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RICERCA E CLINICA 43
Guglielmina Pepe, Professore Associato di Patologia Clinica Dipartimento di Medicina Sperimentale
e Clinica, Università di Firenze
DAI CardioToracoVascolare, Responsabile Centro Marfan e Patologie correlate
AOU Careggi
La sindrome di Marfan (MFS) è una patolo- gia ereditaria del tessuto connettivo a trasmis- sione autosomica dominante caratterizzata da un notevole pleiotropismo per il coinvolgimen- to di organi/apparati quali scheletrico, oculare, cardiovascolare, sistema nervoso centrale, cute e polmoni.
L’eponimo deriva dal pediatra francese, Antoine Marfan che descrisse nel 1896 una bambina di 5 anni con manifestazioni scheletri- che tipiche della MFS.
Nel 1992 Tsipouras e collaboratori hanno dimostrato una associazione tra famiglie con sindrome di Marfan o ectopia della lente iso- lata ed il gene FBN1 codificante la fibrillina 1, una proteina strutturale del tessuto connettivo. Studi mutazionali successivi hanno stimato la presenza di tali mutazioni nel 90% dei pazien- ti con tale sindrome. Nel 2004 Mizuguchi e collaboratori, hanno dimostrato in circa il 5% dei pazienti la presenza di mutazioni nel geni TGFBR1 e TGFBR2, codificanti per i recettori di tipo 1 e 2 del transforming growth factor beta.
Attualmente si ritiene che le manifestazioni complesse e multisistemiche della MFS siano as- sociate alla perturbazione della via del segnale del TGFbeta, presente in molte cellule e tessu- ti determinata da mutazioni in uno dei geni - FBN1, TGFBR2 e TGFBR1 – che interagiscono tra di loro nella via del segnale (Loeys e coll., 2005).
La diagnosi clinica di sindrome di Marfan fu formulata sulla base di criteri proposti nel 1996 (De Paepe e.coll) e ridefiniti nel 2010 da un gruppo di esperti, clinici e biologi, sulle patolo- gie ereditarie del tessuto connettivo riunitosi a Ghent in Belgio (Loeys’ e coll.). Vengono consi- derati criteri maggiori: la dilatazione o l’aneu- risma o la dissecazione dell’aorta toracica (de- finendo aneurisma uno Z-score >2), sublussa- zione o lussazione del cristallino, caratteristiche sistemiche che raggiungano un punteggio=/> 7 (Tabella 1, Figura 1), presenza di un parente di primo grado affetto da sindrome di Marfan con questi criteri; presenza di una mutazione nel gene FBN1 patogenetica e associata ad aneurisma o dissecazione.
G. PEPE*, B. GIUSTI*, E. STICCHI*
Sindrome di Marfan e patologie correlate
Segno del polso + segno del pollice = 3 (Segno del polso o del pollice = 1)
Petto carenato = 2; Petto scavato o Asimmetria del petto = 1
Retropiede valgo = 2; Piede piatto = 1
Pneumotorace spontaneo = 2
Ectasia durale = 2
Protrusione acetabolare = 2
Ridotto rapporto tra segmenti superiore e inferiore (US/LS) + aumentato rapporto tra apertura alare e altezza + scoliosi non grave = 1
Scoliosi o cifosi toraco-lombare = 1
Ridotta estensione del gomito = 1
Caratteristiche faciali (dolicocefalia, enoftalmo, rime palpebrali che piegano esternamente verso il basso, ipoplasia malare, retrognazia) (almeno 3) = 1.
Strie cutanee = 1
Miopia >3 diottrie = 1
Prolasso della valvola mitrale (tutti i tipi) = 1
Totale massimo 20 punti; il punteggio ≥ 7 punti indica la presenza di un criterio maggiore
* DAI CardioToracoVascolare AOU Careggi, Firenze
Tabella 1 - Elenco e punteggio delle caratteristiche sistemiche (Loeys et al 2010)
Toscana Medica 3|2016

