smettere di fumare anche dopo diagnosi di tumore del polmone non solo mi- gliora la prognosi, in termini di rischio di morta- lità, di sviluppo di recidiva e/o di secondo tumo- re primitivo, ma anche la risposta alla chemio e radioterapia e determina minori complicanze chirurgiche.
TOSCANA MEDICA – Nel quadro ora descritto quale è il ruolo della medicina generale, soprat- tutto per quando riguarda la diagnosi precoce della malattia?
MUGNAI – Certamente la medicina generale ha un ruolo molto importante nell’assistenza al malato con tumore polmonare, soprattutto in fase di diagnosi precoce. Però credo che la sua funzione sia ancora più importante nell’ambito della prevenzione, caldeggiando il più possibile l’abbandono del fumo e l’adozione di stili di vita corretti sfruttando al massimo il rapporto peculiare che lega i medici di famiglia ai propri assistiti. Nella realtà fiorentina devo riconosce- re che l’assistenza al paziente, secondo la mia esperienza, soddisfa in modo sufficiente la ri- chiesta, visto che l’accesso alle prestazioni sia di diagnosi che di cura specialistiche risponde in maniera sostanzialmente adeguata.
AMUNNI – La Medicina Generale rappresen- ta un nodo fondamentale nella prevenzione e diagnosi precoce della neoplasia polmonare. Sappiamo dall’indagine PASSI che però solo il 50% dei medici di medicina generale toscani chiede al proprio paziente se fuma e gli consi- glia di smettere. Un’iniziativa interessante per invogliare tutti i medici a consigliare di smettere
Toscana Medica 5|2015

