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QUALITÀ E PROFESSIONE 15
Marco Masoni, specialista in Medicina Nucleare, lavora presso la Presidenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze, dove si occupa di Consumer Health Informatics ed e-learning, argomenti sui quali, rispettivamente, ha pubblicato Ricerca e qualità dell’informazione medica disponibile in Internet edito da EDIMES (2006) e E-learning in Sanità edito da Springer (2011). È inoltre Autore di articoli pubblicati sul British Medical Journal.
1 Unità di Ricerca Innovazione Didattica e Educazione COntinua
in Medicina (IDECOM), Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università di Firenze
2 Professore di Medicina Interna, Università degli Studi di Firenze.
Dopo avere descritto il paradigma del mobile learning, cioè l’accesso a materiali forma- tivi digitali mediante dispositivi mobili, in questo secondo contributo illustriamo le principali e più diffuse applicazioni per l’aggiornamento profes- sionale del medico. Maggiori approfondimen- ti sono disponibili nel capitolo “Le App per la formazione” di Guelfi MR, Masoni M, Lenzi A, Gensini GF, del Volume Macellari V, Fouillouze O, Gensini GF (a cura di) App Medicali nella Borsa del Medico 2015 - 24 Ore Cultura Milano.
Per e-learning si intende l’uso delle Tecnolo- gie per l’Informazione e la Comunicazione (TIC) per creare ambienti di apprendimento aperti, flessibili interattivi e distribuiti, da fruire in mo- do autonomo o tramite attività collaborative. Uno dei principali vantaggi dell’e-learning è la possibilità di accedere ai materiali didattici in- dipendentemente dalla locazione spaziale e da considerazioni temporali.
Ai dispositivi mobili si associa il paradigma del mobile learning, che possiamo definire come l’e- rogazione di materiali formativi digitali su dispo- sitivi mobili (telefoni cellulari, palmari, smartpho- ne, tablet e lettori MP3). Il mobile learning è parte dell’e-learning, ma acquisisce specifiche caratteristiche quando immaginiamo i dispo- sitivi mobili come strumenti che modificano ed
estendono le possibilità di connessione alla rete Internet: anyhow, anytime, anywhere. Chi pos- siede un mobile device è una persona “always on”, continuamente connessa ovunque sia pre- sente un segnale wi-fi, che può usufruire della rete in ogni momento e quando necessario.
Non abbiamo molti studi statistici che ci in- formano sulla diffusione dei dispositivi mobili tra i medici e su quanti di loro hanno installato sul proprio dispositivo applicazioni software, deno- minate App, programmi creati con lo scopo di rendere più specifiche e/o estendere le funzioni di questi piccoli computer. Un sondaggio pub- blicato nel 2012 dal Accreditation Council for Graduate Medical Education ha dimostrato che oltre l’85% di coloro che hanno risposto hanno usato uno smartphone e una metà di loro alme- no un’applicazione mobile su base giornaliera: principalmente guide per i farmaci, calcolatori medici, gestogrammi o software per individuare codici identificanti particolari patologie.
Esistono numerose app utili per l’aggiorna- mento del medico e dello specialista, tanto che è difficile orientarsi di fronte a una offerta così variegata. Di seguito descriveremo alcune tra le più importanti e diffuse app per la formazione, relativamente alle quali dichiariamo di non avere conflitti di interesse.
La realtà è che tutti i Dirigenti medici e sa- nitari del SSN sono stanchi di questo andazzo. Sono stanchi di essere considerati delle trivial machine utili solo alla produzione indistinta di prestazioni sanitarie, sono stanchi di far fron- te con una flessibilizzazione estrema delle loro condizioni di lavoro al calo drastico delle risor- se. Altro che visione etica della sanità come da più parti prospettato. Qui avanza una sorta di “neo taylorismo” nell’organizzazione dei servi- zi sanitari, dove il tempo di relazione, l’ascolto del paziente e dei suoi bisogni è considerato un tempo morto. Insomma, dall’“operaio bue” teorizzato dall’ingegner Frederick Winslow Tay- lor stiamo lentamente ma inesorabilmente pas- sando al “medico bue” o, se si preferiscono le teorizzazioni di McKinlay e Arches, a una condi- zione di “proletarizzazione” del lavoro medico,
intesa come perdita di controllo del professio- nista sulle proprie condizioni di lavoro. I medici ospedalieri trovano nell’attività libero profes- sionale quell’autonomia e quella gratificazione professionale che oggi le aziende sanitarie met- tono in discussione.
È evidente, in definitiva, il rischio di regalare al privato che si sta attrezzando con prestazioni low cost quote economiche importanti contri- buendo al de-finanziamento della sanità pub- blica e di impedire a medici dotati di elevate conoscenze professionali e sofisticate capacità tecniche di stare sul mercato.
Una politica “tafazziana” in cui a vincere sarà solo chi sta fuori dal sistema. In fondo al tunnel c’è solo il buio di un SSN povero per i poveri.
Le app per l’aggiornamento professionale del medico
TM
M. MASONI1, M.R. GUELFI1, G.F. GENSINI2
S O M M A R I O ToscanaMedica6|2016

