Page 7 - Toscana Medica
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a cura di Simone Pancani OPINIONI A CONFRONTO 7
Simona Dei
Valentina Dini
Alessandro Mugelli
Psoriasi: qualche certezza in più
SIMONA DEI1, VALENTINA DINI2, ALESSANDRO MUGELLI3, MAURO MUGNAI4, MICHELE PELLEGRINO5, FRANCESCA PRIGNANO6, LOREDANO GIORNI7
1 Direzione Sanitaria dell’Area Vasta Sud
2 Ricercatore dermatologo dell’Università degli Studi di Pisa
3 Ordinario di Farmacologia dell’Università degli Studi di Firenze
TOSCANA MEDICA – Iniziamo con un inqua- dramento generale della psoriasi che prenda in considerazione i molteplici aspetti che caratteriz- zano questa malattia conosciuta fin dall’antichi- tà.
PELLEGRINO – La psoriasi è una dermatosi cronica recidivante che in Italia colpisce circa 2.5 milioni di persone. Queste cifre sono più o meno le stesse che vengono descritte a livello mondiale, seppure con alcune peculiarità epide- miologiche se è vero che certe popolazioni sono praticamente esenti da questa malattia mentre altre ne sono pesantemente colpite come gli eu- ropei e gli abitanti degli Stati Uniti. Non esistono sostanziali differenze di incidenza tra maschi e femmine, mentre esistono due picchi di età ben caratterizzati, uno giovanile ed un altro in età più adulta. Una volta considerata soltanto una malattia cutanea, la psoriasi viene oggi defini- ta come una vera e propria patologia organica sistemica, purtroppo gravata da un numero al- tissimo di comorbilità, tre le quali l’artrite psoria- sica, il morbo di Crohn, le uveiti, le dislipidemie e l’obesità.
MUGNAI – Non bisogna poi dimenticare che l’interessamento cutaneo comporta un notevole impatto psicologico che si ripercuote sull’auto- stima, sul tono dell’umore e sulla qualità della vita del paziente tale che può spesso sfociare in veri e propri quadri depressivi con importanti ri- percussioni in termini di costi sia economici che sociali.
PELLEGRINO – È stato infatti dimostrato che l’incidenza delle patologie psicologiche e/o psi- chiatriche nel soggetto psoriasico è praticamen- te sovrapponibile a quella riscontrata nei pazien- ti neoplastici. Nel caso della psoriasi, soprattutto nelle forme più gravi, la depressione è presente in circa il 50% dei malati con un 5% di persone che addirittura arrivano a tentare il suicidio.
PRIGNANO – Recentemente è stata inoltre posta attenzione particolare al fatto che i sog- getti con psoriasi presentano spesso difficoltà a descrivere verbalmente il proprio stato emotivo (alessitimia), come effettivamente si osserva, per esempio, al momento della raccolta dell’anam- nesi di fronte alla formulazione di semplici do- mande riguardanti la vita di tutti i giorni. Vorrei
inoltre sottolineare un aspetto molto importante per tutti coloro che si occupano di psoriasi, vale a dire gli strumenti di cui oggi disponiamo per codificare i diversi livelli di gravità della malattia. Fondamentalmente esistono per questo scopo delle apposite scale di valutazione delle quali le più conosciute sono il PASI (Psoriasis Area Severi- ty Index) ed il PGA (Physician Global Assessment), il DLQI (Dermatology Life Quality Index) ed il re- cente PSODISK. Il primo (PASI) dà una misurazio- ne fisica della gravità della malattia; il secondo (PGA) attesta il giudizio del medico rispetto alla gravità di malattia, mentre il DLQI e lo PSODISK rilevano la qualità di vita dei pazienti psoriasici. I test (come il DLQI e lo PSODISK) che sono mirati sulla qualità di vita dei pazienti appaiono di fon- damentale importanza per decidere la strategia di cura di ogni singolo caso, dal momento che potrebbe non esistere corrispondenza tra i valo- ri, ad esempio del PASI (criterio essenzialmente fisico) e quello del DLQI che invece raccoglie e descrive il vissuto del malato, come il paziente percepisce la malattia.
TOSCANA MEDICA – Quali sono le attuali co- noscenze sull’eziopatogenesi e la fisiopatologia della psoriasi? Partiamo dall’aspetto psicologico ricordato in precedenza: è la psoriasi che cau- sa la depressione o nei soggetti depressi questa malattia è più frequente?
PRIGNANO – Certamente è la psoriasi che por- ta alla depressione, visto che si tratta di una ma- lattia grave, in alcuni casi gravissima che porta con sé un numero enorme di problematiche as- sociate. Oggi è stato infatti completamente sfa- tato l’aforisma dei vecchi dermatologi che con- sideravano la psoriasi “una malattia dei sani e dei ricchi”, sani perché si pensava che i soggetti colpiti non avessero altre patologie di rilievo ol- tre all’interessamento cutaneo, ricchi perché era- no costretti a curarsi per tutta la vita con tutto quello che ne conseguiva in termini economici! Il passaggio da condizione patologica cutanea a malattia sistemica è stato possibile proprio gra- zie all’avanzamento degli studi sui meccanismi fisiopatologici della malattia
Mentre in passato la psoriasi era classificata tra i disordini della iperproliferazione cheratino- citaria, oggi è stata riconosciuta in maniera in- controvertibile la sua valenza di condizione im- munomediata.
Toscana Medica 10|2015

