Page 10 - Toscana Medica
P. 10

10 OPINIONI A CONFRONTO
TOSCANA MEDICA – La compliance nei confron- ti della terapia dei pazienti broncopneumopatici potrebbe essere aumentata dalla semplificazione della terapia e dalle modalità di somministrazione dei farmaci? Esistono delle novità in questo cam- po?
MELANI – Certamente sì. Oggi disponiamo di far- maci attivi e che possono essere assunti una sola volta al giorno e che hanno dimostrato di posse- dere una efficacia terapeutica maggiore rispetto a quelli di impiego meno recente. Vorrei nuovamen- te ricordare che nella terapia della BPCO molta im- portanza hanno anche i dispositivi di erogazione dei farmaci. Quelli di più recente introduzione con- tengono anche associazioni di più farmaci bron- coattivi e sono senza dubbio di più facile impiego, però è comunque necessaria un’efficace azione di educazione per insegnare ai pazienti come usarli correttamente. L’industria del farmaco fa certa- mente la propria parte ma anche da parte nostra è richiesto un impegno complessivo che spesso viene sottovalutato per i tanti impegni attribuiteci.
PAGGIARO – Ci stiamo avviando ad un periodo che vedrà a breve o a brevissimo la comparsa di nuove combinazioni dei vari composti chimici che possiamo utilizzare nel trattamento regolare della BPCO: avremo delle duplici e triplici combinazioni delle principali categorie di farmaci per la terapia della BPCO (beta2-agonisti a lunga durata d’azio- ne, anticolinergici e corticosteroidi inalatori). Ciò permetterà di semplificare la terapia in ogni singo- lo paziente, fornendolo comunque del trattamento più appropriato alla sua tipologia di malattia.
GIUSTINI – I nuovi farmaci ed erogatori funziona- no bene: è fondamentale però che i malati sappia- no gestirli in maniera ottimale e che continuino a farlo nel corso degli anni.
COLETTA – Questi farmaci devono essere prescrit- ti nei tempi e nelle modalità appropriate, per evi- tare gli errori di prescrizione che si sono verificati, ad esempio, nel campo della terapia antipertensiva quando le normative AIFA relative alla sequenzialità
delle prescrizioni da monocomponente ad associa- zione vennero per lo più tranquillamente disattese.
RIZZELLO – Il dialogo oltre che tra medici deve esistere comunque anche e soprattutto tra questi ed i pazienti per offrire loro informazioni e racco- mandazioni sempre comprensibili e chiare con il fine ultimo di migliorare quanto più possibile l’a- derenza alle cure proposte.
BERTINI – In questo senso è pertanto fondamen- tale che il medico non si faccia trovare impreparato di fronte alle osservazioni dei pazienti relative alla possibilità di interazione sfavorevole delle terapie per la BPCO con quelle assunte per altre patologie concomitanti. Quindi il medico (anche in Pronto Soccorso) deve impedire che i pazienti sospendano immotivatamente i trattamenti per la BPCO temen- do chissà quali effetti collaterali e questo può esse- re fatto attraverso un attento processo di verifica delle modalità di assunzione della terapia prescritta (Quando lo prende? Tutti i giorni? Solo quando sta peggio? Quante volte al giorno?)
MELANI – Effettivamente la questione degli ef- fetti collaterali viene probabilmente sottovalutata. Certamente i nuovi farmaci presentano degli effetti collaterali di minore gravità rispetto al passato ri- ducendo dove possibile il dosaggio relativo dei far- maci somministrati, ma è importante che il medico chiarisca con grande precisione questo aspetto al paziente per garantire una buona aderenza tera- peutica. Le molecole di più recente introduzione devono servire ai medici per impostare strategie di cura complessivamente sempre più appropria- te, semplici e personalizzate in modo anche da garantire nel tempo la sostenibilità degli interventi sanitari.
TOSCANA MEDICA – A parità di molecola un differente dispositivo di erogazione per via inala- toria può fare la differenza in termini di efficacia terapeutica?
GIUSTINI – Certamente sì nel senso che l’industria produce e brevetta non solo la molecola attiva ma
Analisi post hoc dello studio TORCH (3 anni) sull’aderenza al trattamento di 6112 pazienti con BPCO da moderata a grave
• Buona aderenza (almeno 80% uso farmaco): 79.8% dei pazienti
• Scarsa aderenza (meno di 80% uso farmaco): 20.2% dei pazienti
– End Point primario: Mortalità per qualsiasi causa
– End Point secondario: Riacutizzazioni di BPCO
(L’aderenza non era stata pianificata a priori come studio ancillare)
Nei pazienti con buona aderenza la frequenza di riacutizzazioni gravi è stata del 44% più bassa, indipendentemente dal trattamento (p<0.001) ed il rischio di morte si è ridotto del 40% (p<0.001) rispetto ai pazienti con scarsa aderenza.
Toscana Medica 3|2015
Bourbeau J , Bartlett SJ: Patient adherence in COPD. Thorax; 63: 831-838, 2008.


































































































   8   9   10   11   12