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QUALITÀ E PROFESSIONE 23
za sanitaria ai cittadini stranieri irregolari sia da una parte inadeguata per il paziente, dall’altra gravosa sul piano economico per il sistema sani- tario regionale. Una possibile e parziale soluzio- ne per le criticità emerse può essere fornita dalla Medicina Generale.
Crediamo sia doveroso che il medico di me- dicina generale sia messo nelle condizioni di ac- cogliere questa sfida e fornire risposte nell’am- bito del territorio. Intercettando i pazienti prima che questi giungano in ospedale, si evita di inta- sare il Pronto Soccorso con accessi impropri. Dal punto di vista della retribuzione, le prestazioni occasionali fornite agli STP vengono fatturate all’Azienda Sanitaria Locale di pertinenza che a
sua volta si fa rimborsare tramite la Prefettura dal Ministero dell’Interno. Pertanto per il medi- co di medicina generale la presa in carico degli STP non rappresenterebbe un sovraccarico di lavoro gratuito, ma un aumento e una diver- sificazione del lavoro, peraltro adeguatamente ricompensato.
Per motivi socio demografici, di diritto alla salute, appropriatezza delle cure e di economia sanitaria, non si può più attendere: la Medi- cina Generale deve prendere in carico questi pazienti. TM
Info: mrc.zuppiroli@gmail.com
Fabio Franchini si è occupato di pediatria presso la Clinica Pediatrica dell’Università di Firenze Ospedale Meyer, prima come Assistente Ospedaliero poi come Assistente Universitario. Ricercatore dal 1976 e Aiuto presso la Clinica Pediatrica III dal 1987. Professore Associato in Terapia Pediatrica Speciale dal 1991.
Corinna Onori, Laurea in Scienze Biologiche con indirizzo molecolare e tecnologico, esperienze in Controllo Qualità microbiologico
presso Sammontana. Attualmente in tirocinio post laurea presso l’Ospedale Meyer Firenze in Laboratorio di Chimica Clinica.
Gli incidenti legati all’uso dei farmaci sono un fenomeno ampiamente riconosciuto e riportato in letteratura, sia per il loro uso, talvolta scorret- to, che per gli effetti collaterali e i rischi dovuti ad interazioni tra prodotti farmaceutici diversi.
In generale si deve al farmaco il vantaggio di un allungamento della vita e della sua qualità, d’altra parte, assieme al suo aumentato utilizzo, si intensificano i potenziali rischi ad esso correlati, accentuando di conseguenza l’interesse per que- sto argomento.
Recentemente è emerso, da uno studio svol- tosi in Lombardia, attraverso il monitoraggio di otto grandi ospedali, un aumento delle reazio- ni avverse o errori da farmaci provenienti dal pronto soccorso di questi ospedali. Nel periodo 2000-2006 erano pervenute poche decine di segnalazioni, mentre dall’ottobre 2011 a oggi sono state più di 4.500 (Monitoraggio epide- miologico delle reazioni e degli eventi avversi a farmaci in pronto soccorso finanziato dall’AIFA). Questi fatti evidenziano una maggior sensibili- tà nella popolazione a reazioni avverse dovute ai farmaci (la maggior parte riscontrabili negli over sessantacinque e settantacinque, in cui la percentuale di rischio è rispettivamente di tre e quattro volte maggiore rispetto al resto della po- polazione). Se a questi, come a molti altri fatti at- tuali, si aggiunge il ricordo di alcune pagine più tristi della storia della farmacologia, ad esempio il caso talidomide, ritirato dal commercio negli anni sessanta poiché teratogeno per il feto, si può comprendere come da più parti si continui ad alimentare una cultura popolare, ed una let- teratura scientifica, che in parte nega il farmaco
e incita ad un ritorno del prodotto “naturale”. Molti osservatori sono del parere che per ri- durre i danni da farmaci nei prossimi decenni oc- correrà migliorare lo studio degli stessi, e rendere più snelle le procedure per ritirarli, se necessa- rio, dal mercato. Anche se previsto nelle diverse normative nazionali, il ritiro di un farmaco dal mercato per la comparsa di ADR (adverse drug reactions) gravi e di un bilancio negativo rischio-
beneficio è un processo laborioso e difficile. Nonostante tutte le problematiche descritte, il consumo di farmaci in Italia è in costante au- mento, con una spesa farmaceutica incrementa- ta dell’1,7% rispetto all’anno precedente. La spe- sa annua procapite è di 436 € circa e si calcola una quantità di 1,7 dosi di farmaci giornaliere,
compresa la popolazione in età pediatrica.
In particolar modo, per quanto riguarda que- sta delicata fascia della popolazione, l’utilizzo del farmaco determina ulteriori problematiche. Infatti la posologia e l’uso dei farmaci su bam- bini ed adolescenti non sono spesso appropria- te. Sussiste quindi la possibilità del verificarsi di adverse drug reaction. Va ricordato inoltre che 7 farmaci su 10 non hanno un’indicazione d’im- piego nel bambino. Bambini e adolescenti non sono adulti in miniatura. I loro corpi metaboliz- zano i farmaci in modo diverso dagli adulti ed il loro sviluppo cerebrale, il sistema immunitario, i diversi organi, richiedono una terapia farmacolo- gica adeguata e poco invasiva. La prescrizione di farmaci gioca un ruolo importante ed essenziale nella cura pediatrica ed i medici spesso devono fare prescrizioni basate su dati di sicurezza ed efficacia, incompleti o assenti per le popolazioni
FABIO FRANCHINI, CORINNA ONORI1
Incidenti legati all’uso dei farmaci in pediatria
Toscana Medica 3|2015

