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QUALITÀ E PROFESSIONE 39
anni, anche a causa dell’immigrazione e della mobilità delle persone. Alcuni esempi di catti- va comunicazione in situazioni di emergenza dimostrano come le barriere linguistiche, non solo possano costituire un ostacolo alla gestio- ne dei soccorsi, ma siano talvolta causa di inci- denti. Emblematico appare il caso del disastro ferroviario di Pécrot, avvenuto nel 2001, che fu causato dal problema della diversa lingua delle due principali comunità della zona, fiamminghi di lingua nederlandese e valloni di lingua fran- cese: un ferroviere vallone avvertì del pericolo, in francese, un collega fiammingo, che non comprese il messaggio inviatogli quattro minuti prima dello scontro.
Indagini sulle fonti di errore nella procedura di Triage hanno evidenziato che il passaggio di informazioni scorrette o incomplete fra opera- tori o fra operatori e pazienti è un potenziale fattore di grave criticità. Particolare cautela è quindi necessaria nella valutazione dei pazien- ti “difficili”, fra cui si annoverano anche coloro che incontrano problemi di comunicazione con l’operatore a causa della lingua.
Al fine di realizzare una corretta gestione delle maxiemergenze in area ospedaliera, dal punto di vista delle problematiche linguistiche, sono auspicabili una serie di provvedimenti, fra cui spicca la diffusione di una cultura dell’emer- genza fra la popolazione. È importante la divul- gazione delle informazioni sul comportamento
da adottare in caso di emergenza, la diffusione della conoscenza della segnaletica di sicurezza e dei numeri di emergenza. È inoltre necessaria la preparazione delle strutture ospedaliere per accogliere o evacuare pazienti stranieri. A tale scopo è necessario allestire una segnaletica di sicurezza in più lingue, avvalersi dei mediatori culturali e utilizzare questionari multilingue in loro assenza. Fondamentale è la preparazione delle componenti dei soccorsi, da implementare tramite la formazione del personale e dei me- diatori culturali.
Poiché in una società sempre più globalizza- ta aumenta la possibilità che si verifichino disa- stri che coinvolgano più nazioni, la preparazio- ne dei soccorsi deve prendere in considerazione questa eventualità. Esperienze utili in tale cam- po possono essere fornite da centri ospedalieri limitrofi a paesi di lingue diverse, organizzazio- ni internazionali e grandi aeroporti. È possibile inoltre fare ricorso a sistemi computerizzati sia nella fase di preparazione all’emergenza che in fase operativa, come sistemi con interfacce mul- tilingue e traduzione immediata.
Tutto ciò allo scopo di garantire la migliore assistenza a tutti gli utenti, sia italiani che stra- nieri, sia nelle normali attività, che in caso di emergenza. TM
Info: laura.mugnai@unifi.it D. CAPANO, G. LANDI1, M. GABBRIELLI1
Daniele Capano, Scuola di Specializzazione
in Medicina Legale, Università di Siena
Responsabilità medica:
contrattuale
o extra-contrattuale?
Riflessioni alla luce delle ultime sentenze del tribunale di Milano
Dalla “Legge Balduzzi” sembra scaturire un nuovo dibattito sulla responsabilità medica. Per la responsabilità penale è stato introdotto il criterio di valutazione della colpa grave mentre per la responsabilità civile è stato ribaltato il consolidato pluridecennale inquadramento giurisprudenziale nell’ambito della responsabilità contrattuale, reintroducendo la responsabilità extracontrattuale, con un pronto recepimento della norma in due recenti sentenze del Tribunale di Milano.
1 Scuola di Specializzazione in Medicina Legale, Università di Siena
Responsabilità civile contrattuale ed extracontrattuale:
una necessaria premessa
In ambito civile la responsabilità assume i di- versi connotati di extra-contrattuale (ex. 2043 c.c.) e contrattuale (ex art. 1218 c.c.). Nel primo
caso, si tiene conto che il fatto è illecito di per sé (illecito aquiliano) e la dimostrazione sia del danno che del nesso di causa con un comporta- mento scorretto spetta all’attore con un termi- ne di prescrizione di cinque anni; nel secondo caso, invece, l’attore deve solo dimostrare che
Toscana Medica 9|2015


































































































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