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QUALITÀ E PROFESSIONE 13
Maria Renza Guelfi, Unità di Ricerca di Innovazione Didattica ed Educazione Continua in Medicina (IDECOM), Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università di Firenze.
Questo contributo tratta i Massive Online Open Courses, particolari risorse formative aper- te (Open Educational Resources) che possono essere accedute da un elevato numero di utenti mediante piattaforma e-learning. Il loro trend di produzione in continua crescita da parte delle più prestigiose istituzioni universitarie interna- zionali ne rende necessaria una specifica tratta- zione. Maggiori approfondimenti sono disponi- bili nell’articolo “Open Educational Resources in Medicina”, pubblicato dagli Autori sulla rivista Tutor della Società Italiana di Pedagogia Medica.
I Massive Open Online Course (MOOC) sono Open Educational Resources (OER) dirette a un elevato numero di utenti che possono essere ac- cedute mediante piattaforma e-learning, senza il pagamento di una tassa di iscrizione.
L’origine dei MOOC risale al 2008, quando George Siemens e Stephen Downes organizza- rono un corso aperto disponibile gratuitamente online dal titolo “Connectivism and Connective Knowledge”, che registrò l’iscrizione di oltre 2.200 studenti. Tutti i materiali erano libera- mente disponibili e gli studenti potevano par- tecipare attraverso strumenti collaborativi, quali l’invio di post su blog e forum.
Un formatore Canadese, Dave Cormier, uti- lizzò il termine “MOOC” per descrivere questo nuovo tipo di evento formativo, caratterizzan- dolo come un corso gratuito, aperto a tutti e avente una data di inizio e di fine. Inoltre tali Corsi, accessibili via Web, richiedono un nu- mero elevato di studenti per contribuire a un ambiente di apprendimento connesso. Questo tipo di MOOC viene ora denominato cMOOC (connettivistic MOOC), perché costruito attorno a un contenuto di base che deve essere fruito dai partecipanti ma la cui particolarità è rappre- sentata da un’ampia comunità che contribuisce in modo collettivo allo svolgimento, all’amplia- mento e allo sviluppo del corso.
In un cMOOC gli studenti sono incoraggiati in modo non obbligatorio a contribuire sotto forma di post in blog, social network ecc. che vengono aggregati dagli organizzatori del corso e i corrispondenti indirizzi distribuiti a tutti i par- tecipanti tramite e-mail o newsletter.
Pur riconoscendo questo tipo di attività di- dattica interessante, molti docenti e discenti non la ritengono tale perché completamente di- versa rispetto alle tradizionali attività formative
strutturate e organizzate nella forma di corsi, in cui un preciso periodo temporale viene dedicato alla loro frequentazione. Per questo motivo im- portanti istituzioni come Stanford e MIT si sono impegnate a costruire nuovi tipi di MOOC, de- nominati xMOOC, strutturati in modo più simile a un corso convenzionale rispetto a un cMOOC, e organizzati in una sequenza ben definita di esercizi, valutazioni e interazioni comunicative in cui esiste una chiara distinzione tra docenti e discenti.
Generalmente offerti da piattaforme uni- versitarie, gli xMOOC sono modellati intorno ai materiali didattici di un corso tradizionale e si basano su teorie dell’apprendimento e metodi di insegnamento tipici della formazione univer- sitaria. Tipicamente sono organizzati intorno a lezioni frontali e questionari di valutazione; usano pochi contenuti esterni alla piattaforma perché la maggior parte dei materiali didattici consiste in lezioni preregistrate il cui video è di- sponibile nella homepage del corso.
Occorre pertanto differenziare due diversi ti- pi di MOOC: i cMOOC, basati su una costruzio- ne collaborativa della conoscenza e gli xMOOC da fruire principalmente in autoapprendimento. Tra questi due estremi sono possibili forme ibri- de che combinano in varia modalità e tempi i due approcci. Gli xMOOC non sono quindi me- glio o peggio dei cMOOC, sono diversi. Un altro aspetto significativo che differenzia un xMOOC da un cMOOC è l’organizzazione che lo propo- ne. In un cMOOC un gruppo di esperti costrui- sce il corso, mentre in un xMOOC i produttori sono solitamente istituzioni universitarie e, in qualche caso, compagnie a fini di lucro (for- profit) in grado di investire ingenti finanziamen- ti per produrre video e altri contenuti didattici da rendere disponibili su piattaforme e-learning.
Nell’autunno 2011 l’attivazione da parte del- la Università di Stanford di un MOOC sull’argo- mento Intelligenza Artificiale ha registrato oltre 100.000 iscritti. La numerosità dei partecipanti ha fatto esplodere il fenomeno MOOC creando importanti aspettative e stimolando riflessioni sul futuro e sulle potenzialità innovative della rete nella formazione. Ciò ha favorito la nasci- ta di due importanti start-up dall’Università di Stanford: Udacity e Coursera. Nel 2012 Harvard e MIT diedero origine ad EdX. Coursera ha poi costituito una forma di partnership con nume- rose Università, tra cui le americane Princeton,
M.R. GUELFI, M.MASONI1, J. SHTYLLA2, G.F. GENSINI3
I Massive online open Courses in Medicina
1 Unità di Ricerca di Innovazione Didattica
ed Educazione Continua in Medicina (IDECOM), Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università di Firenze
2 Unità di Ricerca di Innovazione Didattica
ed Educazione Continua in Medicina (IDECOM), Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università di Firenze,
3 Già Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università di Firenze.
Toscana Medica 2|2016

