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40 SANITÀ NEL MONDO
GAVINO MACIOCCO
Epatite C.
Il diritto alla cura
Nel mondo si stima che siano 130 – 150 mi- lioni le persone affette da infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV): una parte di queste è destinata a sviluppare una cirrosi o un cancro del fegato. Secondo l’OMS di epatite C ogni an- no muoiono nel mondo circa 700 mila persone.
In Italia, si stima che i pazienti portatori cro- nici del virus dell’epatite C siano oltre un milio- ne, di cui 330 mila con cirrosi. L’Italia ha il triste primato in Europa per numero di soggetti HCV positivi e mortalità per tumore primitivo del fe- gato. Oltre 20 mila persone muoiono ogni anno per malattie croniche del fegato (due persone ogni ora) e, nel 65% dei casi, l’HCV risulta causa unica o concausa dei danni epatici. Le regioni del Sud sono le più colpite.
Nel 2013 (in Italia nel 2014) è stato com- mercializzato il primo di una nuova classe di antivirali – Sofosbuvir, nome commerciale So- valdi® - molto efficaci perché agiscono diretta- mente contro il virus, bloccandone il processo di replicazione, e producendo in un’altissima per- centuale dei casi la guarigione virologica.
Il farmaco è stato commercializzato ad un prezzo elevatissimo: in Italia circa 41 mila euro a trattamento in regime ospedaliero (74 mila euro per chi lo acquista privatamente in farmacia
A causa dell’alto costo di questi trattamenti il Servizio sanitario nazionale ha deciso di ini- ziare ad erogarli gratuitamente partendo dai pazienti più gravi. Al momento nel nostro Paese sono stati trattati circa 54 mila pazienti (circa il 5% dei potenziali beneficiari). Si verifica così, per la prima volta in Italia, una situazione tanto paradossale quanto iniqua: attualmente solo i pazienti nello stadio più avanzato della malattia hanno diritto al trattamento, quando un tratta- mento nelle fasi meno avanzate della malattia eviterebbe non solo le sofferenze del paziente, ma anche i costi assistenziali connessi. Un fe- nomeno così sconvolgente, un’ingiustizia così grave e palese, che spiega la pioggia di adesioni pervenute da parte di associazioni professionali, studentesche e di volontariato, di organizzazio- ni non governative, di pazienti e di singoli citta- dini alla petizione lanciata lo scorso luglio dalla rivista online saluteinternazionale.info a favore del ricorso da parte del governo italiano alla “li- cenza obbligatoria” (compulsory license), ovve- ro alla possibilità di produrre farmaci generici, quindi a un prezzo accessibile a tutti: una dero-
ga al trattato sui brevetti (TRIPS, Trade Related aspects of Intellectual Property rights) prevista per seri motivi di sanità pubblica1.
Da segnalare al riguardo la presa di posi- zione della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri che lo scorso 16 settembre ha votato all’unanimità il seguente ordine del giorno:
“Gli alti costi del farmaco Sofosbuvir che an- nulla la presenza nel sangue del virus dell’epati- te C in modo da evitare l’evoluzione in cirrosi e tumori epatici sta creando una grande discrimi- nazione tra pazienti gravi, che hanno accesso al- le cure a carico del SSN e pazienti in fase iniziale di malattia che vedono negare queste possibilità fino all’aggravamento della patologia. Questa condizione di profonda ingiustizia sociale e di- sequità nell’accesso alle cure è eticamente non tollerabile soprattutto quando è in gioco il dirit- to alla tutela della salute come previsto dalla no- stra Costituzione. Non è tollerabile che la deter- minazione del costo delle innovazioni sia lascia- to esclusivamente all’economia di mercato e che un farmaco il cui costo di produzione è inferiore a 200 euro venga fatto pagare oltre 30mila euro per un mero fatto monopolistico / brevettuale in rapporto alla ricchezza di ciascun paese, iniben- do l’accesso al beneficio di migliaia di cittadini. Il Consiglio Nazionale della FNOMCeO, riunito a Bari il 16 settembre 2016, all’unanimità impe- gna il Comitato Centrale ad intervenire presso il Ministro della Salute per perseguire con ogni mezzo il conseguimento di atti legislativi e giu- ridici capaci di estendere l’accesso alle terapie anti epatite C per tutti gli aventi indicazione cli- nica e diritto. Pur nel giusto riconoscimento del diritto dell’industria farmaceutica, quando sono in campo la tutela della salute e costi sostenibili per il SSN, il principio etico deve prevalere su ogni altro diritto, ancor più se commerciale. La FNOMCeO esprime la propria disponibilità ad una raccolta di firme a sostegno di una cam- pagna di pubblica utilità per l’affermazione di quanto previsto dall’accordo TRIPS del 1994 e dalla dichiarazione di DOHA del 2001 (licenza obbligatoria)”.
l caso Sofosbuvir ha funzionato da deto- natore in una situazione non più tollerabile a causa del sempre più forte sbilanciamento tra ragioni del profitto e ragioni della salute. “I trionfi delle innovazioni farmaceutiche so- no vittorie vuote se queste azzoppano i siste-
Gavino Maciocco, medico di sanità pub- blica. Ha fatto:
il volontario civile in Africa, il medico di famiglia, l’esperto di cooperazione sanitaria per il Ministero degli Esteri, il dirigente di Asl. Attualmente insegna all’Università di Firenze, dove si occupa di cure primarie e di sistemi sanitari internazionali. Dal 2003 cura per Toscana medica la rubrica “Sanità nel mondo”. Dipartimento di
medicina sperimentale e clinica, Università di Firenze. Direttore del sito web “www.salute internazionale.info”.
ToscanaMedica9|2016
S O M M A R I O

