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QUALITÀ E PROFESSIONE 35
Luigi Santoiemma, medico di medicina generale di Bari, Area Nazionale del Farmaco SIMG, Componente Commissione Appropriatezza prescrittiva Regione Puglia
LUIGI SANTOIEMMA, LORA ACCETTURA1, LUCA BUZZERIO1, SAFFI GIUSTINI2
La Cassetta dei ferri
del medico di medicina
generale
Profilassi del Tromboembolismo Venoso nel paziente non chirurgico
PREMESSA
La necessità di governare la mole infinita di notizie fornite da lavori scientifici, metanalisi, revisioni sistematiche di letteratura e da que- sta estrarre informazioni puntuali, centrate sul bisogno espresso dal singolo paziente, ha reso necessario lo sviluppo e il continuo aggiorna- mento di raccomandazioni cliniche condivise e informate alle migliori evidenze disponibili al momento, ovvero delle Linee Guida.
Altrettanto inevitabilmente i tentativi di adattare alla singola necessità le raccomanda- zioni fornite dalle Linee Guida hanno reso ine- vitabile la codifica di numerose scale che, attra- verso punteggi, tentano di rendere quantificabi- le l’elemento clinico di interesse. La stragrande maggioranza di questi strumenti è disponibile in Rete ma, magari, non siamo abilissimi con Google e Pubmed o non abbiamo il tempo di ricercarli o abbiamo il paziente seduto di fronte a noi e vorremmo avere lo strumento necessario sulla nostra scrivania.
Per questo abbiamo pensato alla “cassetta dei ferri”, un archivio di tabelle, scores, pun- teggi, da tenere sulla scrivania, in particolare su quelle aree cliniche che potremmo definire “cal- de” in determinati periodi.
INTRODUZIONE
In questi ultimi mesi i Nuovi Anticoagulanti Orali e il rischio di tromboembolismo arterioso in corso di Fibrillazione Atriale hanno alimentato la discussione clinica, guadagnandosi le prime pagine di riviste tanto cartacee che elettroniche. Ne abbiamo già parlato nei Magazines e tor- neremo presto sull’argomento. Questa Cassetta dei Ferri, però, è dedicata ad un argomento che resta comunque attuale e che ancora stenta, complici anche una letteratura di qualità varia- bile e la complessità dei quadri clinici di interes- se, a produrre delle raccomandazioni semplici e facilmente applicabili anche, e soprattutto,
nell’ambito della Assistenza Pimaria: l’indivi- duazione del paziente non chirurgico che necessita di una profilassi antitrombotica mirante alla riduzione del rischio di Trom- bo-embolismo Venoso (TEV).
CONTESTO
1. L’incidenza del TEV si attesta intorno a 117 casi/100.000 nella popolazione generale e varia con l’età, passando da valori minimi di 11 casi per 100.000 tra i 20 e i 29 anni ai 263 casi per 100.000 tra gli 80 e gli 89 anni.
2. Le donne in gravidanza hanno un rischio di TEV di almeno 4-5 fino a 10 volte maggiore rispetto alle donne non gravide e questa predi- sposizione è in parte la conseguenza di uno sta- to di ipercoagulabilità dovuto alla gravidanza e che, presumibilmente, ha l’obiettivo di proteg- gere le donne da eventi emorragici in occasione del parto. La prevalenza di TEV è stata stimata intorno a 1-2 casi/1000 gravidanze.
3. Il TEV è una complicanza frequente an- che nel paziente oncologico: in una recente me- tanalisi l’incidenza è risultata di 13 casi/1000.
4. L’ospedalizzazione per patologia acuta medica è associata a Rischio Relativo di TEV di circa 8 volte.
1 Medico di medicina generale in Formazione Bari
2 Medico di medicina generale Montale (PT)
Un medico di medicina generale con 1500 pazienti avrà in media ogni anno il fondato sospetto di TVP almeno 6-10 volte.
Fonte sito: www.nim. nih.gov
Toscana Medica 9|2015

