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In uno studio finanziato dal NCCIH (Natio- nal Centre for Complementary and Integrative Health) sugli effetti a lungo termine della chiro- pratica in oltre 600 persone con dolore lombare, la chiropratica con MV è risultata efficace quan- to le terapie convenzionali fino a un massimo di 18 mesi; tuttavia, meno del 20% dei partecipanti allo studio era libero dal dolore a 18 mesi, indi- pendentemente dal trattamento utilizzato.
Secondo lo studio di Schneider (2014), una delle manipolazioni di chiropratica più comuni (manual-thrust manipulation) riduce il dolore lombare acuto o subacuto a breve termine più delle terapie correnti o della manipolazione tecnicamente assistita.
Anche se il rischio di reazioni avverse impor- tanti conseguenti al trattamento manipolativo vertebrale è raro (<0,01%), si devono tenere presenti le controindicazioni assolute (lombal- gia infiammatoria acuta, frattura recente, rot- tura legamentosa e instabilità, infezioni, aneu- risma, mielopatia acuta, sindrome della cauda equina) e relative (spondilolistesi, ipermobilità articolare, osteoporomalacia, tumore osseo, anticoagulanti). Non rappresentano controin- dicazioni: scoliosi, lombalgia infiammatoria subacuta, trauma recente a carico dei tessuti molli. Non altrettanto rara è l’insorgenza di lie- vi disturbi di breve durata, soprattutto dopo la prima seduta. Pertanto, la terapia manuale è considerata un trattamento sicuro, se effettua- ta da personale qualificato (NICE 2009).
Anche il NCCIH considera le terapie ma- nipolative generalmente sicure per il mal di schiena, purché affidate a un professionista qualificato. Gli effetti indesiderati sono di lieve
entità e si esauriscono nell’arco di 1 o 2 giorni; le complicanze gravi sono molto rare (NCCIH).
Conclusioni
In via generale, esiste un discreto riscontro nella letteratura internazionale sull’utilità di as- sociare le CAM ai trattamenti convenzionali per la gestione del dolore lombare cronico, anche se sono necessarie ulteriori ricerche di qualità. Le prove di efficacia più consistenti riguardano l’agopuntura, soprattutto nella lombalgia su- bacuta e cronica, dove essa riduce il dolore e migliora la funzionalità nel breve termine, ma anche nelle forme acute. Le terapie manuali, nella maggior parte dei casi, si sono rivelate efficaci quanto altri interventi abitualmente uti- lizzati di comprovata efficacia (terapia farmaco- logica, esercizi, fisioterapia) e quindi possono essere considerate un’opzione cui far riferimen- to. Per la fitoterapia, la prima scelta è l’Harpa- gophytum procumbens (artiglio del diavolo) in estratto secco, anche se, per questo tipo di trat- tamenti, occorre fare attenzione a interazioni con eventuali farmaci in uso. Per quanto riguar- do l’omeopatia, la scarsità degli studi rende ne- cessario ulteriori ricerche.
Oltre all’efficacia dei trattamenti, nella scelta del percorso terapeutico migliore per il paziente, soprattutto quello fragile in tratta- mento polifarmacologico, occorre considerare anche costi, preferenze di pazienti e sanitari e, soprattutto, sicurezza per scarsità di effetti av- versi: per questi motivi, le tecniche presentate (agopuntura, fitoterapia, omeopatia, terapie manuali) possono rappresentare una valida opzione terapeutica.
A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale
Consiglio Sanitario Regionale
Le Linee Guida della Regione Toscana
I formati “full text”, “pocket” e “app”
Pierluigi Tosi - Consiglio Sanitario Regionale Coordinatore Processo Linee Guida Luigi Tonelli - Consiglio Sanitario Regionale Coordinatore Commissione Ebm
Dalla prima formalizzazione, ad opera dell’Institute of Health (1992), ad oggi, le Linee Guida cliniche sono costantemente cresciute in popolarità e diffusione. Il numero attuale non è calcolabile ma si può stimarlo in molte decine di migliaia, in tutte le lingue, in considerazione del fatto che vengono prodotte nel mondo da pressoché tutte le istituzioni sanitarie pubbli- che e private di un qualche prestigio e da tutti i “think tank” che si interessano alla Sanità.
Il grande rilievo che le Linee Guida cliniche hanno assunto può essere fatto risalire prin-
cipalmente a tre circostanze: 1) l’ampia e in- spiegabile variabilità delle cure a fronte della stessa condizione clinica, con anche la possi- bilità di trattamenti subottimali; 2) la sempre più stringente necessità delle Nazioni di evitare costi assistenziali privi di reale utilità clinica; 3) la difficoltà dei Professionisti a mantenere co- stante l’aggiornamento professionale dato il crescente volume della produzione scientifica e la straordinaria rapidità con cui le conoscenze si evolvono. In sostanza, le Linee Guida sono uno strumento insostituibile per assistere i Pro- fessionisti nella pratica quotidiana, per trasferi-
Toscana Medica 1|2016


































































































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