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OPINIONI A CONFRONTO 13
ANTONIO PANTI
Novità vere
e costi che aumentano
Da più di cent’anni, la Scienza sospetta che il legame fra sistema immunitario e pa- tologia oncologica sia particolarmente forte. Ormai è noto che la diminuzione delle difese immunitarie faccia perdere il controllo sulle cellule cancerogene e pendere la bilancia a favore dell’ospite patologico. Ecco quindi che i nuovi farmaci bersaglio, che agiscono attraverso il sistema immunitario, rappresen- tano non solo la conferma di un’acquisizione scientifica, ma una novità terapeutica impor- tantissima. Un’innovazione che si inserisce nel trend moderno della medicina di precisio- ne, quella che colpisce bersagli individuali e quindi promette risultati significativi. Ad oggi la risposta a questi farmaci è limitata al me- lanoma e ad alcune forme di tumore polmo- nare, ma la strada che si è aperta è ricca di promesse attraverso una sorta di rieducazio- ne del sistema immunitario. Ad oggi queste terapie si affiancano a quelle tradizionali ed è altrettanto chiara la differenza rispetto ai vaccini oncologici, che in realtà prevengono la patologia dalla quale si può sviluppare un tumore, ad esempio del collo uterino o un epatocarcinoma. I nostri esperti sostengono che queste nuove strade, fortemente specia- listiche, esigono una crescita culturale di tut- ti i medici e un ulteriore miglioramento del rapporto con il medico generale che segue il paziente a domicilio. Questa novità è para- digmatica di uno dei migliori problemi della sanità, e cioé il rapporto fra il costo di una terapia, il diritto di tutti a riceverla (equità) e la sostenibilità economica. Come districare una questione così complessa? Intanto omo- geneizzando il comportamento delle aziende sanitarie; poi con una corretta registrazione della casistica e una precisa identificazione dei pazienti; infine il problema vero è definire
le priorità. Come si sceglie e come si evita di ritrovarsi nella situazione di quasi tutti i Paesi del mondo in cui chi vuole curarsi con questi farmaci li paga di tasca propria? Altresì è vero che i risultati e la tendenziale cronicizzazione delle malattie a seguito di queste terapie deve influenzare il conto economico. È fondamen- tale che i professionisti definiscano percorsi oncologici comuni e che vi sia un’attenzione alla sostenibilità, non solo clinica ma anche organizzativa. Insomma, non esiste un dirit- to all’innovazione ma un “diritto governato alla innovazione” nella cui definizione siano coinvolti i cittadini. Su un tema come questo occorre ottenere la partecipazione e la condi- visione di tutti gli attori, se vogliamo garanti- re i vantaggi che l’oncologia ci promette e far fronte al drammatico aumento dei costi. Uno sforzo di responsabilizzazione congiunta dei medici, delle amministrazioni, dei politici e dei cittadini onde razionalizzare queste pre- scrizioni. Tuttavia di fronte al carico empatico della malattia cancerogena la migliore difesa è la rete che offre le stesse possibilità e parla lo stesso linguaggio a tutti i pazienti. Infine la sperimentazione diffusa in tutte le sedi può accelerare i tempi e così rispondere al con- creto bisogno di rapidità di introduzione in commercio di questi farmaci. Quindi nessuna decurtazione sul corretto percorso delle spe- rimentazioni, ma diffusione di queste e mag- gior rapidità nella raccolta dei risultati anche attraverso un eventuale sistema nazionale di controllo. L’industria chimica non può non collaborare a progetti del genere anche per- ché la sua sopravvivenza è legata alla reale possibilità di impiego di farmaci sempre più costosi. Insomma trasparenza, responsabilità e organizzazione dovrebbero farci evitare de- rive verso l’iniquità.
Si ringrazia MSD Italia Srl
per aver contribuito alla realizzazione della presente pubblicazione
S O M M A R I O ToscanaMedica6|2016


































































































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