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36 QUALITÀ E PROFESSIONE
5. Non esiste motivo per pensare che la ge- stione domiciliare, comprese forme di “ospeda- lizzazione domiciliare” (ADI, ADP), di analoghi problemi e correlata ipo-immobilità, sia associa- ta ad un rischio di TEV minore.
6. Una profilassi antitrombotica riduce dra- sticamente questo rischio. La profilassi farma- cologica con eparina non frazionata o a basso peso molecolare (EBPM) e fondaparinux è rac- comandata con evidenza 1-A.
Tabella 1 - Valutazione del rischio di TEV
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI TEV
Sono state proposte negli ultimi anni mol- tissime scale per la stratificazione del rischio di TEV nel paziente non chirurgico. Il cosiddetto “Padua Score”, condiviso da diverse Società Scientifiche, sembra riassumere in maniera effi- cace completezza e sintesi. TM
Vobis News Magazine Anno IV - novembre 2014
PUNTEGGIO TOTALE
< 4 → BASSO RISCHIO
≥ 4 → ALTO RISCHIO
Trauma e/o chirurgia recente (< 1 mese)
Età > 70 anni
1 metastasi locali o distanti e/o CHT o RT effettuata negli ultimi 6 mesi.
2 allettamento o possibilità di accedere solo al bagno (per limitazioni dovute alla patologia o per ordine medico) per almeno 3 giorni.
3 deficit di AT, Proteina C o S, FV Leiden, Sindrome da Anticorpi Antifosoflipidi, Variante protrombinica G20210A.
Revolving door syndrome
Come arginare le riammissioni in Medicina Interna
Alessandra Petrioli spec. in Medicina Interna
dal Giugno 2015. Ha lavorato nel reparto di Gravi Cerebrolesioni Acquisite (Codici 75) presso la Fondazione Don Gnocchi dal Luglio 2014 al Gennaio 2015, successivamente nel reparto di Medicina Interna 2 dal Gennaio al Maggio 2015. Attualmente assunta come dirigente presso
il Pronto Soccorso di Careggi.
Le riammissioni
La riammissione è il ritorno di un paziente, dimesso da un reparto ospedaliero, alla stessa o ad una diversa divisione, entro 30 giorni dalla dimissione. È una “patologia cronica” (Revol- ving Door Syndrome) degli ospedali con forte impatto sulla qualità dell’assistenza e sui costi sanitari.
La portata del fenomeno è tale (16-20%), che anche una minima riduzione apportereb- be un significativo risparmio per il Sistema Sa- nitario.
Da tempo il nostro gruppo di lavoro si è con- centrato su tale fenomeno e nel 2012 ha rea- lizzato un primo studio volto ad inquadrare la realtà locale.
La realtà toscana
Nelle divisioni di Medicina Interna toscane il tasso grezzo di riospedalizzazione per ogni causa (numero di riammissioni/numero di di- missioni) è risultato del 14,6% e le due prin- cipali diagnosi erano scompenso cardiaco e polmonite.
Nel 2012, nelle divisioni di Medicina Interna della Toscana, il tasso di riammissione a 30 gior- ni è stato del 18% nei dimessi per scompenso cardiaco e del 15% in quelli con polmonite.
Il rischio di riammissione era significativa- mente correlato con il numero di ricoveri nei 6 mesi precedenti, il numero di farmaci assunti nell’anno precedente ed il tempo di degenza.
Alcune comorbidità (diabete mellito, neo-
Toscana Medica 9|2015
PADUA PREDICTION SCORE
FATTORE DI RISCHIO
PUNTEGGIO
Cancro in fase attiva1
3
TEV precedente (esclusa trombosi venose superficiali)
Ipomobilità2
3
3
Trombofilia già nota3
3
2
1
Insufficienza cardiaca e/o respiratoria
1
IMA o Ictus ischemico
1
Infezione acuta e/o patologia reumatica
Obesità (BMI ≥ 30)
1
1
Trattamento ormonale in atto
1
ALESSANDRA PETRIOLI, FRANCESCA BROTINI1, ELISA CIANI2, ALESSANDRO BUSSOTTI3, GIULIO TOCCAFONDI4, SILVIA FORNI5, MARIA TERESA MECHI6, ALESSANDRO MORETTINI7


































































































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