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8 OPINIONI A CONFRONTO
Analisi regionale
The consump0on of vitamins D
The analysis has been performed by retrieving data from the electronic Tuscan Regional Prescrip9on Database for reimbursed medica9ons for the years 2006-2013, within a Project named T.A.R.Ge.T. (TraEamento Appropriato delle RifraEure Geriatriche in Toscana, i.e. “Appropriate treatment of geriatric refractures in Tuscany”)
This database is administered by the Region of Tuscany (total: 3,619,872 and 3,692,828 inhabitants in 2006 and 2013, respec9vely.
Box
1.400.000 1.195.407
Pa9ents
400.000 351.247 350.000 312.598
300.000 267.654
1.800.000 1.600.000
1.771.113 1.481.747
1.200.000
1.000.000 846.230
212.458 237.357
1.002.505
250.000
200.000 162.996 169.899 172.590
150.000 100.000 50.000
800.000 602.693 616.454 658.174 711.039 600.000
400.000
200.000
181.986
-
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
+ 194 %
-
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
+ 115 %
Consumo di Vitamina D in Toscana dal 2006 al 2014 (Prescrizioni a carico del SSN). Fonte: Progetto T.A.R.Ge.T. (Trattamen- to Appropriato delle rifratture Geriatriche in Toscana) www.target-project.net.
assente e quindi il suo dosaggio avrebbe ben poco significato.
TOSCANA MEDICA – Approfondiamo la questione dell’alimentazione: vitamina D, re- gimi alimentari e dieta mediterranea.
NUTI – Il concetto oggi prevalente secondo il quale “grasso è brutto” e “magro è bel- lo” inevitabilmente finisce per condurre a schemi dietetici inadeguati ed a rischi caren- ziali, ancor più in caso di abolizione totale o quasi di alcuni nutrienti come avviene in diete particolarmente restrittive. I medici di base hanno in questo senso una grande importanza visto che possono agevolmente intercettare e consigliare i loro più giovani pazienti eventualmente dediti a pericolose abitudini alimentari, peggio ancora se in re- gime di “fai da te”. Per quanto riguarda la dieta mediterranea, certamente portatrice di tantissimi benefici, non credo che abbia poi più di tanta importanza per quanto riguarda l’introito di vitamina D. Il nostro fabbisogno giornaliero si aggira infatti intorno alle 400 Unità Internazionali per i bambini - 800 per gli adulti e questa quantità ben difficilmente può essere raggiunta solo con la dieta medi-
terranea, seppure ricca di alimenti assai utili prevalentemente in prevenzione cardiovasco- lare. Per questo secondo me l’atteggiamento giusto da seguire è quello di associare delle buone abitudini alimentari ad una adeguata esposizione ai raggi solari, senza però dimen- ticare che la sintesi della vitamina D a livello cutaneo diminuisce inesorabilmente con l’in- vecchiamento.
BRANDI – Tra l’altro è stato dimostrato che per quanto se ne esasperi l’introito con la die- ta, questa da sola non è mai sufficiente a ga- rantire livelli normali di vitamina D, rimanendo pertanto di fondamentale importanza, la sua sintesi endogena a livello della cute.
GALLI – Quando nella mia pratica clinica sono andato a dosare i valori in alcuni pazienti con malattie reumatologiche o affetti da osteo- porosi, in cui vi dovrebbe essere una elevata prevalenza di pazienti con deficit di vitamina D devo riconoscere di avere con sorpresa trova- to dei valori generalmente migliori di quanto riportato in letteratura e verosimilmente que- sto dipende anche dal fatto che operando in un ambito rurale, gli assistiti spesso vivono e lavorano prevalentemente all’aria aperta: non
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