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A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
Pain Society (Chou 2007), con il termine ma- nipolazioni vertebrali (MV) si intende una “te- rapia manuale in cui il carico è applicato sul rachide usando metodi a leva corta o lunga e spinte molto veloci, applicate su un’articola- zione (o un insieme di articolazioni vertebrali) per portarla al di là del suo range ristretto di movimento”; per mobilizzazioni vertebrali si intendono invece “mobilizzazioni a bassa velo- cità, movimenti passivi condotti all’interno o al limite del gioco dell’articolazione”, spesso im- piegate insieme alle manipolazioni vertebrali.
Mobilizzazioni e massaggio possono essere eseguiti da diverse figure di terapisti, mentre le manipolazioni vertebrali (MV) richiedono l’in- tervento di un chiropratico o di un osteopata, oppure di un medico o di un fisioterapista che abbiano seguito una formazione specifica in queste tecniche (NCCIH).
La National Health Interview Survey (NHIS) del 2007 riporta che, negli Stati Uniti, circa l’8% degli adulti (più di 18 milioni) e quasi il 3% dei bambini (oltre 2 milioni) avevano rice- vuto un trattamento di chiropratica o di osteo- patia nell’ultimo anno, con una spesa di circa 3.9 miliardi di dollari.
Nei paesi anglosassoni, questi trattamen- ti sono largamente diffusi e dotati di uno standard relativamente omogeneo e qualita- tivamente accettabile. In Italia, il trattamento manipolativo non è altrettanto ben codificato anche perché osteopatia e chiropratica non sono riconosciute come professioni sanitarie. In alcuni contesti, viene praticata la medicina manuale manu medica secondo Maigne.
Diversi studi hanno mostrato che le tera- pie manuali sono una delle opzioni in grado di offrire un sollievo lieve-moderato nel dolore lombare.
L’American College of Physicians e l’Ame- rican Pain Society hanno pubblicato congiun- tamente le “Linee guida su diagnosi e tratta- mento della lombalgia” (Chou 2007). Per la forma acuta l’unica opzione efficace, dopo fallimento della terapia farmacologica, è la manipolazione vertebrale; nella forma cronica questa è considerata utile in associazione ad altri trattamenti.
Le Linee guida 2009 del Nice, Istituto na- zionale per la salute e l’eccellenza clinica in- glese, indicano che si può prendere in consi- derazione per il mal di schiena anche la terapia manuale, incluse le manipolazioni vertebrali, fino a un massimo di 9 sedute per un periodo fino a 12 settimane.
Anche i Percorsi Diagnostico Terapeutici Italiani (2006) consigliano le manipolazioni vertebrali nella lombalgia, sia nella fase acuta sia in quelle subacute e croniche, se effettuate da personale adeguatamente formato.
Un report dell’Agenzia per la salute e la
ricerca di qualità, AHRQ (Furlan 2010), ha os- servato che le terapie complementari, tra cui le MV, si possono aggiungere ai trattamenti convenzionali e che la MV è più efficace del placebo nel ridurre l’intensità del dolore lom- bo-sacrale immediatamente dopo la fine del trattamento e nel breve termine. Inoltre, gli autori aggiungono che i risultati degli studi che hanno confrontato le manipolazioni ver- tebrali con massaggio, farmaci o fisioterapia erano o a favore delle manipolazioni oppure non mostravano una differenza significativa fra le due tipologie di trattamento.
Una rassegna sistematica (Tsertsvadze 2014) ha valutato il rapporto costi/benefici delle terapie manuali (manipolazioni vertebra- li osteopatiche, manipolazioni di fisioterapia, tecniche di mobilizzazione e manipolazioni di chiropratica) nei disturbi muscolo-scheletrici, riscontrando vantaggi di tipo economico del- le terapie manipolative rispetto ad altri inter- venti. Tuttavia, è necessario confermare questi risultati con altri studi di migliore qualità me- todologica.
Una revisione Cochrane (Rubinstein 2011) di 26 studi clinici, con un totale di 6.070 partecipanti con dolore lombare cronico, ha esaminato l’efficacia di manipolazioni e mo- bilizzazioni vertebrali versus altri interventi co- munemente prescritti (terapia farmacologica standard, esercizi o fisioterapia) senza riscon- trare una differenza clinicamente rilevante fra queste terapie nel ridurre il dolore e migliora- re la funzionalità. Quando le terapie manuali sono confrontate con il placebo o con tratta- menti inerti (come diatermia o ultrasuoni con apparecchio spento), i dati sull’efficacia a bre- ve termine su dolore e funzionalità risultano meno chiari a causa della bassa qualità degli studi.
La revisione Cochrane più recente (Rubin- stein 2012) di 20 RCT, con 2.674 partecipanti, sul dolore lombo-sacrale acuto, ha riscontrato che la terapia manipolativa vertebrale (defini- ta come qualsiasi terapia manuale diretta sul rachide che include manipolazioni e mobiliz- zazioni vertebrali, chiropratica, osteopatia e medicina manuale) non è più efficace di inter- venti inerti (quali diatermia o ultrasuoni con apparecchio spento), o di una terapia sham e non aumenta l’efficacie di altri interventi (quali terapia farmacologica abitualmente prescritta dai medici di medicina generale, esercizi, tera- pie fisiche, fisioterapia, massaggio).
Questa valutazione è però limitata dal nu- mero ridotto degli studi. Secondo gli autori, la decisione di utilizzare questo trattamento deve basarsi su costi, preferenze di pazienti e sanitari e sicurezza rispetto ad altre terapie; si suggerisce di realizzare RCT che includano una valutazione economica.
Toscana Medica 1|2016


































































































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