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12 OPINIONI A CONFRONTO
delle temibili resistenze alla terapia che come già ricordato interessano anche la LLC. Bisogna comunque riconoscere che i farma- ci di interesse ematologico dei quali stiamo parlando, seppure attivi nel migliorare la qualità della vita dei pazienti, nell’aumentar- ne la sopravvivenza e nel prolungare gli spa- zi liberi da malattia, non possono per lo più essere paragonati alla efficacia delle novità terapeutiche adesso disponibili per la cura dei tumori solidi. Credo sia pertanto giusto individuare con la massima precisione i set- tori dove sia veramente appropriato investire risorse, attenendosi quanto più possibile al- le indicazione delle linee-guida e valutando con attenzione il rapporto costo-beneficio di qualsiasi intervento.
BELLINO – Uno dei problemi che spesso i medici di medicina generale si trovano a dove- re affrontare è quello della sempre più diffusa tendenza da parte degli assistiti di andare a ri- cercare su internet informazioni e chiarimenti sulle nuove terapie, richiedendole poi diretta- mente ai propri curanti. Questo atteggiamen- to ovviamente vale anche per le informazioni rintracciabili in rete per quanto riguarda la LLC, anche se devo dire che nella mia espe- rienza personale questa tipologia di pazienti non è poi così rappresentativa. Un buon rap- porto tra assistito e medico ed una adeguata autorevolezza di quest’ultimo generalmente riescono a risolvere questi problemi.
BOSI – Tornando alla terapia, tra qualche tempo potremmo contare su ben quattro molecole e cioè ibrutinib, idelalisib, obinutu- zumab e venetoclax con tutte le problemati- che legate alle scelte di cura che ne consegui- ranno, soprattutto perché gli studi disponibili non mettono a confronto i nuovi farmaci tra di loro quanto piuttosto con quelli già in uso da tempo. In questo scenario prossimo ven- turo sarebbe davvero utile potere contare su indicazioni quanto più precise possibile per orientare le scelte dei medici secondo criteri di appropriatezza economica ed efficacia clinica.
TOSCANA MEDICA – Stiamo parlando di farmaci che riescono a garantire spazi liberi da malattia anche di durata significativa, co- me i due anni prima ricordati a proposito di ibrutinib in caso di LLC. Trattandosi però di soggetti per lo più di età avanzata è possi- bile che in questo lasso di tempo vengano a manifestarsi altre situazioni di patologia che si vanno a sommare a quella leucemica: in
questo caso potrebbero sorgere dei problemi di sostenibilità delle spese da parte dei siste- mi sanitari?
BANFI – Ancora una volta torno a sottolineare l’importanza dei Centri di riferimento. Confron- tare la loro attività e valutarne i risultati può infatti fornire indicazioni fondamentali circa le scelte di cura da fare e gli acquisti da proporre alle aziende sanitarie. A livello politico sarebbe poi molto importante ricorrere al meccanismo del cosiddetto “payment for results” per valu- tare con attenzione i rapporti costi/beneficio delle molecole di nuova concezione.
TOSCANA MEDICA – Prof. Danesi, esi- stono dei criteri diversi da quelli di AIFA per valutare l’eventuale portata innovativa di un farmaco?
DANESI – Si tratta di una questione molto complessa. AIFA e gli altri organi regolatori dispongono di algoritmi complessi che riesco- no a caratterizzare i parametri di innovazione di un farmaco. Tali indicatori tuttavia devono necessariamente confrontarsi con i dati della pratica clinica, di non facile quantificazione, specialmente quando si valuta la terapia nelle condizioni di “real life”. Sostanzialmente oggi il criterio che viene preso in considerazione è il miglioramento del risultato clinico anche tra- mite lo sviluppo di biomarcatori che consenta- no la selezione di classi di popolazione sempre più definite con conseguente maggiore effi- cacia delle cure. Un altro criterio importante è anche l’innovazione tecnologica che possa consentire processi di produzione dei farmaci con costi inferiori rispetto al passato.
BOCCHIA – Questi concetti devono comun- que sempre venire tradotti nella pratica quoti- diana. Per questo sono d’accordo con il dottor Banfi quando ricordava l’importanza dell’attivi- tà dei Centri di riferimento. Lo scambio di espe- rienze e risultati rimane infatti a mio parere un momento di fondamentale importanza per orientare scelte e comportamenti prescrittivi.
TOSCANA MEDICA – La conclusione al- la quale ha condotto questa discussione si può riassumere nel modo seguente. Siamo di fronte ad una malattia ad andamento cro- nico, la LLC, che colpisce un numero relativa- mente limitato di persone per lo più anziane e per la quale esiste oggi una possibilità di cura, costosa, in grado ulteriormente di ral- lentarne l’evoluzione. La gestione ottimale di
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