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38 QUALITÀ E PROFESSIONE
LAURA MUGNAI1, SERGIO BONCINELLI2
Problematiche linguistiche in ambito ospedaliero in condizioni ordinarie
e di emergenza
Se parlare lingue diverse e vivere in una so- cietà multiculturale costituisce una possibilità di scambio e di apertura, ciò rappresenta talvolta un ostacolo alla comunicazione che, in ambien- te ospedaliero, può assumere risvolti particolar- mente problematici nel rapporto fra gli opera- tori sanitari e i pazienti. Le difficoltà linguistiche nel capire e farsi capire possono costituire un forte ostacolo in questo ambito e rischiano di rendere incompleto o inadeguato il trattamen- to medico. Inoltre, nei casi di emergenza, tale questione assume particolare gravità, poiché il fattore temporale può essere decisivo nel salva- re vite umane e una difficoltà di comunicazione può causare un ritardo dai risultati potenzial- mente drammatici.
La presenza di varie comunità straniere in Toscana rende la Regione particolarmente sensi- bile rispetto a questa problematica e molti ospe- dali, consultori e ambulatori hanno attivato ser- vizi di mediazione culturale, con interpreti speci- ficamente formati ad intervenire per fare da in- termediario fra medico e paziente. Il mediatore culturale deve avere una specifica formazione e competenze che comprendono l’ottima padro- nanza della lingua italiana, quella della lingua per la quale effettua il servizio di mediazione, oltre alla conoscenza di usi, costumi e aspetti religiosi. La conoscenza del background lingui- stico e culturale del paziente permette al me- diatore di comprendere la cultura del soggetto che usufruisce della prestazione sanitaria, il che facilita la definizione di terapie e procedure sa- nitarie compatibili con la cultura di provenienza dell’utente. Sono quindi necessari al mediatore culturale capacità relazionali, di gestione e di ri- soluzione dei conflitti, nonché una conoscenza approfondita del settore di competenza.
Poiché vi sono lingue per le quali è difficile disporre di un mediatore nei tempi necessari, sono stati ideati altri mezzi da utilizzare in caso di emergenza in ambito ospedaliero. Iniziative di questo tipo sono state realizzate in varie par- ti d’Italia, ad esempio nei presidi sanitari della
Regione Toscana è stato distribuito il Questiona- rio Anamnestico Multilinguistico di Emergenza, costituito da quarantatre domande tradotte in trenta lingue scelte tenendo in considerazione la composizione demografica della regione e le lingue per le quali è più difficile reperire un me- diatore in tempi brevi. Lo scopo del questionario è fornire al personale sanitario informazioni ba- silari per prestare le prime cure al paziente an- che in assenza di un mediatore. Un altro mezzo per facilitare la comunicazione fra operatore e paziente è il pronto soccorso multilingue, già attivo presso alcuni ospedali italiani. Si tratta di un servizio di interpretariato telefonico avente lo scopo di risolvere i problemi di comunicazio- ne dovuti alle barriere linguistiche. Il sistema è costituito da due cordless, uno per il medico e uno per il paziente, programmati per la scelta delle lingue, e si basa su un collegamento te- lefonico con una società specializzata presso la quale opera una squadra di interpreti.
A livello nazionale si registra la tendenza di varie strutture sanitarie a rendere la struttura ospedaliera un luogo di integrazione e di plu- ralismo culturale. Fra i vari progetti si ricorda L’Albero della Salute, progetto interaziendale della Regione Toscana e struttura di riferimen- to per la promozione della salute dei migranti. Il suo scopo è rendere le strutture sanitarie più facilmente fruibili anche da parte di un’utenza non italiana, garantendo il rispetto delle diverse culture. Il rapporto tra diversità culturali e as- sistenza sanitaria è oggetto di interesse anche a livello internazionale. Ad esempio, uno stu- dio condotto negli ospedali di Los Angeles nel 2008 ha rilevato come le difficoltà linguistiche incontrate dai residenti stranieri con difficoltà ad esprimersi in inglese o anche a comprendere la lingua possano comportare diagnosi errate e ritardi nell’assistenza medica di urgenza.
Problemi di comunicazione dovuti alle bar- riere linguistiche possono rivelarsi ancor più critici in condizione di emergenza, il cui scena- rio appare notevolmente mutato negli ultimi
1 Assegnista di Ricerca c/o il Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Firenze
2 Cultore della materia, Università degli Studi di Firenze
Toscana Medica 9|2015

