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PROBLEMI DEI FARMACI 55
Saffi Giustini, medico
di medicina generale, Modulo eCCM Montale (PT) - responsabile dell’Area Nazionale
del Farmaco SIMG - Comitato consultivo AIFA Cure Primarie
Cose vecchie o antiche ... dal 2003 (*)
I ricercatori del Dipartimento di gastroente- rologia dell’Ospedale Universitario L. Sacco di Milano, hanno condotto uno studio per valu- tare l’appropriatezza della terapia antisecretoria in un grande ospedale universitario e la ricaduta che questa ha nella pratica della medicina gene- rale. L’uso degli antisecretori è stato controllato per un mese nei pazienti adulti ammessi con- secutivamente in qualsiasi reparto ospedaliero. L’appropriatezza di ciascuna prescrizione è stata valutata congiuntamente da due gastroentero-
logi revisionando le cartelle cliniche.
Il 46.8% dei 799 pazienti ospedalizzati ha ricevuto una terapia acido soppressiva.
La ranitidina era il farmaco più prescritto (44,4%), seguita dal pantoprazolo (31,8%) e dall’omeprazolo (23,0%). La profilassi dell’ulce- ra da stress e la prevenzione della gastropatia da FANS ha rappresentato il 60,4% delle indicazio- ni per uso. In generale, il 68% delle prescrizioni non erano appropriate rispetto a quanto stabi- lito dalle norme e dalle linee guida. Il 56,4% dei pazienti che hanno ricevuto l’inutile trattamen- to profilattico mentre si trovavano in ospedale sono stati dimessi con la stessa terapia e il 46% ancora la stavano assumendo dopo 3 mesi.
Nelle conclusioni gli autori affermano che:
1. la terapia acido soppressiva è sovra utiliz- zata nei pazienti ospedalizzati;
2. la maggior parte delle prescrizioni inade- guate in ospedale sono per la profilassi dell’ul- cera in pazienti a basso rischio;
3. questo uso inutile induce il consumo inappropriato di farmaci anche nella medicina generale.
Che fare dunque ... tenendo conto:
Delle aumentate esigenze dei cittadini ri- spetto al concetto di salute, dell’invecchiamento della popolazione, dell’aumento dei sopravvis- suti dopo eventi acuti, dell’aumentato sopravvi- venza per patologie neoplastiche, dell’aumento dei costi delle moderne tecnologie sanitarie e dell’immissione in commercio di farmaci ad alto costo, del timore e della conseguente “medicina in difesa”.
L’EBM perbacco. La medicina è sempre sta- ta evidence-based. È solo che il significato ed il paradigma della “evidenza” è cambiato nel cor- so del tempo e da una semplice convinzione o dalle credenze si è approdati all’esperienza con- validata. Ma affidarsi alla evidenza rende meno umana la presa in carico del malato?
Le “definizioni” classiche della EBM conside- rano i valori e le preferenze dei pazienti e della comunità e sono uno dei tre elementi chiave nella messa a punto sia delle strategie cliniche sia delle politiche sanitarie a livello di comunità.
Infine: non è che “l’eccesso della richiesta di prestazioni” oltre che facilitata dal consumismo sanitario, sia anche un “difetto” nella cultura della medicina di questi anni?
SAFFI GIUSTINI
Dis Appropriatezza
Absit iniuria verbis
Info: drsaffigiustini@gmail.com
TM
(*) Hospital use of acid-suppressive medications and its fall-out on prescribing in general practice: a 1-month survey F. Parente, C. Cucino, S. Gallus, S. Bargiggia, S. Greco, L. Pastore & G. Bianchi Porro Alimentary Pharmacology & Therapeutics 2003; 17(12):1503-1506).
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Toscana Medica 9|2015


































































































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