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QUALITÀ E PROFESSIONE 25
Marcello Montomoli, Resp. SSD Formazione Aggiornamento e Ricerca in Med. di Emergenza- Urgenza, c/o il DEU-118 Az. USL 7 SI. Spec. in Geriatria e in Scienza dell’Alimentaz. è membro del Comitato Sc. del Centro Malattie Metaboliche dell’Univ. di SI. Fa parte della National Faculty SIMEU-American Heart Association per i corsi BLS, ACLS, PALS.
È Ufficiale Med. della Riserva della Marina Militare Italiana e ha partecipato a operazioni naz.li e internazionali.
Nell’assistenza sanitaria, come in altri ambiti lavorativi, il fattore umano è elemento fonda- mentale per una performance eccellente. D’altro canto, l’errore è possibile e comune. Nonostante gli incessanti progressi tecnologici che contri- buiscono a rendere più sicura la pratica clinica, l’impatto del fattore umano è preponderante, come dimostrano le ricerche in tema di risk ma- nagement: complessivamente vengono iden- tificati come determinati da fattori umani circa il 70-80% dei casi di eventi avversi in sanità. La ricerca psicologica studia da tempo i fattori cor- relati con la performance e la sicurezza, e anche se sappiamo che l’errore umano non è eliminabi- le, sappiamo anche che è possibile minimizzare, intercettare e mitigare gli effetti degli errori, po- tenziando fra gli operatori una serie di capacità di gestione del rischio. Vi è una crescente consa- pevolezza che gli operatori sanitari dovrebbero possedere non solo eccellenti abilità tecniche, ma anche essere competenti in una serie di abi- lità non tecniche (non technical skills) che sono di tipo cognitivo, sociale e interpersonale, e che contribuiscono a portare a termine dei compiti specifici in modo efficace e sicuro. Diversi studi hanno dimostrato l’associazione tra le abilità non tecniche e la sicurezza in vari contesti sanitari e non, compresi i Dipartimenti di Emergenza. I clinici esperti dimostrano spiccate capacità rela- zionali come parte integrante della loro profes- sionalità, tuttavia si tratta generalmente di abilità sviluppate ad hoc dal singolo professionista e in modo non sistematico. Sviluppare in modo spe- cifico queste abilità cognitive/comportamentali/ relazionali non ha importanza solo nell’area del Management e della Gestione, ma è prioritario anche nel campo prettamente Clinico-Assisten- ziale. La performance e la sicurezza sono diretta- mente e pesantemente influenzate dalle capacità di leadership e membership dei componenti dei team sanitari. Sorprende come nei curricula for- mativi questi aspetti spesso non siano affrontati sistematicamente e siano lasciati esclusivamente alla sensibilità individuale o alla formazione ultra- specialistica, che di norma giunge tardi nel per- corso professionale.
Nonostante l’importanza critica del com- portamento degli operatori (e quindi delle loro abilità non tecniche), va evidenziato il fatto che questo è solo una degli elementi di una effica-
ce strategia di gestione della sicurezza di una organizzazione. Come chiaramente evidenziato nel modello del “formaggio svizzero” di Reason (1997), gli incidenti sono solitamente causati da una sequenza di punti di debolezza nelle difese di una organizzazione. Questi possono essere at- tribuiti ad una combinazione di errori e violazioni da parte dello staff operativo (active failures) e da situazioni latenti insicure nel sistema lavorativo legate a fattori organizzativi, manageriali, logisti- ci, strutturali, economici, ecc. Il personale di “pri- ma linea” rappresenta in questo modello l’ultima linea di protezione delle difese di sistema. Quindi il personale non è solo attore in negativo come responsabile di errori che possono contribuire a determinare un incidente o evento avverso, ma soprattutto è un protagonista in positivo, che regolarmente intercetta e corregge i propri ed altrui errori, fornendo inoltre resilienza ed espe- rienza in grado di far sì che le cose vadano bene, nonostante l’imperfezione dei sistemi tecnici e ambienti lavorativi rischiosi.
Il Dipartimento della Difesa USA (DoD) e l’A- genzia USA per la Ricerca e la Qualità nei Servizi Sanitari (AHRQ) hanno sviluppato il Programma TeamSTEPPS (Strategies and Tools to Enhance Performance and Patient Safety), un sistema per il lavoro in team che fornisce importanti stru- menti per migliorare la collaborazione e la comu- nicazione all’interno di ogni istituzione sanitaria. Il Team-work si è dimostrato uno dei cardini nel cambiamento della cultura organizzativa in sa- nità. Gli esperti di Patient Safety affermano in modo concorde che la comunicazione ed altre abilità di team-work sono essenziali per fornire una assistenza sanitaria di alta qualità e nella pre- venzione e mitigazione di eventuali errori sanitari e delle loro conseguenze per il paziente.
TeamSTEPPS è un programma di formazio- ne evidence-based che mira ad ottimizzare la performance dei team sanitari-rendendoli capaci di rispondere in modo rapido ed efficace a qua- lunque situazione insorga. Questo curriculum è stato sviluppato da un panel di esperti, incorpo- rando oltre 30 anni di ricerca scientifica sui team e sulla loro performance e comprende fasi di informazione, simulation training, coaching sul luogo di lavoro e misurazione degli outcomes formativi. Di seguito riassumiamo i componenti essenziali del programma formativo.
1 DEU-118 Az. USL 9 Grosseto
2 DEU-118 Az. USL 7 Siena
3 DEU-AOU Senese
M. MONTOMOLI, G. SBRANA1, V. CHELLI1, R. MONACO2, R. BIAGIONI1, F. BRUNI3, M. BREGGIA1, L. FRANCESCONI2
Team Training:
il Programma TeamSTEPPS
Toscana Medica 3|2015


































































































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