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OPINIONI A CONFRONTO 13
ANTONIO PANTI
L’artrite reumatoide precoce ed aggressiva
L’artrite reumatoide è una malattia non diffusissima ma neppure rara. La prevalenza dovrebbe essere di circa 300.000 casi in Italia. Ma, di questi, solo una minoranza presenta quella disabilità precoce e quella aggressività sistemica che ne fanno una patologia vera- mente grave ed importante e costosa sul piano umano e sociale. Infatti si calcola che i costi diretti sanitari non superino il 25% dei costi complessivi della malattia, la maggior parte dei quali è rappresentata invece da oneri so- ciali compreso la perdita del lavoro. Per questo i nostri esperti hanno insistito molto sulla pre- cocità e rapidità della diagnosi e del corretto approccio terapeutico, proprio perché anche elevati costi sanitari possono diminuire com- plessivamente il peso previdenziale della ma- lattia sulla società. L’artrite reumatoide è una malattia a predisposizione genetica, nel cui determinismo fattori epigenetici influiscono decisamente. Tra questi una particolare impor- tanza riveste il tabagismo.
A questi livelli di gravità, il quarto secondo le classificazioni internazionali, oltre alle gravi erosioni cartilaginee grosse, sono importanti le complicanze in particolare vascolari e pol- monari. Ecco l’importanza di cogliere i segnali premonitori, (le cosiddette red flags), la rigidità mattutina, l’erosione simmetrica delle piccole articolazioni, il segno della gronda e l’aggra- vamento in pochi mesi. Il medico di famiglia
deve cogliere questi segni, effettuare i primi accertamenti ematochimici e , se del caso, in- viare subito allo specialista, secondo un PDTA, che prevede un secondo livello ospedaliero e un terzo livello nelle aziende miste, mentre il primo livello è costituito dagli stessi medici di famiglia. È evidente l’importanza dell’approc- cio terapeutico che, secondo una scalarità ben ricordata nella discussione, porta nei casi più gravi all’utilizzo dei farmaci biologici, secondo terapie combinate che, se ben condotte, agi- scono sulla malattia ed evitano ripetuti rico- veri. L’uso di corrette linee guida, che la so- cietà scientifiche nazionali si sono già date e che la Regione Toscana ha ripreso, anche se con un’attuazione parziale, consente di influire positivamente sui costi sociali di lungo perio- do. La genericazione dei farmaci biologici può permettere un passaggio di terapia importante ai fini dei costi; tuttavia un percorso efficace e corretto sul piano clinico e della sostenibilità può nascere soltanto dal colloquio tra tutti gli attori del sistema, capace di individuare cor- rettamente il target da trattare e di valutare prospettive terapeutiche pluriennali.
Anche questa patologia necessita quindi di un approccio moderno che esalti la clinica, senza dimenticare i valori fondamentali dell’e- conomica, se vogliamo garantire le migliori cure a chiunque ne abbia bisogno.
Antonio Panti
Si ringrazia
Bristol-Myers Squibb
per aver contribuito alla realizzazione della presente pubblicazione
S O M M A R I O ToscanaMedica11|2016

