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QUALITÀ E PROFESSIONE 17
Figura 4
e le neuroscienze, che possa realizzare lo studio degli effetti delle sostanze (vecchie o nuove che esse siano) attraverso l’impiego della tecnologia del neuroimaging che dimostra e quantifica i danni cerebrali che, fino a circa venti anni or so- no, venivano dedotti dagli effetti, ma non erano documentabili. Un altro elemento fondamenta- le oltre alla prevenzione, dovrebbe essere quello della “chiarezza delle regole” riguardanti il NON USO, dovendosi considerare l’USO un disvalore, unito ad un alto grado di disapprovazione sociale e all’esistenza di deterrenti legali sia per i consu- matori (sanzioni amministrative) che per il traffi- co e lo spaccio (sanzioni penali).
Non è affatto vero che, oltre al consolidamen- to della campagna di prevenzione/educazione, la chiarezza delle norme sanzionatorie (non neces- sariamente in campo penale) non costituisca un deterrente; è dimostrato il contrario. Ad esempio
attraverso l’irrogazione delle sanzioni ammini- strative della sospensione della patente, è dimi- nuita l’incidentalità stradale mortale causata o concausata dell’uso di alcol e stupefacenti.
Con l’avvento così dirompente delle NSP i problemi, anche nel campo della prevenzione e dell’educazione sono aggravati dal fatto della mancanza di conoscenza riguardo al fenomeno.
Ed infatti si deve pensare che se oggi abbiamo una scarsa documentazione di casi di rilevazione nei reperti biologici (sangue/urine/saliva/capelli) di queste Nuove Sostanze Psicoattive, questo è SO- LO dovuto alla carenza della loro conoscenza e quindi di protocolli analitici standardizzati e ido- nei alla loro rilevazione, e NON perché esse ed il loro uso non sia presente nella popolazione.
Info: elisabetta.bertol@unifi.it
Toscana Medica 1|2016
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