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40 QUALITÀ E PROFESSIONE
MARCO BALDARI, SERGIO BOVENGA
Il follow-up informatizzato per il miglioramento della gestione del rischio clinico
Marco Baldari, specialista in Fisiatria e Malattie Infettive, ha operato
per anni nel campo
della Epidemiologia
e della Clinica delle Malattie Infettive, sia in Italia (nel settore Sanità Pubblica ed in Ospedale) che all’estero (Nazioni Unite, European Centre for Disease Control), pubblicando diversi lavori su questi temi. Dal 2008 si occupa di Gestione
del Rischio Clinico nella AUSL9 di Grosseto.
Sergio Bovenga, Componente Comitato Centrale FNOMCEO Direttore UOC Rischio Clinico - ASL9 Grosseto. Presidente Co.Ge.APS. Già Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri – Grosseto
Nelle strutture sanitarie della Regione To- scana è da anni(1) operativo un sistema di In- cident Reporting degli eventi di interesse per la gestione del rischio clinico (GRC) che fa leva su tutti gli operatori sanitari ed è incentrato – per l’analisi e la risposta agli eventi senza danno - su figure di riferimento (i Facilitatori altrimenti detti Delegati alla Sicurezza) presenti nei vari contesti sanitari.
Per gli incidents che esitano in danno (con o senza conseguenti richieste di risarcimento) e per gli eventi sentinella la analisi e la risposta in ambito GRC sono invece coordinate dalla UO Rischio Clinico aziendale.
Gli eventi di rilievo per la sicurezza (signifi- cant events) sono oggetto di Audit (significant event audit: SEA) per i quali è richiesta la vali-
Tabella 1. I SEA prodotti negli Ospedali delle Aziende Sanitarie Toscane: raffronto 2009 – 2012
Fonte dati: Laboratorio Management & Sanitá (http://per- formance.sssup.it/toscana/lib/index.php).
N.B..: i dati relativi alla AUSL9 per il 2012 sono stati corretti sulla base di quelli trasmessici dal Centro Regionale GRC. I dati in tabella, inoltre, non includono l’attività GRC Territo- riale [che - nella AUSL9 genera ulteriori 60-70 SEA/Anno].
dazione formale da parte dei Clinical Risk Ma- nager, che devono assicurare che le azioni di miglioramento prefigurate dagli Auditors siano descritte con il necessario dettaglio e corredate da modalità attuative pratiche, crono-program- ma ed indicatori di processo e di risultato.
I Clinical Risk Manager vengono così a tro- varsi in prima linea anche rispetto al follow-up delle azioni di miglioramento proposte a segui- to di SEA gestiti dai Facilitatori, poiché è natu- rale che da loro gli operatori sanitari si attenda- no un ruolo attivo nel promuovere la realizza- zione delle azioni di miglioramento di maggiore impatto e/o complessità.
Il problema è che – come dimostrano i dati in Tabella 1 - in varie Aziende Sanitarie il nume- ro dei SEA ha raggiunto volumi notevolissimi ed - in taluni contesti – lo ha fatto in modo espo- nenziale negli ultimi anni (v. nota)1*
Dunque attualmente molti Risk Manager toscani validano centinaia di ipotesi di miglio- ramento, tutte – a priori – meritevoli della mas- sima attenzione essendo ben noto – in ambito GRC - come spesso dalla serena e disinibita ana- lisi degli eventi senza danno (numericamente molto superiori a quelli con danno), coordinata dai Facilitatori, origina spesso la proposta delle soluzioni più incisive ed innovative in termini di sicurezza.
La soluzione che abbiamo adottato nel no- stro contesto (AUSL9 – Grosseto, caratterizzata da un amplissimo ambito territoriale che com- prende cinque ospedali) per metterle in rilievo e consentircene il follow-up é la seguente:
a) classificareleAzionidiMiglioramentoinba-
se al rispettivo “impatto per la sicurezza”; indi inserire quelle ad elevato impatto in un database atto a facilitarne lo stretto monito- raggio;
b) istituire periodici giri per la sicurezza – agiti a cura dello Staff GRC – che, a livello di un Setting e/o di una U.O., nel valutare e pro- muovere lo stato complessivo degli indica-
1 * Le ragioni di questo aumento esponenziale vanno ricer- cate nella maturazione del sistema di incident reporting, e delle politiche che lo hanno promosso. Peraltro con risultati in termini pratici non sempre pari a quelli desiderati.
Toscana Medica 1|2016

