Page 17 - Copia di Vite per la VITA.indd
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QUALITÀ E PROFESSIONE 17
campione N= 451
Bevitori N= 320
Diagnosi MMG di alcol-dipend N=10
Bevitori a rischio N=61
%
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p
%
p
%
p
Indicatori di salute
Fumatori +
>PA (diast. e/o sist.)° Diabete mellito Coronaropatia Cancro
Epatopatia
Mal. Respiratoria Mal. Gastrointest. Depressione
Disturbi d’ansia Disordini d. sonno Sovrapp.+ obesità^
21,5 9,4 3,9 3,9 2,0 2,2 6,3 7,8 6,4 11,7 2,8 42,3
24,5 10,3 3,5 4,3 1,2 2,2 6,9 7,1 5,4 12,1 2,9 41,5
0,018* 0,268 0,618 0,568 0,065 0,896 0,355 0,401 0,226 0,697 0,679 0,682
33,7 13,9 7,0 0,0 0,0 19,8 0,0 26,8 30,2 20,9 13,9 48,8
0,418 0,466 0,489 0,456 0,602 0,001* 0,338 0,036* 0,000* 0,211 0,006* 0,404
24,5 19,6 2,8 6,7 1,6 2,8 6,1 7,7 4,5 7,7 4,9 47,8
0,559 0,004* 0,773 0,316 0,791 0,374 0,954 0,804 0,750 0,343 0,206 0,290
+ fumatori correnti °pressione alta= sistolica >130 e/o diastolica >90 ^sovrappeso ≥25 - <30 IMC, obesità ≥30 IMC *= p ≤ 0, 05
Tabella 3 - Associazioni calcolate mediante analisi del chi quadro tra indicatori di salute e: bevitori, dipendenti secondo i MMG e bevitori a rischio, tra gli assistiti dei MMG nell’area fiorentina (N=451)
mare è associato col bere, e l’ipertensione ar- teriosa col bere a rischio, mentre non è stata documentata alcuna correlazione, positiva o negativa, con la presenza di coronaropatia e di cancro (Tabella 3). Con la dipendenza alcolica appaiono invece associati diabete mellito, epa- topatia, depressione e disturbi del sonno.
Negli ultimi 6 mesi prima dell’intervista gli as- sistiti hanno usufruito del DEA nel 16% dei casi, di ricoveri nel 15%, e di una media di 2-12 visite dal proprio medico nel 67% dei casi. In particolare gli alcol-dipendenti hanno un’elevata frequenza di vi- site al proprio medico (nel 97% dei casi), ma fanno una bassissima richiesta di aiuto per i propri proble- mi col bere (6%). Ciò appare parallelo al basso tasso di alcolisti che entrano in cura nei servizi di tratta- mento specifico: nel 2012 erano lo 0,14% della popolazione generale in Toscana, dato appena superiore alla media italiana dello 0,12% (Ministe- ro della Salute 2015). In modo paragonabile, studi internazionali hanno stimato che in generale meno del 10% degli alcolisti intraprendono una terapia.
Conclusione
Le patologie viste nell’ambulatorio dei medici di medicina generale fiorentini sono in prevalenza ipertensione, ansia e depressione, e problemi gastrointestinali. Tuttavia ancora più frequenti sono i problemi legati allo stile di vita, e cioè sovrappeso, fumo, bere a rischio.
L’alcol-dipendenza non è una patologia fre- quente in ambulatorio, e quando si presenta i medici di medicina generale appaiono diagno- sticarla con sufficiente accuratezza. Una specifi- ca difficoltà per il medico è che solo una piccola parte degli alcoldipendenti chiedono aiuto per la loro condizione, e quando lo fanno, tendo- no a rivolgersi direttamente ai programmi di trattamento disponibili (SerT, servizi alcologici, gruppi di mutuo-aiuto) e molto meno al pro-
prio medico di medicina generale. Il fatto che altrove la richiesta di aiuto al proprio medico di medicina generale per i problemi alcolici risulti più alta potrebbe spiegarsi con differenti gravità della dipendenza (che è minore in Toscana), o con diverse ragioni culturali (in ipotesi una mag- gior vergogna a dichiararsi alcolista dalle nostre parti) che possono modulare la comunicazione tra pazienti e fornitori di aiuto.
È necessario che il medico di medicina genera- le prenda una posizione più attiva nel comunicare in tempo al proprio paziente alcoldipendente la necessità di un cambiamento della condotta po- tatoria, o di un trattamento specialistico? Poichè interventi specifici un alcoldipendente pare desti- nato a soffrire danni maggiori, ne consegue che appena possibile il medico di medicina generale dovrebbe compiere sforzi per avviare l’assistito a forme di attenzione e di cura riguardo il suo pro- blema. Non si può tuttavia escludere che, anche secondo gli studi che si stanno sviluppando negli ultimi anni, in alcuni soggetti possano intervenire processi di auto-cura e auto-cambiamento, o di remissione spontanea, indipendenti dagli inter- venti terapeutici.
Si ringraziano Jürgen Rehm e Jakob Manthey, Piero Struzzo, Francesco Marcatto, Donatella Ferrante e i colleghi della regione Friuli Venezia Giulia per la collaborazione e il contributo dati nello studio; Fabio Mariani e il suo gruppo alla CQR - Clinical Quering&Reporting - Pisa per le in- terviste, l’acquisizione dei dati e la creazione del dataset; Sara Stiaccini della Cooperativa Leonar- do per la raccolta delle schede mediche e Cristi- na Padovano dell’ARS per il loro inserimento; e infine gli assistiti dei medici di medicina generale che hanno accettato di essere intervistati. TM
Info: allamana@gmail.com
S O M M A R I O ToscanaMedica10|2016

