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48 RICERCA E CLINICA
L. MASIERI1-2, M. LANCIOTTI1-2, C. CINI1, M. TAVERNA1, L. LANDI1, M. BETTI1, A. ELIA1-2, M. CARINI2
La chirurgia robotica in urologia pediatrica
La Chirurgia è una disciplina in costante evo- luzione sia per le sempre più definite conoscen- ze anatomiche ed ultrastrutturali che per il con- tinuo sviluppo tecnologico. Negli ultimi decenni si è assistito all’introduzione ed alla progressiva diffusione della chirurgia mini-invasiva, che in particolar modo in Urologia ha trovato enorme sviluppo. Basti pensare all’endoscopia urologica che permette oggi di trattare patologie quali l’i- perplasia prostatica benigna, le neoplasie vesci- cali superficiali e la calcolosi urinaria senza do- ver ricorrere ad incisioni chirurgiche. Grazie alla continua evoluzione dei sistemi computerizzati ha poi preso sempre più campo la “chirurgia ro- botica”. Il primo robot in Urologia è stato speri- mentato nel 1988 per ottimizzare l’intervento di resezione endoscopica per l’Ipertrofia Prostatica Benigna. La successiva evoluzione della chirur- gia robotica è stata poi influenzata dalla ricerca in ambito militare per consentire ad un chirur- go di operare a distanza, per via teletrasmessa, in una sala operatoria sul campo di battaglia. I movimenti eseguiti dal chirurgo venivano tra- smessi e replicati fedelmente da un sistema di bracci meccanici che operava direttamente sul paziente. Fu quindi sviluppato dalla società “Intuitive Surgery” il sistema Da Vinci ® (in ono- re del noto genio italiano) basato sul concetto che il chirurgo sieda ad una console compute- rizzata collegata ad un sistema in grado di tra- sformare il movimento delle mani in impulsi che vengono a loro volta trasformati in movimenti
delle braccia robotiche. Il sistema Da Vinci ® è basato sul concetto della “Immersive Intuitive Interface” che si fonda su alcuni punti chiave: la visione in tre dimensioni (3D) all’interno del- la console, immagini aumentate di 10 volte, 3 bracci operativi oltre alla telecamera comandati dall’operatore, la possibilità di filtrare e trasla- re i movimenti delle mani in più precisi “micro” movimenti da parte degli strumenti all’interno del paziente, e soprattutto la possibilità di utiliz- zare 7 diversi gradi di movimento da parte del- lo strumento (a differenza dei 4 gradi di libertà di movimento degli strumenti da laparoscopia convenzionale). Il sistema di visione tridimen- sionale permette al chirurgo un controllo molto più “intuitivo” del campo operatorio e quindi di sentirsi letteralmente “immerso” nel pazien- te, consentendo di valutare al meglio i piani di dissezione anatomici. Esiste inoltre un sistema di controlli e sensori di sicurezza che rendono le procedure chirurgiche sicure ed affidabili ed un sistema di minimizzazione del fisiologi- co tremore umano per poter eseguire durante l’intervento movimenti di estrema precisione e delicatezza.
Dal 2006 oltre al tradizionale sistema Da Vinci ® sono stati aggiunti i più sofisticati Da Vinci ® S, Si ed Xi, che hanno permesso di ot- tenere un ingombro sempre più contenuto, una migliore possibilità di movimento e, grazie ai si- stemi ottici in alta definizione (HD), una migliore visione dei dettagli anatomici.
Lorenzo Masieri,
laureato e spec. in Urologia all’Univ. degli Studi di Firenze nel 2003. Nel 2006 è diventato dottore di ricerca in Scienze chirurgiche e anestesiologiche.
Dal 2004 insegna c/o
la Scuola di spec. in Urologia. Da Luglio 2015 con la creazione del “Centro interaziendale per l’innovazione e
la ricerca in Urologia Pediatrica” presta la
sua attività assistenziale presso l’Unità di Urologia Pediatrica dell’AOU Meyer.
1 U.O.C. Urologia Pediatrica, Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer.
2 Centro Interaziendale per l’innovazione e
la ricerca in Urologia Pediatrica, Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer, Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Università degli Studi di Firenze
Figura 1 - Corrispondenza dei movimenti eseguiti sui controlli della consolle chirurgica con i movimenti effettuati all’interno del corpo umano dalle braccia robotiche.
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