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18 QUALITÀ E PROFESSIONE
GIANCARLO VANNOZZI, NATALIA MANETTI1, SIRO BAGNOLI1, VITO ANNESE1
L’obesità:
il dilemma terapeutico e le diete alternative
Giancarlo Vannozzi, specialista in Malattie dell’Apparato Digerente, è dirigente medico in Gastroenterologia AOU Careggi. Si occupa di dietoterapia e malattie con malnutrizione
ed è autore di testi di nutrizione clinica.
Concetti generali
L’obesità è la condizione clinica che identifica una situazione di eccesso di tessuto adiposo. As- sociata a un’alterata qualità di vita, l’obesità in- crementa il rischio di disordini metabolici e di ma- lattie. La problematica è comune e il trattamento difficile e controverso. La terapia dietetica non è sempre efficace. I risultati della cura dell’obesità sono frequentemente deludenti. Molte strategie terapeutiche sono gravate da risultati negativi, complicanze metaboliche, effetti collaterali, men- tre pochi programmi dietetici posseggono solide dimostrazioni scientifiche in grado di affermare che sono veramente vantaggiosi per la salute.
Epidemiologia dell’obesità
La situazione nutrizionale e le abitudini alimen- tari hanno un impatto considerevole sulla salute di una popolazione. Un’alimentazione ipercalo- rica e il conseguente eccesso di peso favoriscono l’insorgenza di numerosi problemi invalidanti e malattie, spesso aggravando eventuali altre pato- logie preesistenti, riducendo la durata della vita o peggiorandone la qualità. L’obesità è considerata un’epidemia globale, una delle emergenze più im- portanti che interessano la salute pubblica. Cause sicure dell’aumento dell’obesità sono l’assunzione alimentare elevata e la riduzione dell’attività fisica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che a livello globale, circa 3,4 milioni di adulti muoiono all’anno per cause correlate all’eccesso ponderale e che il 44% dei casi di diabete mellito, il 23% delle malattie ischemiche del cuore e tra il 7% e il 41% di alcune forme di cancro sono attribuibili all’eccesso di peso. Nel 2014 il 39% della popolazione adul- ta mondiale è in eccesso ponderale e il 13% sono obesi. L’obesità è purtroppo frequente nei giovani e nei giovanissimi: è stato, infatti, stimato che negli Stati Uniti d’America il 10-15% dei bambini e degli adolescenti sono in sovrappeso. L’incidenza dell’o- besità negli USA continuerà ad aumentare nono- stante i programmi di educazione alimentare e di attività fisica e nonostante l’incremento notevole dell’attenzione e degli sforzi medico-scientifici. Secondo dati abbastanza recenti emerge che, in Italia, nel 2012, più di un terzo della popolazione adulta (35,6%) risulta in sovrappeso. Sovrappeso e obesità rappresentano il quinto più importante fattore di rischio per mortalità globale.
Trattamento dell’obesità (il dilemma terapeutico)
La terapia dell’obesità è un vero dilemma tera- peutico. Non conosciamo infatti una linea guida o un percorso terapeutico che possa essere con- siderato sicuramente efficace e privo di reazioni avverse o comunque negative. Molte riflessioni critiche ed esperienze cliniche hanno messo in di- scussione tutte quelle posizioni chiuse e dogmati- che che consideravano la dieta ipocalorica come unica ed esclusiva soluzione del problema obesità. Lo scopo primario del trattamento dietoterapico è la riduzione del peso ad un livello in cui vi sia- no un miglioramento dello stato di salute ed una diminuzione del rischio di malattie dipendenti o correlabili al sovrappeso. La dietoterapia tende a migliorare la qualità di vita, riducendo o minimiz- zando gran parte delle problematiche correlate quali ad esempio i disordini metabolici e/o i distur- bi muscolo-scheletrici, emozionali e psicologici. Il trattamento medico dell’obesità prevede modi- ficazioni dietetiche, incremento dell’attività fisica insieme ad interventi sul comportamento psico- logico della persona. Le modalità del trattamento devono essere personalizzate, adeguate cioè alla attività lavorativa e fisica della persona. Essenziale é l’informazione. Secondo realistiche convinzioni l’obiettivo principale è far comprendere che la cau- sa fondamentale del problema obesità è l’errore nutrizionale. Evitando assurdi comportamenti col- pevolizzanti, l’operatore sanitario ha il compito di educare il paziente sottolineando quanto appare proponibile (Tabella 1).
La definizione di un adeguato e ragionevole programma dietetico deve scaturire da un accura- to esame clinico della persona, necessario per va- lutare il grado dell’obesità e l’eventuale presenza di malattie concomitanti associate (diabete melli- to, ipertensione arteriosa, dislipidemie, nefropatie, epatopatie, malattie della tiroide, cardiopatie). L’anamnesi oltre a precisare l’età di esordio e l’e- voluzione dell’obesità definisce la familiarità per obesità e per malattie metaboliche: essa inoltre ci permette di conoscere il comportamento alimen- tare, le abitudini dietetiche, il grado di sedenta- rietà, l’uso di alcuni farmaci, che possono essere una concausa importante dell’obesità, e lo stato psicologico. Le informazioni sulle terapie eseguite per l’obesità, dietetiche e/o farmacologiche sono
1 Gastroenterologia SOD 2 AOU Careggi, Firenze
Toscana Medica 9|2015

