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RICERCA E CLINICA 45
Dalmar Abdulcadir, laureato a Firenze in Medicina e Chirurgia,
ha conseguito la specializzazione in Radiologia presso l’Azienda Ospedaliera dedicandosi specificatamente alla Senologia Diagnostica ed Interventistica. Collabora come radiologo senologo presso l’Istituto Fanfani, di Firenze.
D. ABDULCADIR1, E. GIANNOTTI2, C. VOLPE1, F. FANFANI1
Mammografia con mezzo di contrasto: la nuova era della diagnostica senologica
1 Ricerche Cliniche Prof. Manfredo Fanfani
2 Diagnostica Senologica, Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi Firenze.
Il carcinoma della mammella è la neoplasia più frequente nel sesso femminile, rappresentando il 29% delle diagnosi di tumore. In Italia si stima una incidenza di oltre 47.000 casi l’anno, con una so- pravvivenza dell’85% a cinque anni dalla diagnosi.
La mammografia è l’esame di riferimento per lo screening mammario ed ha permesso una notevole riduzione della mortalità (stimata dal 20% al 40%) ma ha tuttavia alcune limita- zioni, in particolare la sua sensibilità si riduce notevolmente in presenza di seno denso, in quanto il cosiddetto “rumore anatomico” può mascherare la presenza di eventuali lesioni. La sensibilità si riduce infatti al 62% in seni densi contro l’87% in seni adiposi, con una specificità dell’89% nei seni densi contro il 97% nei seni adiposi. La mammografia ha infatti un discre- to numero di falsi negativi, non diagnostican- do circa il 20% dei tumori mammari, con un 9% già palpabili. La sua sensibilità è ancora più bassa in fase di stadiazione preoperatoria, non diagnosticando ulteriori foci multifocali e mul- ticentrici di malattia causando un trattamento inadeguato.
Negli ultimi decenni, la mammografia ana- logica è stata sostituita dalla mammografia di- gitale che ha permesso, con le sue immagini di alta qualità e la sua migliore risoluzione di con- trasto, di migliorare l’accuratezza diagnostica in popolazioni di screening e di sviluppare applica- zioni come la tomosintesi e la CESM (Contrast Enhanced Spectral Mammography).
La CESM unisce i principi della mammo- grafia alla somministrazione del mezzo di con- trasto (mdc) endovena, che permette, come in risonanza magnetica (RM), una valutazione contrastografica della mammella evidenziando le zone che captano il mdc, tipica espressione di neoangiogenesi neoplastica.
La CESM consiste nell’acquisizione di mam- mografie digitali a bassa ed alta energia con tec- nica Dual Energy dopo la somministrazione di mezzo di contrasto (mdc) iodato endovena, con successiva sottrazione spettrale e produzione di una immagine mammografica combinata, ove si evidenzia solo il mdc e che permette di ridurre
il rumore anatomico (Figura 1). La CESM è una tecnica recente e promettente nel management del tumore mammario; è un esame affidabile che ha mostrato una accuratezza diagnostica elevata nella diagnosi di lesioni maligne, com- parabile alla RM e maggiore della mammogra- fia convenzionale. I vantaggi maggiori sono il basso costo, la facilità di installazione, la buona tolleranza e comfort, e la maggiore facilità di lettura rispetto alla mammografia standard.
Per eseguire l’esame, la paziente deve pre- sentarsi a digiuno, avere eseguito un esame del sangue che confermi che la creatininemia sia nella norma ed aver eseguito una preparazione farmacologica in caso di diatesi allergica.
Viene quindi posizionato un accesso venoso e somministrato il mdc iodato, con dose di circa 1,5ml/kg con iniettore automatico per assicurare un flusso costante. Dopo 2 minuti dalla sommi- nistrazione del mdc si acquisiscono una serie di immagini a bassa ed alta energia in rapida suc- cessione mentre la mammella rimane compres- sa per i pochi secondi necessari per l’esecuzione dell’esame. Vengono eseguite le 4 proiezioni standard (CC, OBL) bilateralmente. (Figura 2). L’esame ha una durata complessiva inferiore a 10 minuti ed è ben tollerato dalle pazienti.
Per quanto riguarda la dose per la CESM, è solo lievemente aumentata rispetto alla classi- ca mammografia. L’esposizione a bassa energia corrisponde a una mammografia convenzionale, mentre per l’esposizione ad alta energia si può sti- mare che l’esposizione corrisponda a circa il 20% di una mammografia convenzionale; quindi com- plessivamente la dose alla paziente è circa 1.2-1.5 volte quella di una mammografia convenzionale.
Dal 2003 ad oggi sono stati condotti 10 stu- di con CESM che hanno arruolato 942 pazienti ove la CESM ha mostrato una sensibilità media del 94% e specificità del 81%.
Presso l’Istituto di Ricerche Cliniche Fanfani sono stati eseguiti 13 esami di CESM da Dicem- bre 2014 ad Aprile 2015 (77% per stadiazione e 23% per problem solving), e la metodica ha mostrato una sensibilità del 100% con VPN del 100%, dimostrandosi accurata nel corretto in-
S O M M A R I O ToscanaMedica6|2016


































































































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