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12 OPINIONI A CONFRONTO
ANTONIO PANTI
Due questioni importanti
Tutte le rilevazioni statistiche naziona- li e regionali mostrano un aumento delle infezioni fungine sistemiche e quindi un forte incremento della spesa per i relativi farmaci.
Queste patologie, tipicamente ospeda- liere, aumentano per l’incremento dei sog- getti immunodepressi, in particolare on- coematologici e nei trapiantati di midollo, oltre che per il fenomeno dell’antibiotico- resistenza, che ad oggi trova risposte assai parziali nella innovazione farmacologica. Parliamo quindi di micosi sistemiche, di fungemie prevalentemente da Candida o da Aspergillus, anche se ve ne sono altre di diversi tipi. La diagnosi è tipicamente cli- nica, per quanto vi sia un forte appoggio da parte della radiologia e della sierologia. Non dobbiamo quindi dimenticare la for- mazione, in particolare degli internisti, ad affrontare queste patologie, specialmente in presenza di particolari profili di rischio e di soggetti immunodepressi. Purtroppo la mortalità è piuttosto elevata, il che ren- de ancora più importante la prevenzione. In certi casi, per esempio nei trapianti di midollo allogenico, si ricoverano i pazien- ti in camere che garantiscono la purezza dell’aria, ma talora basta un semplice la- vaggio delle mani. In ogni caso la gestio- ne di questi pazienti richiede un lavoro di équipe in cui l’infettivologo può svolgere una funzione di leader funzionale. I far- maci disponibili sono suddivisibili in tre ca- tegorie: le più antiche amfotericine, la cui
forma liposomiale ha un altissimo costo; i triazoli di cui il voricolazolo è il più usa- to, particolarmente nell’aspergillosi, e le echinocandine.
I nostri esperti si sono soffermati sulle problematiche farmacologiche di queste sostanze e sulle indicazioni per prospet- tarne l’uso più appropriato. Anche in que- sto caso il problema del costo della terapia è molto importante anche se la posta in gioco, un’infezione potenzialmente letale, è di particolare importanza. Ben vengano quindi tutte le indicazioni di precisazione del target ma anche i vantaggi derivanti dalla genericazione. Si pone in questo ca- so un’altra questione di ordine generale. Mentre scade il brevetto, il voriconazo- lo propone un nuovo confezionamento dotato di un kit che ne facilita la sommi- nistrazione e più che altro riduce i rischi legati al normale modo di erogazione di un farmaco in vena, migliorando così la sicurezza del paziente. Non si tratta cer- tamente di un farmaco nuovo ma di un miglior servizio legato a quella determi- nata sostanza che il produttore offre. È evidente che il clinico, che esprime parere sull’acquisto, dovrà tener conto di questo valore aggiunto, valutandone l’equilibrio tra sostenibilità e qualità. Un problema importante che si pone sempre più spesso e che può essere risolto soltanto con nuovi criteri più elastici e completi di valutazione dei farmaci.
ToscanaMedica10|2016 S O M M A R I O


































































































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