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6 OPINIONI A CONFRONTO a cura di Simone Pancani
R. DAMONE, A. LOMBARDI, M. MATUCCI CERINIC, C. MARINAI, M. GALEAZZI, M. MOSCA, F. CANTINI
Nuovi orizzonti nelle spondiloartriti sieronegative a cura di Simone PANCANI
Rocco Damone, Direttore della programmazione dell’Area Vasta Centro, Regione Toscana
Arrigo Lombardi, Medico di Medicina Generale, Firenze
Marco Matucci Cerinic, Ordinario di Reumatologia dell’Università di Firenze
Claudio Marinai, Coordinatore settore HTA dell’Estar Toscana
TOSCANA MEDICA - Le spondiloartriti sie- ronegative rappresentano una condizione di non frequente riscontro nella pratica cli- nica di tutti i giorni e forse neppure trop- po conosciuta, seppure di notevole carico per i soggetti che ne sono affetti. Inqua- driamole dal punto di vista generale.
CANTINI - Si tratta fondamentalmente di tre quadri clinici che venivano prima raggruppati sotto il termine generico di spondiloartriti sie- ronegative e che, più modernamente, vengono classificate in spondiloartriti assiali radiografiche e non radiografiche.
Le forme maggiormente rappresentative so- no la spondilite anchilosante, la spondiloartrite psoriasica e quella associata alle malattie infiam- matorie croniche intestinali (morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa).
Si tratta di situazioni caratterizzate dall’im- pegno infiammatorio dello scheletro assiale (co- lonna vertebrale ed articolazioni sacro - iliache) con, in circa la metà dei casi, il coinvolgimento per lo più asimmetrico anche delle grosse artico- lazioni periferiche, più spesso dell’arto inferiore. Caratteristicamente si associa il coinvolgimento dei tendini, delle loro inserzioni e delle fasce muscolari.
Le manifestazioni extrarticolari sono rappre- sentate principalmente dall’uveite anteriore e, come già detto, dalla psoriasi e dalle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Dal punto di vista epidemiologico possia- mo dire che circa un terzo dei pazienti affetti da psoriasi sviluppa una spondiloartrite, mentre la prevalenza di tutte le spondiloartriti assiali si aggira sullo 0.5% della popolazione. Traducen- do queste cifre nella realtà, direi che per quanto riguarda la Area Centro toscana si può parlare di circa 20.000 pazienti.
Sono quindi patologie frequenti e poco so- spettate. Per tale motivo appare di fondamentale importanza l’azione dei medici di medicina gene- rale al fine di raggiungere precocemente una dia-
gnosi corretta ed un altrettanto tempestivo inizio dell’iter di diagnosi e cura, il tutto a garanzia di un risultato finale il più soddisfacente possibile.
GALEAZZI - A proposito della relazione tra ar- trite e altre patologie citate dal collega Cantini quali uveite, psoriasi e malattie infiammatorie croniche intestinali, vale la pena ricordare che in tutte queste patologie possono manifestar- si artriti ad esclusiva localizzazione periferica con pattern clinici differenti. L’impegno assiale è spesso determinato dall’assetto genetico del paziente che quasi sempre è rappresentato dal- la presenza dell’antigene HLA-B27. In ogni caso voglio sottolineare che lo spettro delle poliartriti sieronegative, considerando anche quelle con impegno periferico, fa aumentare notevolmen- te il numero di pazienti affetti da entero-artriti o artrite psoriasica. È importante quindi che i me- dici imparino a riconoscere anche queste entità cliniche non meno rilevanti dal punto di vista cli- nico e socio-economico di altre forma di artrite.
TOSCANA MEDICA - Quanto “costa” com- plessivamente all’anno un caso di spondi- loartrite sieronegativa, in termini cioè sia economici che umani?
CANTINI - Secondo dati recenti le terapie per queste malattie, seppure basate su farmaci di costo elevato, sono oggi considerate “cost - ef- fective” nel senso che comunque riescono a mi- gliorare considerevolmente voci di spesa quali le giornate di lavoro perse, i ricoveri in ospedale, la ripetizione di accertamenti diagnostici, il nume- ro delle richieste di pensione per invalidità. Ov- viamente bisogna però mettere sul piatto della bilancia anche il costo oggettivamente elevato dei farmaci al momento dell’inizio e della perso- nalizzazione della terapia.
MATUCCI - Concordo con il dottor Cantini e sottolineo che i costi di queste malattie, ad an- damento tipicamente cronico, devono necessa-
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